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Borsa chiusura 9 luglio: la nuova frenata di Powell sui tassi e l’incognita francese mandano in rosso i mercati, Nasdaq escluso

Powell non taglierà i tassi Fed finché l’inflazione non sarà pienamente sotto controllo. L’incertezza sul futuro governo francese manda in tilt la Borsa di Parigi. Si salva solo il Nasdaq sulla scia del nuovo balzo di Nvidia

Borsa chiusura 9 luglio: la nuova frenata di Powell sui tassi e l’incognita francese mandano in rosso i mercati, Nasdaq escluso

Il presidente della Fed Jerome Powell resta prudente sui tassi e non scalda i mercati, mentre Parigi guida i ribassi delle borse continentali con una perdita dell’1,56%, in un clima finanziario che resta instabile in Eurolandia a causa dell’incertezza politica francese post-ballottaggi. Il calo, al termine della seduta odierna, è generalizzato a tutti i principali listini: Piazza Affari è una delle migliori e arretra dello 0,53% a 33.864 punti base, tra prese di profitto sui titoli finanziari e il rialzo di Prysmian (+3,95%). È pesante il bilancio di giornata invece per Francoforte -1,42% e Madrid -1,09%, mentre fuori dal blocco Londra cede lo 0,68%.

Oltreoceano Wall Street, cauta in avvio, ha rallentato dopo il primo giorno di intervento di Powell al Congresso Usa. Al momento il Dow Jones cede lo 0,23%, ma Nasdaq (+0,2%) e S&P 500 (+0,15%) potrebbero condurre in porto l’ennesima seduta record grazie alla spinta dei titoli legati all’intelligenza artificiale (Nvidia +3,11%).

Powell: progressi considerevoli nella lotta all’inflazione, ma servono altri dati

Per il presidente della Fed Jerome Powell i progressi nella lotta all’inflazione americana sono considerevoli. Un’ammissione apparentemente incoraggiante, in vista dei dati di giugno sui prezzi al consumo e alla produzione attesi giovedì e venerdì e dopo i numeri sul lavoro usciti la settimana scorsa, che hanno fatto salire le scommesse del mercato su due tagli dei tassi d’interesse nel corso di quest’anno. Il numero uno della banca centrale Usa però è ben lontano dal cantare vittoria e aggiunge parole sibilline: “altri dati ci serviranno per rafforzare la nostra fiducia nel fatto che l’inflazione stia scendendo verso il 2%”, benché un taglio dei tassi d’interesse deciso “troppo tardi” o “troppo leggero” rischierebbe di “indebolire” l’economia statunitense.

“L’inflazione elevata non è l’unico rischio che affrontiamo” e la Fed deciderà volta per volta, in base ai dati. La riunione del 30-31 luglio non appare quindi la più indicata per la prima sforbiciata, almeno a una prima lettura delle parole di Powell e gli esperti restano orientati sulla riunione di settembre.

Euro-dollaro stabile

Le parole di Powell non hanno avuto un effetto dirompente neppure sul mercato valutario. L’euro-dollaro è stabile in area 1,081, anche se il biglietto verde è in leggero progresso contro le principali valute.

Tra le materie prime è debole il petrolio, con il Brent consegna settembre, che tratta in area 85 dollari al barile, con una perdita dello 0,8% circa.

Piazza Affari, realizzi sulle banche, torna in rosso Campari

Piazza Affari vede oggi in calo molti titoli finanziari ben comprati nei giorni scorsi, tra cui Finecobank -1,49%. Sono negativi anche titoli del settore assicurativo come Generali -1,8%. Tra le banche la peggiore è Unicredit -1,09%.

Il rosso più acceso è per Stm -2,25%, ma sono tornate le vendite anche su Campari -1,8%. Tra i titoli oil arretrano Saipem, -1,59% ed Eni -1,33%, in un settore allarmato da Bp (-3,57% a Londra) dopo che il colosso petrolifero ha annunciato di aspettarsi “aggiustamenti sfavorevoli” al netto delle imposte “tra 1 e 2 miliardi di dollari” nei suoi risultati del secondo trimestre, legati a svalutazioni di attività.

Nella parte alta del principale listino milanese svetta Prysmian, con il titolo promosso da Jefferies a “Buy” da “Hold”, sulla base del potenziale di crescita del business delle reti elettriche e delle sinergie in seguito all’acquisizione di Encore Wire. Bene Iveco +1,15%, Leonardo +0,99%, Diasorin +0,82% e Terna +0,55%.

Spread stabile

La seduta è stata nervosa anche sul secondario. Lo spread tra Btp e Bund entrambi di durata decennale sale a 139 punti base, dopo qualche maggior impennata nel corso della giornata.

Stesso copione per i titoli di Stato francesi, che però chiudono in verde.

Tra l’altro oggi la Commissione Ue ha anche ufficializzato la procedura per deficit per entrambi i paesi, oltreché per il Belgio, l’Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia.

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