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Bolla immobiliare: ecco le 20 città più a rischio

Secondo il rapporto Ubs Global Real Estate Bubble Index 2018, sono le 6 città dove il pericolo bolla sta diventando sempre più elevato, mentre altre, pur mantenendo un mercato distorto, cominciano ad allontanarsi dalla “vetta” – Nell’analisi c’è anche una città italiana, ecco i risultati

Bolla immobiliare: ecco le 20 città più a rischio

Nelle principali piazze finanziarie internazionali i prezzi degli immobili spesso schizzano alle stelle. E’ successo ad Hong Kong, a Londra, a New York e via dicendo.

A volte il costo degli immobili diventa talmente alto da determinare una vera e propria distorsione e sopravvalutazione del mercato immobiliare. Poi, a un certo punto, accade “l’inevitabile”. Scoppia una bolla immobiliare, come dieci anni fa successe a New York e a Londra ma anche in Spagna.

Il rapporto Ubs Global Real Estate Bubble Index 2018 realizzato dal Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management passa in rassegna le principali piazze finanziarie mondiali, cercando di capire dove il cosiddetto “rischio bolla” sale e dove invece scende.

Ebbene sono 6 le città dove il pericolo bolla sta diventando sempre più elevato: la prima è Hong Kong. A seguire troviamo Monaco di Baviera, Toronto, Vancouver, Londra e Amsterdam.

“Anche se molti centri finanziari rimangono a rischio di bolla immobiliare, la situazione odierna non è comparabile alle condizioni pre-crisi” ha commentato Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management. “Tuttavia, consigliamo di continuare a operare con selettività sui mercati immobiliari vicini a livelli di bolla, come Hong Kong, Toronto e Londra”.

Gli analisti di Ubs registrano un forte squilibrio (ma non al livello delle città precedentemente citate) tra prezzi e reale valore anche a Stoccolma, Parigi, San Francisco, Francoforte e Sydney. “Stoccolma e Sydney – sottolinea il report – hanno mostrato la flessione più marcata e si sono allontanate dai valori che segnalano il rischio di bolla”. Bisogna tenere poi anche le valutazioni degli immobili a Los Angeles, Zurigo, Tokyo, Ginevra e New York.

Ubs però non prende in considerazione solo le città dove i prezzi sono troppo alti, ma anche quelle in cui il costo sembra essere equo o addirittura sottovalutato come a Chicago. Tra le prime figurano ci – a sorpresa – Boston, Singapore e Milano.

Per quanto riguarda il capoluogo lombardo, l’unica città italiana inclusa nello studio, il report spiega che “i prezzi hanno cominciato ad aumentare moderatamente in centro e nelle zone adiacenti e il tempo necessario per vendere un immobile è nettamente diminuito. Le quotazioni al netto dell’inflazione rimangono inferiori di circa il 30% rispetto ai massimi del 2007”.

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