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Blockchain, tra Nft e Web3: ecco la rivoluzione in arrivo

Secondo l’Osservatorio BlockChain e Distributed Ledger del Politecnico di Milano, la tecnologia Blockchain è in forte crescita a livello globale – In Italia 28 milioni di investimenti, 1 consumatore su 2 ha già comprato monete digitali – Dal nuovo internet decentralizzato agli Nft per collezionisti, ecco le prospettive di sviluppo

Blockchain, tra Nft e Web3: ecco la rivoluzione in arrivo

Cresce al galoppo la tecnologia Blockchain. E cavalca soprattutto tre settori: finanziario, pubblica amministrazione e media. Aprendo le porte a nuovi scenari per il futuro. Nel 2021, a livello globale sono state 370 le iniziative di Blockchain e Distributed Ledger sviluppate da aziende e pubbliche amministrazioni, il 39% in più rispetto al 2020. I settori più attivi sono quello finanziario con il 38% dei progetti e la Pubblica Amministrazione con il 16%, seguiti dai Media con il 7% e l’Agrifood con il 6%.

In questo contesto, il mercato italiano è ancora in fase di attesa, con 28 milioni di investimenti, nonostante siano sempre di più i consumatori che utilizzano applicazioni Blockchain. Sono questi i risultati principali della ricerca condotta dall’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, presentata venerdì nel corso del convegno dal titolo “Blockchain: the road to the next web revolution”.

“Il mondo Blockchain continua ad attrarre l’interesse di istituzioni, aziende e media – afferma Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger -. Le criptovalute sono ormai diffuse anche tra gli attori tradizionali del mondo finanziario e dei pagamenti, che valutano di integrarle nell’offerta anche come forma di investimento. Sono esplosi gli Nft, che presto potranno essere sfruttati anche nel “metaverso”. Sempre più aziende si stanno avvicinando alla ‘tokenized economy’, in cui prodotti, asset finanziari e digitali verranno scambiati sotto forma di token. E molte stanno lanciando progetti basati piattaforme DLT e smart contract. In questo scenario, la Blockchain si sta affermando come la tecnologia che guiderà la nuova evoluzione di Internet, il Web3”.

IL NUOVO WEB

Le app di blockchain si stanno evolvendo velocemente in diverse direzioni, ma tutte hanno in comune la spinta verso una nuova versione del Web, spiega il report. La Blockchain, infatti, è alla base della “next web revolution”: il Web3, una sorta di Internet “decentralizzato” che potrebbe essere la naturale evoluzione dell’attuale Web “centralizzato” dominato dalle big tech. “Nel mondo del Decentralized web, la Blockchain permette di creare l’infrastruttura che abilita nuove soluzioni di business indipendenti, spesso basate su applicazioni decentralizzate (le cosiddette DApp) o gli Nft, token unici che rappresentano una proprietà privata digitale”, si legge nello studio che sottolinea come, a livello internazionale, i progetti implementativi sviluppati in questo ambito siano ancora pochi (solo 71, il 10% del totale), ma la crescita del 382% in un anno lascia intuire cosa ci aspetta. 

IL MERCATO ITALIANO

In Italia, spiega l’Osservatorio del Politecnico di Milano “Ancora non si vede una crescita decisa dell’adozione delle tecnologie Blockchain”. Nel 2021 sono stati investiti su questa tecnologia 28 milioni di euro, il 50% dei quali in ambito finanziario e assicurativo. Seguono la pubblica amministrazione (15%), in forte crescita anche grazie allo sviluppo dell’Italian Blockchain Service Infrastructure, l’agroalimentare (stabile all’11%) e le utility (10%) che, dopo numerose sperimentazioni negli scorsi anni, ha visto un deciso incremento. Occorre evidenziare inoltre che, ad oggi, nel nostro Paese si sviluppano soprattutto progetti pilota o relativi all’evoluzione di quelli già in produzione: solo il 13% degli investimenti riguarda Proof of Concept o attività di formazione. 

In questo contesto però, mentre le aziende attendono, i consumatori sono sempre più orientati all’utilizzo delle applicazioni Blockchain, in particolare le criptovalute: ben il 12% degli italiani ha già acquistato Bitcoin o altre criptocurrencies, il 17% è interessato a farlo in futuro, mentre il 58% le conosce ma non è interessato a possederle e solo il 13% non le conosce affatto.

TRE AMBITI DI APPLICAZIONE

Uno degli ambiti di applicazione principali della Blockchain è senza dubbio “l’Internet of Value”, su cui sono stati censiti complessivamente 180 progetti, un numero che evidenzia una crescita dell’85% rispetto al 2020. Il 2021 “è stato un anno di maturazione per le criptovalute, con ingenti investimenti di aziende come Tesla o Microstrategy, l’arrivo di Coinbase sul mercato azionario, l’attenzione delle istituzioni e grandi aziende su stablecoin e CBDC”, sottolinea il rapporto. 

Un secondo ambito di applicazione è quello dei progetti in cui i processi di business tradizionali vengono replicati utilizzando tecnologie Blockchain. A livello internazionale si contano circa 500 progetti (il 67% del totale censito dal 2016) e nel 2021 hanno registrato un calo del 19%. 

A completare il quadro ci sono  71 progetti di Decentralized web sviluppati a livello internazionale, il 9% del totale di quelli censiti, tra applicazioni decentralizzate (DApp) e Nft. 

“L’ecosistema di applicazioni decentralizzate più interessante continua ad essere quello del DeFi (Decentralized Finance), sviluppate su piattaforme permissionless per l’offerta di servizi e prodotti finanziari: il totale del valore investito in queste applicazioni ha superato i 250 miliardi di dollari nel 2021 (+1.250% rispetto a inizio anno), per l’aumento del valore di criptovalute e token, del capitale investito e degli utenti coinvolti”, racconta lo studio che poi evidenzia l’importanza degli Nft nel mondo dei collectible (gli oggetti collezionabili), esplosi in diversi settori dal mondo dell’arte a quello del calcio. “La rilevanza degli Nft va però ben oltre i prezzi a cui alcuni di questi oggetti digitali sono stati venduti – spiega Francesco Bruschi – e riguarda anche il mondo business e le pubbliche amministrazioni, in cui potrebbero permettere di sviluppare nuove soluzioni di business”

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