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Banche: il caso virtuoso della Bcc di Castagneto. Piccolo non è sempre bello ma lo è solo se cresce e innova

La Bcc di Castagneto Carducci è un esempio di banca locale virtuosa: conti in ordine, legame con il territorio, piano di espansione territoriale: – Il Dg Mannari: “Il nostro ruolo è questo ed è quello che ci distingue dalle grandi banche”

Banche: il caso virtuoso della Bcc di Castagneto. Piccolo non è sempre bello ma lo è solo se cresce e innova

Non basta essere una banca locale per essere virtuosa e i recenti disastri delle banche venete e di altre banche locali del Centro Italia sono lì a ricordarcelo. Al di là della mitologia degli anni Settanta, alimentata dal fortunato saggio “Small is beautifull” dell’economista e filosofo tedesco Ernst Friedrich Schumacher, detto Frizt, e poi declinata in varie versioni anche in Italia, piccolo non è sempre bello ma lo è solo se una piccola banca o una piccola impresa considera la sua dimensione limitata come un punto di partenza e non di arrivo. Solo se il piccolo cresce e innova senza perdere il legame con le sue radici territoriali, il piccolo diventa anche bello, altrimenti si resta nel limbo del nanismo con tutti i suoi limiti e le sue fragilità.

La Bcc di Castagneto, “specchio e motore di un territorio che cambia e cresce”

Tra gli esempi virtuosi di una banca inizialmente piccola, nata 112 anni fa in quel paradiso terrestre che è l’Alta Maremma e a un passo dal gioiello di Bolgheri di carducciana memoria, ma poi incredibilmente cresciuta soprattutto negli ultimi 15 anni fino a diventare la banca locale leader della costa tirrenica toscana, la Bcc di Castagneto Carducci merita un posto di primo piano. La sua è una storia avvincente che nel 2010, in occasione del suo centenario, spinse chi scrive a condurre una ricerca sul campo e a pubblicare con l’elegante editore Leo S. Olschki un libro che, non per caso, si intitolava “Una banca un po’ speciale”.

“La Bcc di Castagneto Carducci – si legge nella presentazione di quel libro – è una banca innovativa che ascolta e che fa della centralità della persona la leva per rappresentare la faccia diversa ma moderna del credito e per divenire – con una saggia e prudente gestione ma anche con giusto orgoglio della propria indipendenza – lo specchio e il motore dello sviluppo di un territorio che cambia e che cresce con la sua banca di riferimento” .

Bcc di Castagneto, i risultati di bilancio 2021: più impieghi e sofferenze zero

I risultati conseguiti dalla Bcc di Castagneto, guidata dal Direttore Generale Fabrizio Mannari (nella foto), in un anno ancora pienamente pandemico come il 2021, confermano la virtuosità della banca. Non solo per l’utile di esercizio che supera i 4 milioni, ma perchè tutti gli indicatori economici e finanziari migliorano. Cresce la raccolta, sia diretta (+7,5%) che indiretta (+38%), crescono gli impieghi (+7,5%), si rafforza la patrimonializzazione (oltre il 17% del CET1 ratio) e cresce al 93% la copertura delle sofferenze che avvicina la banca a una situazione di “sofferenze zero” , impensabile solo fino a pochi anni fa. Senza dimenticare che, dopo la riforma delle Bcc, la Castagneto ha scelto di entrare nella Cassa Centrale Banca, che ha a sua volta un CET1 ratio superiore al 21%, “uno dei più elevati del sistema bancario” italiano.

Bcc Castagneto continuerà la sua espansione in Toscana

Vivere sugli allori non è il mestiere della Bcc di Castagneto, una banca locale che è già cresciuta molto negli ultimi anni e che vuole continuare a farlo. Oggi la banca conta 170 dipendenti distribuiti in 23 filiali oltre che nella sede centrale. A febbraio ha inaugurato una nuova filiale a San Giuliano Terme e nei prossimi giorni aprirà uno sportello a Lucca portando così a quattro i capoluoghi di provincia della Toscana (Livorno, Pisa, Grosseto e appunto Lucca) in cui è presente, ma il suo obiettivo, malgrado la stretta vigilanza della Bce, è quello di allargare ulteriormente la propria rete territoriale, “in controtendenza rispetto al sistema bancario nazionale”, come “chiaro segnale della solidità dei fondamentali della banca”. In questo senso si pensa di dotare anche i centri più piccoli della regione di sportelli virtuali, dotati di macchine intelligenti, che permettano al cliente di svolgere la maggior parte delle operazioni bncarie anche nelle zone dove non c’è una filiale.

Il Dg Mannari: ” La vera sfida è rimanere banca locale e questo è quello che ci distingue dalle banche più grandi”

“La vera sfida – è il messaggio di Mannari – è stata ed è quella di rimanere, anche in un contesto difficile, banca locale, attenta e vicina al territorio, sempre presente, anche quando, ed è successo spesso, le condizioni non erano ottimali per concedere affidamenti”. Ma un buon banchiere locale non sa solo leggere i bilanci ma sa anche leggere negli occhi dei suoi clienti e capisce quando può scommettere sulla loro affidabilità o meno. “Questo è il nostro ruolo, quello che ci distingue dalle altre banche più grandi, questo è quello che vogliamo e che sappiamo fare”. Ce ne fossero tante altre di banche locali così.

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