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Borsa, il gruppo Agnelli guida il rimbalzo dell’industria

Anche a Piazza Affari in netto recupero, sulla scia di Francoforte, i titoli industriali: Fca sfiora un rialzo del 5% – Soffrono invece Mps e Mediobanca – Oro ancora al top.

Borsa, il gruppo Agnelli guida il rimbalzo dell’industria

Torna a crescere la manifattura in Europa e le Borse riprendono quota. Piazza Affari, dopo otto sedute in calo, mette a segno un recupero dell’1,51% e chiude a 19.379 punti, nonostante l’andamento contrastato delle banche. A trainare le vendite provvedono Cnh +4,94%, Fiat +4,81%, Tenaris +4,74%, Prysmian +4,67%, incoraggiate dalle prospettive di ripresa.

Capofila dei listini è Francoforte +2,67%, seguita da Londra +2,26%, Parigi +1,93%, Madrid +1,43%. L’avvio è positivo anche a Wall Street, dove il Nasdaq si muove su nuovi livelli record con i giganti tecnologici ancora in rialzo. Microsoft guadagna il 4,3% e conferma di voler acquistare TikTok. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sostiene Reuters, ha autorizzato la trattativa per la popolare app di condivisione video cinese solamente nel caso in cui riesca a garantire un accordo entro 45 giorni.

Tesla, +4,4%, festeggia il successo della Spacec X Dragon, rientrata sulla Terra con un ammaraggio perfetto.

L’euro-dollaro è in calo, con il cambio a 1,1746. I future dell’oro sono piatti e si muovono attualmente a 1975,70 dollari l’oncia. È in progresso il petrolio: Brent +1,45%, 44,15 dollari al barile.

Ma è nelle notizie macroeconomiche che l’Europa trova gli spunti migliori. L’indice Pmi manifatturiero E19 a luglio è cresciuto a 51,8 contro attese di 51,1. Si tratta della prima crescita in un anno e mezzo. Per l’Italia le cose sono andate meglio della media, perché l’indice ha raggiunto il 51,9 rispetto a 47,5 di giugno. Finalmente si è andati oltre la linea di 50 che separa contrazione ed espansione. Ihs Markit osserva che il risultato non era così buono da giugno 2018, si tratta di un segnale di “miglioramento complessivo nello stato di salute dell’industria manifatturiera italiana” ed è un risultato superiore delle attese. Riparte anche la Germania: 51 da 45,2 di giugno.

Una rimessa in moto che psicologicamente compensa le preoccupazioni per i risultati di alcune grosse banche europee come SocGen (una perdita di oltre 1,2 miliardi nel secondo trimestre causa Covid) e Hsbc (-96% l’utile nello stesso periodo), che alla fine però sono in lieve calo a Parigi e Londra. L’onda d’urto colpisce in ogni caso le banche di Piazza Affari dove Mediobanca, -4,25%, chiude in maglia nera. Arretra anche Banco Bpm -1,81%, mentre fuori dal listino principale vanno a picco Mps -5,75% e Bper -2,58%.

In controtendenza Ubi banca +1,01%, che chiude il secondo trimestre con un utile di 90,7 milioni, ben oltre le attese e in miglioramento dell’81%. Dopo aver archiviato in bellezza il lato contabile Victor Messiah approfitta dell’occasione per annunciare  le sue dimissioni, una mossa prevedibile da parte delle numero uno della ex popolare dopo il successo dell’Offerta di Intesa (+0,06%) sulla banca bergamasca e in attesa del lancio dell’offerta residuale con conseguente delisting. Frazionali guadagni anche per Unicredit +0,4%.

Negli altri settori archivia una seduta in denaro Atlantia, +3,01%, nel giorno dell’inaugurazione del nuovo ponte di Genova. Il primo atto formale del disimpegno della famiglia Benetton dal dossier Autostrade però non sarà questo mercoledì. Lo ha chiarito la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli in un’intervista ad Agorà, dicendo che dopodomani non ci sarà la firma del memorandum per definire il processo di cessione delle quote di Aspi da parte di Atlantia.

Balzo in avanti di Ferrari +3,87%, dopo i risultati in formula uno e nonostante il Covid abbia picchiato duro sui conti del trimestre: le consegne di vetture sono scese del 48% a 1.389 unità e i ricavi del 42% a 571 milioni di euro. L’utile netto è calato del 95% a 9 milioni di euro.

Lettera per Hera -3,54%. Migliora il secondario nel corso della seduta e la chiusura è in verde. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 153 punti base (-1,01%). Il rendimento del Btp si ferma a 1%.

I conti statali però peggiorano. Nel mese di luglio il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 7,2 miliardi di euro, in peggioramento di circa 10,5 miliardi rispetto a luglio dello scorso anno. Una nota del Tesoro spiega che il fabbisogno dei primi sette mesi 2020 è pari a circa 102,4 miliardi, in aumento di circa 72,3 miliardi rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2019. La spesa per interessi sui titoli di Stato presenta un aumento di circa 400 milioni. 

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