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BASKET – Nei playoff la conferma di Sassari (che batte Cantù) e la sorpresa di Reggio Emilia a Roma

I sardi battono nettamente il Cantù e la sorpresa Reggio Emilia va addirittura a vincere a Roma – Ora grande attesa per Milano-Siena

BASKET – Nei playoff la conferma di Sassari (che batte Cantù) e la sorpresa di Reggio Emilia a Roma

Nei primi due incontri dei playoff, iniziati ieri sera, un’importante conferma, quella di Sassari, e una sorpresa, anche se ormai definire così Reggio Emilia è quantomeno riduttivo. La squadra isolana, arrivata a questi playoff in grande forma, è partita subito con il piede giusto, trascinata dall’entusiasmo del suo pubblico, e ha battuto nettamente Cantù con il punteggio finale di 90-70, in una gara dominata dall’inizio alla fine, guidata come sempre dai cugini Diener, oltre alle ottime prestazioni di Becirovic e Gordon. Per Cantù, che se vorrà allungare questa serie dovrà per forza di cose cambiare atteggiamento già da gara 2, non sono bastate le buone prove del solito Aradori, Tyus e dell’ultimo arrivato Ragland (miglior realizzatore della squadra).

Nell’altra partita, ennesima impresa stagionale di Reggio Emilia, capace di sbancare il campo di Roma, portando subito la serie dalla sua parte. Pessimo esordio in questi playoff per i capitolini, che hanno chiuso il primo quarto con la miseria di 5 punti realizzati e costretti a rincorrere gli avversari per tutta la gara, in un Palazzetto ammutolito e incredulo per l’approccio disastroso messo sul parquet dai giallorossi. Reggio Emilia ha condotto tutta la partita con grande autorità, tendendo i padroni di casa sempre a distanza di sicurezza, a parte quando a 5 minuti dalla fine, grazie a un super Datome e un parziale di 14-2, Roma è riuscita incredibilmente a riportare l’incontro in parità. Ma a quel punto, invece che approfittare del momento psicologico in suo favore, Roma si è clamorosamente spenta di nuovo, con gli ospiti che hanno allungato di nuovo fino al 58-70 finale. Miracolo solamente sfiorato per Datome e compagni, ma alla fine fattore campo già ribaltato e solo tanti applausi (gli ennesimi di questa stagione) per Reggio Emilia.

Stasera, in contemporanea alle 20.30, completano il quadro le due gare della parte alta del tabellone, con il piatto forte di questo primo turno di playoff, la super sfida tra Milano e Siena, e i vincitori della regular season di Varese che se la dovranno vedere contro Venezia.

Milano-Siena è sicuramente l’incrocio più atteso e di maggiore fascino di questi quarti,  è il remake della finale scudetto della scorso anno (finita 4-1 per i toscani, al loro settimo titolo della loro storia e sesto consecutivo) ed è stato l’atto finale in tre edizioni delle ultime quattro. L’EA7, che ha il fattore campo dalla sua, per la prima volta parte con i, seppur minimi, favori del pronostico, mentre il Montepaschi, dopo sei anni di dominio assoluto, è arrivato a questi playoff dopo una stagione di alti e bassi, momenti in cui sembrava essere ancora, seppur rivoluzionata negli uomini, la squadra più forte, ma alternati a periodi caratterizzati da troppe sconfitte per un club abituato a vincere sempre, ultima delle quali (seppur ininfluente) il ko interno con Sassari nell’ultima di campionato.

Milano, invece, dopo l’ennesimo inizio di stagione a dir poco travagliato, nel 2013 (in cui ha il miglior record insieme a Roma) sembra essersi finalmente messa a posto ed è stata protagonista di un ottimo finale di stagione regolare, anche grazie agli innesti (forse finalmente azzeccati) del trottolino ex Avellino Marques Green (che ha subito cambiato il volto della squadra), l’esperienza di J.R. Bremer, il ritorno del giovane (ma cresciuto) Leon Radosevic e dell’ultimo arrivato, il lungo britannico Mensah Bonsu, strappato all’ultimo alla concorrenza di Varese. Ma per l’Olimpia l’uomo in più potrebbe essere Alessandro Gentile, il figlio d’arte classe 1992, letteralmente (e finalmente) esploso negli ultimi mesi (16,5 punti di media nelle ultime dieci gare sfruttando al meglio lo spazio in quintetto per i problemi fisici alternati di Langford e Hairston) e già protagonista nei due incontri stagionali contro Siena (2-0 per i lombardi), in cui la giovane guardia ha mostrato tutto il suo talento offensivo.

Per il Montepaschi, che gioca con lo scudetto sul petto e come sempre venderà carissima la pelle, tutto ruota intorno ai numeri offensivi di Bobby Brown e al rendimento di Daniel Hackett (vero barometro della squadra), con Eze che sotto canestro dovrà reggere l’urto fisico degli avversari, mentre l’atletismo e le doti frontali del trio Kangur-Sanikidze-Ress potrebbero risultare fondamentali. Quel che è certo è che i campioni in carica non hanno nessuna intenzione di interrompere la loro serie di trionfi e, se succederà, quello di quest’anno sarebbe sicuramente il più sudato e inatteso, e quindi più bello.

Ci sarà anche un momento di amarcord per i tifosi dell’Olimpia durante l’incontro di stasera, infatti durante l’intervallo sarà ritirata ufficialmente la maglia numero 18 di Arthur Kenney, pilastro della Simmenthal degli anni ’70. Il Rosso (per il colore dei capelli) tra il 1970 e il 1973 vinse con la maglia di Milano uno Scudetto, una Coppa Italia e due edizioni di Coppa delle Coppe, ma soprattutto in breve tempo seppe distinguersi riuscendo a conquistare la tifoseria milanese grazie al suo impegno e alle sue doti agonistiche. Stasera l’ex idolo sarà di nuovo presente al Forum per questa celebrazione ma ha già detto che Niccolò Melli, colui che ora indossa la maglietta col numero 18, se vuole potrà continuare ad indossarla finchè lo vorrà.

Nell’altra sfida Varese ospita Venezia, nell’unica serie che sulla carta dovrebbe avere un finale già scritto, con il passaggio del turno dei lombardi, quasi perfetti nel corso della stagione, ma ironia della sorte i veneti sono l’unica formazione che con la numero 1 del torneo possono vantare un record di 2-0 in loro favore (e unici durante l’anno a sbancare il campo dei biancorossi), record concretizzatosi proprio nell’ultima giornata del weekend scorso quando l’Umana ha superato la Cimberio in una sorta di “gara zero”, dopo che si era assicurata un posto tra le prime otto vincendo la settimana prima lo “spareggio” contro Avellino. Venezia è l’unica squadra ad essere riuscita ad entrare nella parte alta della classifica dopo il girone d’andata (7 delle 8 protagoniste di questi playoff sono le stesse che si sono giocate la Coppa Italia a inizio febbraio, manca solo Brindisi, che ha messo insieme solo 6 punti nel girone di ritorno) e per cercare di contrastare Varese e provare a farle un altro sgambetto si affida a Clark, a volte incontenibile e grande mattatore dei due precedenti stagionali, oltre alla forza ed esplosività di Diawara e alle doti balistiche di Szewczyk.

La Cimberio, come detto, arriva a questo primo turno da grande favorita, dopo le grandi cose fatte vedere durante la stagione regolare, Mike Green è il leader tecnico ed emotivo della squadra, perfetto per innescare il potenziale atletico straordinario di Dunston, oltre ai terminali Banks ed Ere sul perimetro. Inoltre la formazione lombarda ha di recente portato a casa due importanti riconoscimenti : Francesco Vitucci è stato giustamente premiato come allenatore dell’anno e Achille Polonara (all’esordio ai playoff) per la seconda volta miglior giovane Under 22 del torneo, dopo che la stagione scorsa fu uno dei protagonisti della salvezza con la maglia di Teramo. Varese, quindi, si prepara a concretizzare tutto il bel lavoro che ha fatto dall’inizio fino a questo punto, ma Venezia, da subito, è pronta a rendere la vita difficile alla squadra di Vitucci.

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