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Banche e Telecom pesano su Piazza Affari

Lo spread Btp-Bund risale a 160 punti base – In fondo al Ftse Mib Bper, che cede oltre il 4% in vista dell’aumento di capitale – Soffrono anche Wdf -2,9%, Mediobanca -2,94% e Telecom Italia -2,63% – Mediaset cede il 2,3%: il dossier Digital+ su cui era attesa una decisione per oggi è stato rimandato – Continua il momento positivo a Wall Street.

Banche e Telecom pesano su Piazza Affari

Chiusura negativa per le principali Borse europee in una giornata scarna di appuntamenti macroeconomici. Il Ftse Mib è il peggiore tra i listini europei (-1,03%), appesantito dalle banche e da alcuni fattori tecnici. A Piazza Affari oggi scadono i future su azioni e opzioni, i future sull’indice Ftse Mib e i minifuture sull’indice Ftse 100. Giù Parigi -0,48%, Francoforte -0,17%, Madrid -0,29% mentre Londra strappa un rialzo dello 0,25%.

Oltremanica si è guadagnato attenzioni il titolo di Shire, che balza del 16% e spinge il comparto farmaceutico dopo la proposta informale di acquisizione da parte dell’americana Abbvie, che è stata respinta dalla società irlandese. 

A livello di dati macroeconomici europei si segnala il record nella zona euro del dato destagionalizzato delle partite correnti che ha raggiunto un surplus di 21,5 miliardi. L’avanzo, ha spiegato la Bce, deriva dal surplus di 16,9 miliardi dei beni, di 10,6 miliardi dei servizi e di 5,3 miliardi del conto del reddito che hanno più che bilanciato il deficit dei trasferimenti correnti pari a 10,6 miliardi. Nei 12 mesi il surplus delle partite correnti destagionalizzato ha raggiunto un record di 248,7 miliardi pari al 2,6% del Pil dell’Eurozona. Sempre nella zona euro, la fiducia flash dei consumatori di giugno è scesa dello 0,3% a -7,4.

Lo spread Btp-Bund risale a 160 punti base. Mercoledì prossimo il Tesoro offrirà in asta tra 2 e 2,5 miliardi di euro di Ctz, scadenza aprile 2016, quinta tranche. Saranno anche assegnati fra 500 milioni e un miliardo di Btp indicizzati all’inflazione dell’Eurozona, con scadenza 2024.

Continua il momento positivo a Wall Street dopo la conferma da parte della Fed di una politica monetaria ancora accomodante a lungo, giunta con le parole del presidente Janet Yellen: l’indice S&P500 ha ritoccato ancora il record e il Dow Jones ha toccato massimo storico intraday. Male però Oracle, che cede il 5% dopo i risultati inferiori alle attese. Citigroup ha ridotto il giudizio a neutral da buy. Il dollaro recupera terreno sull’euro con il cambio euro dollaro che cede lo 0,17% a 1,3585. Il petrolio Wti viaggia a quota 107,07 dollari al barile in rialzo dello 0,6%.

A Piazza Affari, in fondo al Ftse Mib c’è Bper che cede oltre il 4% in vista dell’aumento di capitale che parte lunedì con uno sconto del 26,5% sul prezzo teorico ex diritto (Terp). Soffrono anche Wdf -2,9%, Mediobanca -2,94% e Telecom Italia -2,63%. Asati, l’associazione dei piccoli azionisti Telecom, ha segnalato alla Consob “movimenti anomali” sul titolo del gruppo telefonico nel corso della pre-apertura di Borsa. Il titolo è sotto i riflettori in relazione alle notizie di prossimo scioglimento della controllante Telco e alla notizia della vendita del convertendo da parte di Telefonica.

Chiusura positiva per i diritti dell’aumento di Mps (+9,21%) nell’ultimo giorno valido per la loro negoziazione. I diritti potranno essere esercitati fino al 27 giugno. Riprende quota anche Mps che in finale di seduta si porta in rialzo del 4,6% dopo essere arrivata a perdere oltre il 7%. Bene anche Luxottica +3,5%, Finmeccanica +3,46% dopo il varo del riassetto del gruppo da parte del Cda. Yoox rimbalza dello 0,4%.

Mediaset cede il 2,3%. Il dossier Digital+ su cui era attesa una decisione per oggi è stato rimandato. Mediaset Espana, Telefonica e Prisa, i tre azionisti della pay tv spagnola, hanno prorogato fino al 4 luglio prossimo il periodo utile per l’esercizio del diritto di prelazione o di quello di trascinamento da parte di Mediaset Espana.

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