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Biennale di Venezia: l’Economia della Bellezza secondo Banca Ifis

Secondo uno studio di Banca Ifis l’ecosistema italiano della bellezza, con i suoi luoghi, attori e servizi, produce il 17,2% del Prodotto interno lordo. Sono 341.000 le imprese italiane design-driven per un fatturato annuo complessivo di 682 miliardi di euro. I risultati dello studio diventano un’installazione artistica esposta al Padiglione Venezia, di cui Banca Ifis è gold partner, che rappresenta la mappa delle relazioni tra gli attori dell’ecosistema italiano della bellezza

Biennale di Venezia: l’Economia della Bellezza secondo Banca Ifis

La 17° Mostra Internazionale di Architettura si svolgerà a Venezia dal 22 maggio al 21 novembre 2021. Banca Ifis è Gold Partner del Padiglione Venezia il cui titolo quest’anno è «Sapere come usare il sapere». In tale contesto viene valorizzato il progetto «Economia della Bellezza» per la costruzione di un modello di innovazione sostenibile che possa far leva sul ruolo dell’arte, del design, della cultura e del paesaggio come base distintiva dell’economia Made in Italy.
Lo studio Market Watch «Economia della Bellezza» si pone come obiettivo l’individuazione di una mappa dei luoghi e degli attori ma anche una quantificazione scientifica del valore diretto e indiretto generato dal patrimonio culturale, naturale e imprenditoriale italiano.

Sulla base delle analisi e dei numeri è stata ideata dal giornalista e scrittore Emilio Casalini, all’interno del Padiglione Venezia, un’istallazione per rappresentare in chiave artistica emozionale le evidenze e il peso di questa economia.

Un territorio che sviluppa bellezza genera valore economico, imprenditoriale e sociale. Lo spiega il Market Watch di Banca Ifis che, per la prima volta nella sua storia, è gold partner del Padiglione Venezia in occasione della 17esima Mostra Internazionale di Architettura. Dalla contaminazione tra due universi, l’arte e la finanza, nasce un progetto inedito: un’installazione artistica, curata dal giornalista- conduttore televisivo Emilio Casalini ed esposta al Padiglione Venezia, che rappresenta la mappa delle relazioni tra luoghi, attori e servizi che compongono l’ecosistema italiano della bellezza. «Banca Ifis crede nella cultura e nell’arte come asset strategici di crescita economica e sociale del Paese – spiega Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis (foto di copertina) -. La ricerca realizzata dal nostro Ufficio Studi, che ha coinvolto importanti rappresentanti dell’ecosistema italiano della bellezza, evidenzia la ricchezza del nostro patrimonio non solo culturale e paesaggistico ma anche imprenditoriale. Un patrimonio in grado di generare un rilevante valore economico e sociale, da preservare e sostenere. La partnership che abbiamo siglato con il Padiglione Venezia è un’ulteriore testimonianza del nostro sostegno a questo settore».

Anche la bellezza ha un valore economico tangibile e misurabile. Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Banca Ifis, il contributo complessivo di questa voce al PIL italiano, prendendo a riferimento i valori del 2019, è pari al 17,2%. L’Ufficio Studi ha esaminato le tre dimensioni che compongono l’ecosistema della bellezza italiano: il patrimonio storico, artistico e culturale, e quello naturalistico e paesaggistico; i servizi ad essi collegati (es. trasporti e hospitality) e la produzione dei settori del Made in Italy design-driven, ovvero guidati da logiche estetico-funzionali. Il contributo derivante dalla fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico è pari al 6%, comprensivo di fruizione diretta e servizi a supporto, quali trasporti e hospitality.

Ma anche le imprese producono bellezza: sono 341.000, per un fatturato complessivo annuo di 682 miliardi di euro, e sono attive in 8 settori produttivi (agroalimentare, automotive e altri mezzi di trasporto, cosmesi, meccanica e altra manifattura, cosmetica, moda, orologeria e gioielleria, sistema casa e artigianato artistico), generando l’11,2% del PIL nazionale.


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