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Bentornato campionato: la Juve debutta a Parma, il Napoli a Firenze

I campioni d’Italia della Juve inaugurano il campionato a Parma ma senza Sarri e senza le certezze degli anni scorsi – Fiorentina-Napoli di stasera è gia un big match.

Bentornato campionato: la Juve debutta a Parma, il Napoli a Firenze

Bentornato campionato! La Serie A torna dopo le vacanze estive e lo fa con il botto: Parma-Juventus (ore 18) e Fiorentina-Napoli vogliono dire spettacolo e divertimento, ma soprattutto campione in carica e primo sfidante subito a confronto. Il mercato infatti, peraltro ancora apertissimo, ha ribadito le gerarchie passate ma con un avvicinamento di valori piuttosto interessante, quantomeno per gli osservatori. C’è tanta curiosità per la prima Juventus ufficiale di Sarri anche se lui, per l’ormai nota polmonite, non ci sarà. L’ex tecnico del Chelsea oltretutto salterà anche lo scontro diretto di sabato prossimo, un bel problema per chi sta cercando di imparare un calcio “nuovo”, ben lontano dagli automatismi quinquennali di Allegri.

“La polmonite è una cosa seria e va curata per bene – ha glissato Nedved in conferenza stampa. – Sappiamo che andremo in contro a delle criticità ma anche nel 2012/13, con Conte allenatore, abbiamo dovuto fare a meno dell’allenatore in panchina per diverso tempo. Sappiamo quello che ci aspetta e siamo pronti”. Partire bene sarebbe fondamentale, altrimenti i dubbi di critica e tifosi su questo nuovo corso bianconero diventerebbero difficili da gestire. Difficile però aspettarsi subito la Juve di Sarri e non solo per la già citata polmonite. La Signora è un cantiere aperto e sarà così fino al 2 settembre, giorno di chiusura del mercato, ragion per cui queste due partite prima della sosta, a cominciare da quella odierna del Tardini, andranno valutate soprattutto per i risultati.

“A me piacerebbe che il mercato chiudesse prima dell’inizio ma non è così, dunque possono ancora succedere tante cose – ha ribadito Nedved. – La Juve storicamente è sempre stata costruita per vincere e anche questa non fa differenza, abbiamo acquistato diversi giocatori e siamo convinti di esserci rinforzati rispetto all’anno scorso. Ci sono stati cambiamenti importanti e dunque è possibile ci siano delle difficoltà, noi però ci sentiamo pronti per continuare a vincere”. La caccia al nono scudetto dunque riparte oggi, su un campo che la Juve, storicamente, ha sempre sofferto. Sarri, nella persona del vice Martusciello, schiererà un 4-3-3 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci (favorito su De Ligt), Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Douglas Costa, Dybala (in vantaggio su Higuain) e Ronaldo in attacco. 

Non saranno della sfida invece l’infortunato Ramsey e il partente Rugani, ormai destinato alla Roma. Stesso sistema di gioco anche per D’Aversa, che risponderà con Sepe tra i pali, Laurini, Iacoponi, Bruno Alves e Gagliolo nel reparto arretrato, Hernani, Brugman e Barillà in mediana, Kulusevski (favorito su Karamoh), Inglese e Gervinho nel tridente offensivo. Archiviata la sfida d’apertura del Tardini sarà tempo di trasferirsi a Firenze, dove la Fiorentina di Montella riceverà il Napoli di Ancelotti. Inutile dire che il match promette scintille e mette di fronte due delle squadre più interessanti del campionato: da una parte gli azzurri candidati al titolo, dall’altra i viola rinfrancati dagli ultimi colpi di mercato, Ribery su tutti.

È Ancelotti comunque il più atteso, se non altro perché De Laurentiis, a differenza degli altri anni, gli ha messo in mano diversi acquisti di qualità (Manolas e Lozano in particolare) senza però cedere nessuno: il suo Napoli, pur partendo dietro rispetto alla Juve, non può più nascondersi. “E’ un mercato finora ben fatto, oneroso per la società e non lo nascondo, ma ne abbiamo parlato tanto e nonostante le difficoltà gli obiettivi sono stati raggiunti – ha riconosciuto soddisfatto il tecnico. – Qualitativamente siamo più forti, poi il campo giudicherà ma per me la squadra ha le doti per vincere, è una responsabilità che mi prendo”. 

Il primo vero cambiamento rispetto all’anno scorso sarà tattico, visto che Ancelotti lascerà in soffitta il 4-4-2 per un ben più offensivo 4-2-3-1 con Meret in porta, Di Lorenzo, Koulibaly, Manolas e Ghoulam in difesa, Allan e Fabian Ruiz in mediana, Callejon, Zielinski e Insigne sulla trequarti, Mertens in attacco (Milik non convocato per un affaticamento muscolare, Lozano indisponibile per questioni burocratiche). Tanta curiosità anche per la Fiorentina di Montella, passata dalla depressione dello scorso maggio (salvezza all’ultima giornata e contestazione ai Della Valle) all’euforia portata da Commisso. Se la conferma di Chiesa aveva dato un segnale positivo, l’acquisto di Ribery ha letteralmente fatto impazzire di gioia il popolo viola, corso ad abbonarsi come ai vecchi tempi e pronto a riempire il Franchi già questa sera, nella speranza di vivere una stagione da protagonisti.

“La passione dei tifosi non mi ha sorpreso, del resto la società ha lavorato benissimo: vogliamo dare un’identità ben precisa alla squadra e far sì che la gente ci si identifichi – le parole di Montella. – Incontriamo subito una delle avversarie più forti, servirà una grandissima partita da parte di tutti. Ribery? È indietro ma mi ha convinto alla prima parola, ha voglia di essere competitivo e dare una mano agli altri. Ho deciso di convocarlo subito e spero che ci sia la possibilità di farlo giocare già col Napoli”. Il francese partirà dunque dalla panchina, con l’idea di subentrare nel 4-3-3 con Dragowski tra i pali, Lirola, Milenkovic, Pezzella e Terzic nel reparto arretrato, Benassi, Badelj e Pulgar in mediana, Chiesa, Boateng e la giovane promessa Sottil nel tridente offensivo.  

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