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Borsa, Atlantia tiene a galla il Ftse Mib. Bene l’auto e Tim

La settimana chiude con una giornata piatta in Europa ma anche Wall Street si mantiene prudente dopo i dati sul lavoro Usa – Banche contrastate, giù le utility

In attesa che questa sera Moody’s esprima il suo giudizio sull’Italia, Piazza Affari chiude piatta (-0,04%) e consolida i guadagni della settimana fermandosi a 21.947 punti. Si apprezza ancora Atlantia, +1,4%. Tranquillo l’obbligazionario, con lo spread fra decennale italiano e tedesco in calo a 151 punti base (-1,29%) e il rendimento del Btp in contrazione a +0,87%.

Sono poco mossi anche gli altri listini europei, frenati da nuovi segnali di debolezza da parte dell’economia tedesca, mentre Wall Street è prudente, ma positiva, dopo i dati in chiaroscuro sul lavoro.

Per paradosso Francoforte è la piazza migliore e guadagna mezzo punto percentuale, soprattutto grazie a ThyssenKrupp (+4,14%) in scia ai rumor che l’azienda voglia vendere la divisione ascensori. Sul fronte macro la produzione industriale tedesca a luglio è calata del 4,2% su base annua, ma il dato non sembra aver pesato troppo perché si spera in una ripresa di agosto e settembre e in un intervento del governo con misure a sostegno della congiuntura.

Parigi guadagna lo 0,19%, mentre La Perla, marchio fashion di origine bolognese, debutta in grande stile e fa un balzo del 22,22%. Madrid -0,03%. 

Sale Londra, +0,15%, con la Brexit sospesa fra tragedia e commedia. Oggi la legge anti-no deal ha completato il suo iter anche alla Camera dei Lord, mentre lunedì il governo vuole riproporre la mozione per il voto a metà ottobre. Ieri si è spaccata anche la famiglia Johnson, con le dimissioni di Jo da vicepremier, fratello minore del premier Boris.

Wall Street è partita con il piede giusto e dopo qualche oscillazione si sta muovendo in territorio positivo, in scia all’ottimismo riacceso ieri dalla ripresa dei colloqui sui dazi con la Cina in ottobre. “I negoziati sono un bene per tutti”, twitta Donald Trump. I riflettori sono puntati inoltre su Jerome Powell che alle 18,30 (ora italiana) parlerà all’università di Zurigo in Svizzera. Ci si interroga su come i dati sul lavoro verranno soppesati dal presidente della Fed. In agosto l’aumento degli occupati è risultato minore delle attese, ma i salari orari medi sono andati leggermente oltre le previsioni. Trump aspetta Powell al varco e intanto, sarcastico, si chiede: “Dove ho trovato questo Jerome?”.

A proposito di banche centrali, la Russia ha abbassato oggi i tassi di 0,25 punti portandoli al 7% e aperto a nuovi tagli a fronte di un’inflazione che continua a rallentare.

I dati sul lavoro Usa frenano il dollaro. L’euro ne approfitta poco e si muove intorno a 1,104. Fra le materie prime l’oro, dopo il tonfo di ieri, inverte la rotta e risale in area 1530 dollari l’oncia. Il metallo prezioso è stato protagonista di un balzo negli ultimi 4 mesi che lo ha portato da 1285 dollari l’oncia a maggio a 1566 nei giorni scorsi. Il ritorno di una propensione al rischio, con la notizia di una ripresa delle trattive sul fronte commerciale, è costato ieri circa 35 dollari l’oncia (oltre il 2%).

Il petrolio è in modesta retromarcia, con i future del Brent, consegna a novembre, in calo dello 0,62% a 60,57 dollari al barile.

In Piazza Affari Atlantia, +1,4%, è la numero uno. Gli acquisti tornano nella fondata speranza che sulle concessioni ci sia una “revisione” e non una “revoca” come precisa il nuovo ministro dei Trasporti Paola De Micheli. I piani del governo giallorosso sulle reti sostengono anche Telecom, +0,98%. Prosegue la scia positiva dell’auto, in particolare Ferrari +1,16% e ne beneficia la cassaforte degli Agnelli, Exor, +0,91%.

Le banche sono contrastate: bene Intesa +0,56%; vendite su Ubi -0,71%. Le utility sono deboli: Terna -1,52%; Snam -0,99%; Enel -0,68%. Nel settore energia segna il passo anche Eni -0,71%. Fra i titoli in retromarcia Nexi -1,26%; Finecobank -0,89%; Diasorin -0,75%.

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