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Borsa 23 gennaio: prese di beneficio dopo i record di Wall Street. Milano in rosso. Petrolio in ribasso

Quasi tutti in perdita i listini azionari. A Piazza Affari, che difende con le unghie quota 30 mila, le utilities pesano sul Ftse Mib. Il petrolio scivola a 79 dollari al barile e poi recupera leggermente

Borsa 23 gennaio: prese di beneficio dopo i record di Wall Street. Milano in rosso. Petrolio in ribasso

Le borse europee oggi chiudono deboli, confinate in un limbo nell’attesa di verificare lo stato di salute dell’economia, con gli indici Pmi continentali che usciranno domani, mentre giovedì ci sarà la riunione di politica monetaria della Bce. Oggi intanto la BoJ ha confermato la sua politica ultra accomodante.

Europa al palo

Piazza Affari perde lo 0,35% e si ferma a 30.077 punti base, frenata da industria e utility.

Francoforte arretra dello 0,32%, Parigi cede lo 0,34%, mentre Madrid scivola dell’1,1%. È in controtendenza Amsterdam +0,24% e chiude piatta Londra. Tra i settori peggiori ci sono utility e immobiliare, bene i minerari con i rincari dei metalli.

Oltreoceano Wall Street si muove in calo a fine mattinata, dopo che lo S&P 500 e il Dj hanno aggiornato ieri i loro record. Scivola intanto l’obbligazionario, con l’affievolirsi delle probabilità che la Fed tagli i tassi a partire da marzo. I prezzi dei titoli di Stato Usa vanno giù e i tassi crescono: il decennale è al 4,151%.

Il clima europeo non si è scaldato stamani neppure con le indiscrezioni di Bloomberg in base alle quali la Cina starebbe valutando un sostegno ai mercati azionari del controvalore di 278 miliardi di dollari. Una prospettiva che ha impresso una spinta a tutti i listini asiatici, in particolare a Hong Kong, +2,63%, che aveva perso oltre il 12% da inizio anno e ceduto la quarta posizione nella classifica delle borse mondiali alla borsa indiana. 

In Occidente si rimane concentrati sull’azione delle banche centrali, in particolare Bce e Fed, mentre la stagione degli utili sta entrando nel vivo su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Sul Dj è in rally Verizon (+5,2%) dopo i conti, mentre 3M Company (-9,3%) va a picco. 

Si rafforza il dollaro

L’incertezza indotta dal quadro geopolitico e monetario favorisce il dollaro come bene rifugio e la moneta unica si allontana al ribasso della soglia di 1,09.

Il petrolio appare volatile, dopo i rincari della vigilia, Brent e Wti, dopo una mattina in calo, sembrano in lieve recupero.

Tra le materie prime è una giornata di guadagni per i metalli e anche l’oro spot si rafforza a 2026,8 dollari l’oncia.

Piazza Affari ancora zavorrata dalle utility, stellare Olidata dopo i conti

Le utility sono anche oggi in ribasso in Europa e a Piazza Affari, tra il clima che migliora, i dati sui consumi elettrici che deludono in Italia e l’incidente all’impianto di Hera, a pochi chilometri da Riccione.

In fondo al listino principale c’è proprio il titolo della società emiliano-romagnola, -2,84%. Arretrano inoltre A2a -2,63%, Italgas -1,89%, Enel -0,77%, Erg -1,03% e Snam -0,99%. Nell’industria il bilancio di giornata è nettamente negativo per Leonardo -2,21, Ferrari -2,11%, Prysmian -1,16%. Non trova lo slancio per rimbalzare Cucinelli -0,71%.

La testa del listino è oggi di Saipem +2,85%, sorretta dalle ipotesi, rilanciate dai broker, di una ripresa del maxi-progetto sul gnl in Mozambico.

Nell’automotive è in controtendenza Iveco +2,29%.

Campari compie un balzo del 2,45%, dopo che Citigroup ha alzato la sua raccomandazione sul titolo a Buy da Neutral e ha tagliato il target price a 10,5 euro da 11,5 euro.

Resta in denaro Stm, +1,84%.

Chiude debole il settore bancario, tranne Popolare di Sondrio (+1,88%) al centro di numerose indiscrezioni in questi giorni. Oggi il Corsera scrive di un asse con Unipol (-0,36%) per il parziale rinnovo del consiglio ad aprile. Anche Credem sale dello 0,36%. Il Sole 24 Ore ha ipotizzato la cessione delle attività di pagamento e del dossier potrebbe far parte anche Nexi, (-0,22%).

Fuori dall’indice della blue chip, il miglior titolo sulla borsa milanese oggi è Olidata, +30,77%, sospesa in avvio per eccesso di rialzo dopo che i risultati preliminari 2023 diffusi ieri sera e che vedono un’ebitda in crescita del 300% e la conferma dei target del piano industriale esteso al 2026, compresa la crescita attraverso M&A.

Spread in salita, con i tassi

La forbice entro la quale ci si muove è abbastanza ristretta, in ogni caso oggi la seduta è negativa anche per la carta italiana che vede allargarsi lo spread con il decennale tedesco, mentre i rendimenti salgono. Il Btp 10 anni in chiusura è indicato al 3,91% e il Bund al 2,32%, per un differenziale di 159 punti base (+1,29%).

Gli operatori non si attendono mosse da parte della Bce questo giovedì, ma indicazioni sul futuro e sulla tempistica dei tagli, al momento si ipotizzano 130 punti base di ribassi complessivi nel 2024 a partire da una prima mossa a giugno.

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