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Bce: “Eurozona, la ripresa continuerà nei prossimi mesi”

BOLLETTINO MENSILE BCE – “Si prevede che la ripresa dell’attività economica continuerà, con una serie di fattori a sostegno della domanda interna” – Tuttavia, la congiuntura risentirà “delle deboli prospettive di crescita nei mercati emergenti e dei moderati scambi internazionali” – C’è ancora margine per intervenire sul Qe, se sarà necessario

Bce: “Eurozona, la ripresa continuerà nei prossimi mesi”

La crescita economica dell’Eurozona proseguirà nei prossimi mesi, ma esistono ancora rischi orientati al ribasso. Lo afferma la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile. 

Gli indicatori più recenti “segnalano la prosecuzione di una crescita moderata del Pil nei prossimi mesi – si legge nel documento – e si prevede che la ripresa dell’attività economica continuerà, con una serie di fattori a sostegno della domanda interna”. 

L’effetto delle misure accomodanti di politica monetaria della Bce “continua a trasmettersi all’economia reale, allentando ulteriormente le condizioni di erogazione del credito, e incentivando così maggiori investimenti delle imprese – prosegue la Bce –, mentre il basso livello dei prezzi del petrolio, che ha fatto aumentare il potere di acquisto delle famiglie e la redditività delle imprese, sta stimolando i consumi privati e gli investimenti”. 

Tuttavia, la ripresa economica “continua a risentire delle deboli prospettive di crescita nei mercati emergenti e dei moderati scambi internazionali”, sottolinea ancora l’Eurotower. 

D’altra parte, l’istituto centrale sottolinea che il suo Consiglio direttivo “seguirà con attenzione l’evoluzione delle prospettive per la stabilità dei prezzi” e ha “la volontà e la capacità di agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del proprio mandato per mantenere un grado appropriato di accomodamento monetario”.

In particolare per quanto riguarda il quantitative easing, che offre sufficiente “flessibilità in termini di dimensioni, composizione e durata”, conclude la Bce. 

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