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Bitcoin e criminalità: la storia di Ilya & Heather, i Bonnie & Clyde delle criptovalute

Marito e moglie fermati per un riciclaggio miliardario – Lei si faceva chiamare “il coccodrillo di Wall Street” e scriveva per Fobes – Lui, il russo-olandese, vedeva password “sicure”

Bitcoin e criminalità: la storia di Ilya & Heather, i Bonnie & Clyde delle criptovalute

La procura di New York esulta dopo aver fermato un maxi-riciclaggio di bitcoin. Il blitz del secolo ha permesso di recuperare l’equivalente di 4,5 miliardi di dollari, infliggendo un duro colpo alla criminalità digitale. O forse no, perché i colpevoli, finiti nelle galere Usa e destinati a restarci per un bel po’ dopo che il giudice ha negato loro la libertà sotto cauzione, assomigliano un po’ a due moderni Bonnie & Clyde, con un pizzico di follia degna di finire in un film. E statene certi: ci finirà.

Ecco la storia di Ilya Lichtenstein, 34 anni, e della sua signora, Heather Morgan, 31 anni, accusati di voler riciclare 119,754 bitcoin sottratti (non da loro) nel 2016 a un broker di Hong Kong e da allora spostati attraverso migliaia di operazioni allo scopo di ingannare le autorità. Senza nascondersi: anzi, inseguendo la notorietà con ogni mezzo.

La rapper “Beduina di Versace”

Specie lei, il personaggio della coppia, nome d’arte Razzlekhan, che si definisce “l’infame coccodrillo di Wall Street, senza paura e senza vergogna”, come ama farsi chiamare in un video girato nel distretto finanziario della Grande Mela dedicato “agli imprenditori e agli hacker”.

Nella sua hit più famosa su YouTube, dal titolo “Versace Bedouin”, scandisce a suon di rap la sua multiforme personalità: “Sono tante cose, una rapper, un’economista, una giornalista e una scrittrice. Sono una Ceo e una sporca, sporca, sporca h!”. Anzi, una “Martha Stewart turca”, accostando la sua presunta esperienza in Silicon Valley a una figura dello show business caro a Wall Street.

https://www.youtube.com/watch?v=-38TQeQrQ88

Messa così sembra più che altro una squilibrata. Ma Heather, come recita la biografia pubblicata sul suo sito web, vanta più di un successo nella sua proteiforme carriera, in cui “alterna l’arte, le creazioni di moda l’attività principale: lo studio delle soluzioni migliori per combattere il cyber crimine”. Già, la rapper vanta anche un discreto curriculum come collaboratrice di Forbes, per cui ha pubblicato più di un articolo su “come scovare le truffe sul web” e districarsi nella giunga delle criptovalute”. Ma anche “Quattro semplici regole di marketing per vendere merce per 370 milioni di dollari” o “Le tre tappe per diventare un esperto di qualsiasi cosa”.

Il russo Ilya, detto “L’Olandese”

Come il marito, soprannome l’Olandese, russo di nascita, esperto di sicurezza informatica e depositario di un metodo infallibile “per proteggere le proprie password”, una formula che ha fatto cilecca perché gli investigatori per mesi hanno tracciato con pazienza i tentativi suoi e della “beduina di Versace”, di riciclare i Bitcoin. Con modesto successo. Il bottino, da quel che emerge dalle indagini, si riduce ad un buono spesa prepagato di 500 dollari presso Wal-Mart, una playstation, ricevute di spostamenti con Uber a Manhattan e dintorni. Per il resto, solo una miriade di spostamenti di fondi, più di 2mila operazioni in giro per i borsini virtuali del pianeta senza mai lasciare l’appartamento di New York. E senza nascondersi: Heather, infatti, si è concessa il lusso di un tabellone luminoso a Times Square.

L’intervento dell’Fbi

È questa la prima vera cybergang del Bitcoin sgominata dal Federal Bureau, che non nasconde l’entusiasmo. “Gli arresti dimostrano che le criptovalute non sono un porto sicuro per i criminali”, recita il comunicato ufficiale del viceprocuratore generale di Manhattan, Lisa O. Monaco, dopo il sequestro di 119.754 bitcoin spariti nel 2016 dai registri di Bitfinex, un broker di Hong Kong costretto dal furto alla bancarotta. Per la prima volta vengono presi con le mani nel sacco gli imprendibili hacker, capaci con le loro magie elettroniche di sfuggire alle maglie della giustizia.

Anzi: no, perché nell’eterna battaglia tra guardie e ladri stavolta ha trionfato la legge. Dopo aspra contesa, perché, continua con entusiasmo la nota degli inquirenti, “in un futile sforzo di mantenere l’anonimità digitale, gli arrestati hanno riciclato i fondi in un labirinto di criptovalute. Abbiamo dimostrato che siamo in grado di seguire le tracce del denaro ovunque, anche nelle blockchain”.

Lo strano caso di Nancy Pelosi

O forse non molto più in là. Nel giorno del trionfo della giustizia sulla Beduina di Versace si accende una spia gialla a Washington: Nancy Pelosi, la speaker della Camera, ha annunciato che presenterà un disegno di legge per vietare l’acquisto di azioni ai parlamentari, che potranno operare solo attraverso gestioni speciali a prova di insider trading. Una sorpresa, perché non più tardi di un mese fa la stessa Pelosi aveva sostenuto un parere opposto. Cos’è successo perché la speaker cambiasse idea? È in arrivo qualche scandalo sulla rotta tra Wall Street e Washington? Peccato che Heather non possa indagare: la Beduina rischia vent’anni dietro le sbarre.

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