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Barometro delle guerre: strage di civili a Rafah, ma Israele: “Attacco contro terroristi di Hamas”. Weekend di bombardamenti in Ucraina

Raid israeliano su un campo umanitario a Rafah: 40 morti. Tra le vittime due alti esponenti di Hamas che per vendetta torna lanciare razzi su Tel Aviv. In Ucraina si combatte violentemente a Kupiansk. Medvedev minaccia gli Usa: “Guerra mondiale se attaccano obiettivi russi”. Le ultime notizie dal fronte di guerra

Barometro delle guerre: strage di civili a Rafah, ma Israele: “Attacco contro terroristi di Hamas”. Weekend di bombardamenti in Ucraina

È stato un weekend di pesanti bombardamenti sia a Gaza sia in Ucraina. Un attacco missilistico israeliano su un campo profughi a ovest di Rafah, nella Striscia di Gaza, ha ucciso almeno 40 persone domenica sera. Le esplosioni di otto missili hanno causato un vasto incendio nel campo Brix, nell’area di Tal as-Sultan, dove molte persone sono morte bruciate vive. Ci sono anche decine di feriti, secondo la Protezione civile palestinese. Israele ha confermato l’attacco, dichiarando di aver mirato a obiettivi militari, inclusi due funzionari di Hamas, e di aver utilizzato armi di precisione. L’esercito israeliano ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Anche in Ucraina è stato un fine settimana di sangue. Sabato a Kharkiv era stato bombardato dai russi un centro commerciale causando la morte di 16 persone mentre nelle ultime 24 ore si sono verificati intensi combattimenti nell’Ucraina orientale, soprattutto nei pressi della cittadine di Kupiansk e Pokrovsk. Almeno 95 gli scontri armati: “L’aggressore russo sta cercando di sfruttare la sua superiorità in termini di personale, equipaggiamento e supporto aereo” ha scritto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine facendo il punto sulla situazione dell’invasione russa.

Raid israeliano su una zona umanitaria di Rafah

Nella Striscia di Gaza, la città di Rafah continua ad essere simbolo della brutalità del conflitto tra Israele e Hamas. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito di un attacco aereo israeliano su un’area umanitaria designata vicino a Rafah che ha causato molte vittime.

Il raid, avvenuto nei pressi del quartier generale delle Nazioni Unite, ha provocato la morte di almeno 40 persone, secondo fonti palestinesi. Israele ha confermato l’attacco, affermando che l’obiettivo era una riunione di alti esponenti di Hamas. Le forze israeliane hanno comunicato che nel raid sono stati uccisi due alti esponenti del gruppo terroristico. “L’attacco è stato effettuato contro terroristi, che sono un bersaglio in conformità con il diritto internazionale, utilizzando munizioni di precisione e sulla base di informazioni di intelligence che indicano l’uso dell’area da parte di terroristi di Hamas”, ha detto l’esercito.

La presidenza dell’Autorità nazionale palestinese ha denunciato un “atroce massacro” da parte di Israele nel campo di Rafah, definendo l’attacco una sfida alle risoluzioni di legittimità internazionale. Ha accusato le forze israeliane di aver deliberatamente preso di mira le tende degli sfollati.

Ventotto morti e 180 feriti sono portati al Centro per la stabilizzazione dei pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere. “Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo”, ha dichiarato l’infermiera italiana Gaia Giletta da Rafah. Il Centro è stato aperto il 15 maggio per assistere le vittime di traumi.

Israele ha colpito anche in Libano. L’esercito israeliano ha annunciato su Telegram di aver colpito una cellula terroristica di Hezbollah in una struttura militare a Yaroun, nel sud del Libano e un altra cellula a Houla. Nella notte colpiti ulteriori obiettivi di Hezbollah sono stati colpiti nel sud del Libano, inclusi un deposito di armi e altre strutture militari nelle aree di Meiss El Jabal, Khiam e Houla.

Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiornato a quasi 36 mila le vittime dall’inizio del conflitto.

Hamas torna a lanciare missili su Tel Aviv

Dopo quattro mesi, Hamas ha ripreso a lanciare razzi su Tel Aviv e il centro di Israele. L’esercito israeliano ha contato otto razzi, rivendicati dalle Brigate Qassam e lanciati dall’area di Rafah, dove le forze israliane stavano conducendo l’operazione militare.

L’attacco, il più grande da molto tempo, ha fatto scattare le sirene di allarme. A Tel Aviv sono state udite forti esplosioni causate dall’intervento del sistema di difesa Iron Dome, che ha intercettato tre degli otto razzi. A Herzilya, i frammenti di un razzo hanno colpito un edificio, ferendo leggermente due persone.

Le Brigate Qassam hanno rivendicato l’attacco dichiarando che è stata una risposta ai “massacri sionisti contro i civili“. Il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz – che ha chiesto una inchiesta sul 7 ottobre e sulla condotta della guerra – ha denunciato che “i tiri da Rafah dimostrano che l’Idf deve agire ovunque si trovi Hamas”.

Riapre il valico di Rafah, martedì nuovi negoziati al Cairo

L’intervento israeliano a Rafah ha coinciso con la riapertura del valico di frontiera da parte dell’Egitto che ha permetto l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La riapertura del valico ha consentito l’ingresso di 200 camion di aiuti alimentari e quattro autocisterne di carburante nella Striscia.

Gli occhi ora sono puntati sul Cairo dove martedì potrebbero riprendere i negoziati per trattare una possibile tregua e il rilascio degli oltre 120 ostaggi ancora in mano ad Hamas. A mediare saranno Egitto, Usa e Qatar. Secondo fonti di Israele i recenti sviluppo all’Aja stanno inducendo l’esercito a rivedere l’operazione nella zona, ridimensionandola: “Continuerà a operare, ma in modo più contenuto”. Netanyahu ha convocato il Gabinetto di guerra per discutere della posizione in vista degli incontri al Cairo. Hamas ribadisce la necessità di fermare la guerra in tutta la Striscia di Gaza anche se il primo ministro israeliano ribadisce di “essere fermamente contrario alla fine della guerra”.

La guerra in Ucraina: Kupiansk sotto assedio

Parallelamente, l’Ucraina orientale continua a essere un campo di battaglia feroce tra le forze ucraine e l’esercito russo. L’esercito ucraino sta cercando di difendere le sue posizioni contro un nemico che dispone di superiorità numerica e tecnologica. La Russia ha intensificato gli attacchi missilistici e aerei, colpendo varie località con missili e droni kamikaze. Si contano, da parte russa, almeno quattro attacchi missilistici e 46 attacchi aerei, utilizzando un totale di 14 missili e 69 aerei da combattimento, e impiegando anche 311 droni kamikaze.

Teatro principale di questi scontri è la città di Kupiansk è uno dei principali fronti di questa guerra. Negli ultimi giorni, intensi combattimenti hanno coinvolto questa area, con un totale di 95 scontri armati registrati. Le vittime dell’attacco russo di sabato all’ipermercato di bricolage a Kharkiv, intanto, è aumentato a 16 morti, secondo il governatore della regione, Oleg Synegubov.

“L’attacco ad un centro commerciale di Kharkiv sabato scorso è un altro esempio di crimini di guerra e atrocità commesse dalla Russia” ha detto l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. 

Ucraina che risponde con un attacco condotto da un drone in territorio russo che ha provocato un morto e tre feriti in una stazione di servizio nella regione di Oriol, situata a circa 160 chilometri dal confine. Il governatore locale, Andrei Klychkov, ha confermato l’incidente e ha dichiarato che un drone è caduto sulla stazione di servizio, danneggiando un edificio amministrativo. Dopo

Zelensky continua a chiedere l’invio di armi all’Occidente

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rinnovato l’appello ai partner occidentali per un maggiore supporto militare, incluso l’invio di F-16 e sistemi di difesa aerea avanzati. Ha dichiarato di avere informazioni sui punti di concentrazione delle truppe russe e ha esortato a distruggere questa minaccia terroristica. Zelensky ha chiesto un’accelerazione nella fornitura di F-16 e ha sottolineato l’importanza di ottenere sistemi di difesa aerea per proteggere l’Ucraina e fermare i terroristi russi.

“Vediamo ogni punto di concentrazione delle truppe russe. Conosciamo tutte le aree in cui vengono lanciati missili e aerei da combattimento russi. Distruggere questa forza terroristica, e quindi salvare migliaia di vite e garantire che l’espansione della guerra venga fermata, è una decisione puramente politica. Una decisione che deve essere presa”, ha Zelensky nel suo discorso serale, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Medvedev minaccia gli Usa: “Guerra mondiale se attaccano obiettivi russi”

Dmitrij Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza di Mosca, avverte sulla possibilità di una guerra mondiale se gli obiettivi russi venissero colpiti dagli americani, come suggerito dal ministro degli Esteri polacco.

“Colpire i nostri obiettivi da parte degli americani significa iniziare una guerra mondiale, e un ministro degli Esteri, anche di un Paese come la Polonia, dovrebbe capirlo” ha scritto sui social il numero due di Mosca.

La tensione nasce dopo le dichiarazioni del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha invitato gli alleati a togliere il divieto per Kiev di utilizzare le forniture militari atlantiche in territorio russo. Medvedev ha poi fatto riferimento anche alle armi nucleari tattiche annunciate dal presidente polacco, affermando che Varsavia riceverebbe la sua parte di “ceneri radioattive”: “Duda, ha recentemente annunciato di voler utilizzare le armi nucleari tattiche in Polonia, Varsavia non sarà lasciata fuori e riceverà sicuramente la sua parte di ceneri radioattive. È quello che volete veramente? I polacchi sono risentiti; sono così da oltre 400 anni…”, ha chiosato Medvedev.

Nel frattempo, la premier Giorgia Meloni, in risposta alle parole del segretario Nato Stoltenberg, ha invitato tutti alla “prudenza” sottolineando però l’importanza della fermezza dell’Alleanza.

Si prosegue nell’impegno per la pace, con il presidente francese Macron che ha dichiarato che Francia e Germania esamineranno tutti gli scenari per promuovere la pace in Ucraina e fornire sostegno a Kiev durante una prossima riunione del Consiglio di difesa e sicurezza franco-tedesco.

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