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Big Tech si rialza, Trump preoccupa, su Atlantia duello finale

Dopo gli scivoloni dei giorni scorsi, il Nasdaq riparte (+2%) – Altre buone notizie in arrivo dai vaccini, ma la guerriglia legale di Trump tiene in tensione i mercati – Dopo l’arresto di Castellucci, Atlantia e Cdp si preparano al rush finale, ma sul prezzo di Autostrade non c’è ancora accordo

Big Tech si rialza, Trump preoccupa, su Atlantia duello finale

Il mondo dei mercati è in sala d’attesa. Si aspettano, innanzitutto, altre buone nuove sul fronte dei vaccini. Anthony Fauci, il virologo odiato da Donald Trump, ha preannunciato l’arrivo, forse già oggi, del preparato di Moderna. Il nuovo farmaco è simile a quello della tedesca BioNTech, ma non dev’essere conservato a -80 gradi, un grosso handicap per le preziose fiale da distribuire in miliardi di copie il più in fretta possibile. Anche se è difficile accelerare: il record nello sviluppo di un vaccino risale agli anni Sessanta (quattro anni).

Ma le Borse aspettano anche che si chiuda la sfida infinita delle elezioni Usa: Donald Trump resiste, sostenuto per ora dai Big del partito repubblicano. La Georgia, lo Stato chiave per il Senato, ha deciso il riconteggio dei voti. Anche questo contribuisce a frenare la corsa del Toro e a condizionare le scelte di portafoglio. Prosegue, ma senza fretta, la rotazione dei portafogli verso i titoli value. Il rischio, insomma, è di muoversi con eccessivo anticipo. Del resto, ci vuole tempo per risvegliare gli spiriti della crescita ed evitare la “zombizzazione” delle economie, neologismo brutto ma efficace di Christine Lagarde.

Borse dell’Asia caute stamattina, mentre i future di Wall Street ed Eurostoxx anticipano un avvio in ribasso di circa mezzo punto. Il Nikkei sale dello 0,7%, Hong Kong e Cina sono quasi invariati. Mumbay e Seul sono in lieve calo. A Wall Street, la novità del giorno è stata il risveglio dei Tech, tornati a essere il traino del rally: Nasdaq +2%, S&P500 +0,8%, Dow Jones -0,1%.

Il petrolio tratta stamane a 44 dollari al barile.

LAGARDE: SOTTO CON GLI AIUTI, NON STIAMO CREANDO ZOMBIE

I mercati attendono anche i segnali in arrivo dalle banche centrali. Nel suo intervento al vertice di Cintra, in Portogallo, Christine Lagarde ha detto in modo esplicito che la Bce si batterà fino a quando la pandemia sarà solo un ricordo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. “Alcuni hanno obiettato che in questo modo si rischia di dare continuità a società zombie”, tenendole artificialmente in vita. “Ma – ha precisato la presidente della Bce – non esiste il pericolo di zombificare l’economia o di negare la creatività distruttiva del capitalismo, soprattutto ora che è in vista il vaccino”. Perciò, “il Pepp e le Tltro sono destinati a restare i principali strumenti per aggiustare la nostra politica monetaria”. Le parole di Lagarde hanno dato la sveglia al mercato, privo ieri del punto di riferimento dell’obbligazionario Usa, fermo per il Veteran’s Day. Oggi, nella deliziosa città medievale portoghese, parlerà il presidente della Fed, Jerome Powell.

MILANO A 21 MILA PUNTI, RECORD STORICO PER LVMH

Piazza Affari (+0,68%, terza seduta al rialzo) si è fermata ad un soffio dai 21 mila punti (20.993). Segno più anche per gli altri listini del Vecchio Continente: Parigi +0,65% (Lvmh ha toccato un massimo storico a 485,70 euro). Francoforte +0,52% (debole Continental, -0,8%; meglio Pirelli, +1,09% a Milano). Madrid +0,99%. Guida la corsa Londra (+1,54%).

DEBOLI LE BANCHE DEL NORD EUROPA: ABN AMRO -4,2%

Giornata no per le banche del nord Europa. L’olandese Abn Amro cede il 4,2% dopo aver registrato l’utile più modesto degli ultimi sei anni e si è mostrata prudente sulla possibilità di distribuire un dividendo per il 2020. Nordea Bank perde il 4,4% dopo che l’assicuratore finlandese Sampo ha detto di aver venduto il 4% del proprio capitale azionario nella banca in un’offerta rivolta agli investitori istituzionali.

Debole anche il settore a Milano: Mediobanca -2,12%, Banco Bpm -1,86%, Intesa -1,05%. Battura d’arresto anche per Nexi (-0,88%), che nei primi nove mesi del 2020 ha registrato un Ebitda pari a 428,9 milioni, in aumento dello 0,4%. La società ha inoltre confermato l’obiettivo di completare l’operazione con Sia entro il terzo trimestre 2021.

IL BOT SCIVOLA A -0,478%. OGGI L’ASTA BTP

Le parole di Lagarde hanno dato la sveglia al Btp, in rapido apprezzamento allo 0,73% di rendimento, dallo 0,75%% di ieri in chiusura. Lo spread si attesta a 120 punti, in linea con la vigilia.

Il Tesoro ha collocato 5,5 miliardi di euro del nuovo Bot a 12 mesi novembre 2021. Il rendimento segna un nuovo minimo storico a -0,478%, in calo da -0,436% della precedente asta del 9 ottobre.

Oggi tocca al collocamento a medio/lungo, con tre Btp a 3, 7 e 15 anni offerti fino a 6 miliardi di euro e tassi attesi in discesa.

Gli ordini per il nuovo Btp Futura a 8 anni nelle prime tre giornate di collocamento hanno raggiunto i 4,91 miliardi di euro.

RIMBALZA DIASORIN: I TEST ANTI-COVID SERVONO ANCORA

Si riscatta il settore pharma a Piazza Affari. Il titolo migliore di giornata è stato Diasorin (+3,86%) che dopo le batoste degli ultimi giorni è tornato a crescere sulla spinta dei buoni dati trimestrali. Nel corso della conference la società ha spiegato che i test restano cruciali nel contrasto della seconda ondata della pandemia e per questa ragione sarà aumentata la produzione.

Sempre nel pharma buona anche la performance di Recordati (+2,54%), che recupera il terreno perso nelle ultime sedute (-3,14% il giorno prima).

FERRARI RECUPERA, INWIT AUMENTA IL PESO NEI PANIERI MSCI

In evidenza l’automotive, con la crescita delle società legate alla galassia Agnelli: Ferrari è salita del 2,51%, Cnh Industrial +2,75%.

Inwit (+2,5%) è tra le migliori blue chip, anche perché aumenta il suo peso negli indici MSCI: la revisione dovrebbe costringere i fondi che seguono questi benchmark a comprare per restare allineati al quadro post revisione. Barclays ha alzato il target a 12 euro.

BRILLA FERRAGAMO, ACCONTO DIVIDENDO PER TERNA

Bene anche il lusso: Ferragamo +4%, Moncler +2%.

Terna +3% nel giorno della trimestrale. Pagherà l’acconto sul dividendo. Sale anche Enel (+0,7%).

JEFFERIES TAGLIA SAIPEM, IL FISCO AIUTA TIM

Eni +0,3%. Saipem -2,5%. Jefferies taglia il giudizio a Underperform, target 1,50 euro.

Tim (-0,7%) archivia i primi nove mesi con ricavi in calo del 13,2%, a 11,7 miliardi di euro, e un utile netto attribuibile in progresso a 1,18 miliardi circa, da 852 milioni dello stesso periodo del 2019, beneficiando di un effetto fiscale positivo. Il gruppo telefonico conferma le previsioni. I risultati sono all’incirca in linea con le stime del consensus.

CROLLA ATLANTIA: IL GOVERNO VUOLE ABBASSARE IL PREZZO

La maglia nera tocca ad Atlantia, -3,12% sull’onda della notizia degli arresti domiciliari per l’ex ad Castellucci. Il governo intanto insiste nella linea dura: o entro il 30 novembre Atlantia accetterà l’offerta per l’acquisizione dell’88% di Aspi avanzata da Cdp Equity insieme ai fondi esteri Blackstone e Macquarie, oppure verrà completata la procedura di decadenza della concessione per grave inadempimento. L’offerta finale prevede un prezzo più basso rispetto agli 8,5-9,5 miliardi ipotizzati in principio per acquisire la società.

MEDIASET IN RALLY, AL VIA LA LEGGE ANTI-BOLLORÉ

Da segnalare il rally di Mediaset (+5,55%). Il gruppo milanese ha archiviato un terzo trimestre 2020 con ricavi a +4,1% sostenuti anche da una soddisfacente ripresa delle entrate pubblicitarie. A spingere i risultati delle tv di Cologno monzese è stata una ripresa molto robusta e inattesa tra luglio e settembre. Un momento sì che si è allungato anche ad ottobre e che lascia prevedere, malgrado i nuovi lockdown, un bilancio 2020 in attivo.

La festa di Piazza Affari, al di là dei conti migliori delle previsioni, ha anche un’altra spiegazione: il via all’iter parlamentare della norma voluta da Pd e Movimento 5 Stelle che rende più complessa un’eventuale scalata alle tv di Arcore da parte del raider francese Vincent Bolloré.

DeLonghi +7,34%: Equita ha confermato il target a 32,60 euro.

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