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Banche popolari e Fca fanno di Piazza Affari la regina d’Europa

Con un rialzo dello 0,65% Piazza Affari è stata oggi la miglior Borsa d’Europa – Determinanti gli exploit di Banco Bpm, Ubi, Bper e di Fca e Generali – Vendite su Saipem, Telecom Italia, Mediaset e Cnh – Contrastati i listini europei – Yellen conferma che la Fed alzerà i tassi, ma gradualmente.

L’avvicinarsi di una stretta monetaria da parte della banca centrale americana spinge il dollaro, ma lascia tiepidi i mercati, in una giornata improntata alla cautela. Piazza Affari, chiude in maglia rosa a +0,65%, 19.187 punti, spinta dai bancari e da Fiat (+4,14%). Cala lo spread fra decennale italiano e tedesco: 185,30, -2,58%, rendimento 2,23%, mentre il Tesoro fa il pieno di richieste nella riapertura odierna dei Btp in asta ieri, collocati per l’intero importo supplementare di 1,388 miliardi di euro.

In ordine sparso le altre piazze europee: Madrid, +0,25%, Parigi +0,16%; Francoforte -0,02% Londra; -0,14%.  Wall Street apre debole e resta piatta a metà giornata, col DJ che si porta però in territorio positivo, dopo le parole di Janet Yellen alla Commissione Bancaria del Senato americano. ”Attendere troppo a lungo” per un rialzo dei tassi, sarebbe imprudente, sostiene la presidente della Fed, perché l’azione dovrà essere graduale. Se il mercato del lavoro continuerà a progredire e l’inflazione a muoversi verso l’obiettivo del 2% “potrebbe essere appropriato alzare il costo del denaro durante le prossime riunioni”. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,06, a 1,057 (-0,19%). 

Fra i titoli Usa è in luce General Motors, dopo la notizia che Peugeot sarebbe in trattative per acquistare Opel. La prospettiva di un consolidamento del settore fa salire anche le azioni Fiat Chrysler quotate negli Usa e, in scia, Ford. Per restare in tema di automobili, si segnala invece, a Londra, il crollo di Rolls Royce, dopo perdite record per 4,6 mld di sterline causate dal collasso della valuta britannica e da un’indagine per corruzione.

Fiat risulta tonica anche in Piazza Affari, dove si ferma a +4,14%. Sugli scudi, fra le blue chip nostrane, Exor, +3.09%, cassaforte di casa Agnelli. Fra i bancari si confermano esuberanti le popolari: Banco Bpm +4,87%; Bper +3,4%; Ubi +3,56%. Denaro su Mediobanca, +2,37%, Generali +1,62%, Intesa +1,31%. Pioggia di acquisti su Unipol +3,57% e Unipolsai +2,64%, dopo il rally di ieri. 

Vendite su Telecom -1,3%. Prese di profitto su Saipem -2,76%. Timidi gli altri petroliferi: piatta Eni, positiva Tenaris +0,25%. Il petrolio oggi è in ripresa, con il Brent a 56,07 dollari al barile +0,86%.

Fuori dal paniere principale troviamo in grande spolvero l’Aeroporto di Bologna (+12,28%), mentre torna frizzante Mondadori, +5,94%. Proseguono gli acquisti su Banca Generali, +5,11%, grazie alle solide prospettive di crescita per il 2017, dopo un 2016 chiuso con la raccolta record di 5,7 miliardi, il miglior risultato di sempre. Fra le small cap vola Fnm (+9,42%) in scia alla possibile integrazione fra Trenord e Atm, mentre continuano le vendite su Carige (-5,06%) dopo il -3,7% della precedente seduta. Le ragioni del ribasso sono collegate alla possibilità che l’istituto, prossimo a presentare un piano di riduzione del debito alla Bce, possa essere costretto a varare un aumento di capitale.

Le Utility nazionali, infine, piacciono al broker franco-svizzero Kepler, che conferma la raccomandazione “buy” per Hera, A2A, Acea e Iren.

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