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Banche, rimborsi: ecco come funziona il piano del Governo

L’incontro con le associazioni che rappresentano i clienti truffati dalle banche si è concluso con il sostanziale via libera alla linea prudente proposta dal ministro Tria e concordata da Bruxelles. – Ecco come saranno i rimborsi

Banche, rimborsi: ecco come funziona il piano del Governo

Passa la linea Tria. “Siamo pronti a dare una risposta ai risparmiatori vittime delle crisi bancarie per i quali, ricordo, abbiamo previsto in Legge di Bilancio un fondo da 1,5 miliardi di euro“. Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte al termine dell’incontro con le associazioni che rappresentano i clienti truffati delle banche.

La proposta messa sul tavolo dal Premier avrebbe raccolto l’ok di 17 delle 19 associazioni presenti e nel corso del consiglio dei Ministri previsto per domani, 9 aprile – insieme al Def – dovrebbe arrivare anche il decreto attuativo che sbloccherà finalmente la questione.

A vincere sarebbe stata la linea del ministro del Tesoro, concordata con Bruxelles, che prevede un “doppio binario”.

RIMBORSI BANCHE: ECCO LE REGOLE DI TRIA

L’ipotesi di Tria mette da parte gli “automatismi” richiesti (o forse sarebbe meglio dire pretesi) dai due vicepremier. Il meccanismo di erogazione dei rimborsi nei confronti dei clienti truffati dalle banche riporterà nuovamente in auge l’arbitrato. Funzionerà così: coloro che hanno presentato un Isee pari o inferiore a 35mila euro e risultano titolari di un patrimonio immobiliare inferiore a 100mila euro potranno contare su rimborsi prioritari. Secondi i calcoli fatti da Tria insieme al Commissario Ue Margrethe Vestager si tratterebbe del 90% dei risparmiatori coinvolti nel crack delle banche venete. Dal punto di vista tecnico, in questo caso, il Governo italiano si rifarà al concetto di “emergenza sociale” evitando di configurare gli indennizzi come aiuto di Stato.

Per il restante 10% dei risparmiatori sarà invece istituita una commissione di verifica che avrà il compito di controllare se si tratta realmente di persone truffate dalle banche o di speculatori consapevoli dei rischi relativi all’acquisto di azioni e obbligazioni subordinate.
L’indennizzo sarà pari al 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati.

I RIMBORSI DELLE ALTRE BANCHE

Lunedì 8 aprile, l’Anac ha diffuso i dati relativi ai rimborsi dei clienti delle quattro banche fallite nel 2015: Banca Etruria, CariFerrara, Banca Marche e CariChieti. Su 1.768 istanze presentate, corrispondenti a 81 milioni e mezzo di euro di rimborsi, l’ente guidato da Raffaele Cantone – che ha il compito di gestire gli arbitrati – ne ha accolte 1.455, per un totale di 32 milioni di euro. Le udienze andranno avanti fino alla fine di maggio.

Scendendo nei dettagli per Banca Etruria sono state presentate 867 richieste, l’Anac ne ha accettate 741, per un a cifra superiore a 25 milioni. 314 le istanze accolte per Cariferrara 86 milioni di euro), mentre per Banca Marche il via libera è arrivato su 289 domande. Il Fondo Interbancario sborserà in totale oltre 25milioni di euro.

“Ogni arbitrato – spiega Raffaele Cantone – è simile a un processo: c’è un contraddittorio fra le parti, per via documentale, e la redazione di un lodo, paragonabile a una sentenza. In questo modo è possibile esaminare caso per caso e valutare l’effettivo diritto al ristoro di chi ha acquistato i bond, previsto solo per chi non era a conoscenza della rischiosità dei titoli. Ad esempio, in circostanze in cui aveva bisogno di ulteriori elementi per decidere, il Collegio ha audito i risparmiatori, stabilendo talvolta anche rimborsi molto consistenti. Ormai siamo in dirittura d’arrivo: termineremo per fine maggio, in pratica poco più di un anno per esaminare oltre 1700 richieste”.

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