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Banche e Borse provano a reagire dopo la bufera

Occhi puntati sulle banche e su Piazza Affari dopo il tracollo di venerdì – Dall’inizio dell’anno la Borsa di Milano è la peggiore del mondo: -23,8% – Sotto pressione i Btp – Unicredit e Generali in lotta per restare nell’Eurostoxx 50 – Giovedì Vivendi risponde a Mediaset – Cambio della guardia alla Bank of India – Pfizer compra Medivation per 14 miliardi di dollari – Liverpool nel mirino dei cinesi

Banche e Borse provano a reagire dopo la bufera

A suo tempo, agli inizi degli anni Ottanta, la Federal Reserve di Kansas City scelse per il suo incontro di fine estate Jackson Hole, pescosissima riserva di trote del Wyoming, per convincere a partecipare l’allora presidente Paul Volcker, grande appassionato di pesca. Da allora i governatori delle banche centrali, anche i meno abili con esche e mulinelli, hanno eletto la Cernobbio d’America, popolata di orsi e cervi, quale capitale dell’economia di fine estate.

Anche quest’anno la tradizione sarà rispettata: i mercati aspettano con apprensione crescente il discorso che Janet Yellen terrà al meeting venerdì 26.  Stanley Fischer, numero due della Banca (e leader dei “falchi”), ha intanto sottolineato ieri sera ad Aspen che l’economia Usa è vicina a centrare gli obiettivi in tema di inflazione e di pieno impiego e che nell’ultima parte dell’anno dovrebbe accelerare.

KURODA (BOJ) SPINGE TOKYO. CAMBIO DELLA GUARDIA ALLA BANK OF INDIA

I mercati intanto vivono un clima d’attesa. Tokyo (+0,2%) apre la settimana con un timido rialzo legato al rimbalzo del dollaro sullo yen (cambio fissato a 100,70). Haruhiko Kuroda, il governatore della Banca del Giappone, ha parlato della possibilità di abbassare ulteriormente, già in settembre, i tassi d’interesse. Deboli invece Hong Kong (-0,5%) e le Borse cinesi.

Cambio della guardia alla Banca centrale dell’India. È uscito di scena Raghuram Rajan, ex direttore del Fondo Monetario, uno dei grandi protagonisti della ripresa indiana. Ma il premier Modi ha fatto una scelta all’insegna della continuità promuovendo l’attuale numero due Urjit Patel, stretto collaboratore di Raghuram.

PFIZER COMPRA MEDIVATION PER 14 MILIARDI DI DOLLARI

In frenata stamane anche le quotazioni del petrolio: Brent a 50,22 dollari (-1,3%), Wti a 48,01 (-1,1%). Calma piatta anche a Wall Street in attesa di indicazioni sui tassi. Nella settimana passata il Dow Jones e Nasdaq sono scesi dello 0,1%. S&P 500 -0,01%. Colpo grosso nel week end di Pfizer: il colosso Usa si è assicurato il controllo della società biotech Medivation per 14 miliardi di dollari.

PIAZZA AFFARI -4% LA SETTIMANA SCORSA. FITCH SALVA IL PORTOGALLO

Assai più tesa l’apertura dei mercati europei, dopo la pioggia di vendite sul comparto bancario (indice Stoxx di settore -2,8%) di venerdì. Sotto osservazione in particolare Milano: l’indice Ftse Mib ha perso in cinque sedute il 4%, contro il -1,7% dello Stoxx600, l’indice complessivo dei mercati europei. Da inizio dell’anno la Borsa di Milano è la peggiore al mondo con un ribasso del 23,8%.

Sotto pressione anche i titoli di Stato. Si è allargato a fine settimana lo spread fra il rendimento del Btp decennale (1,13%) e il Bono spagnolo (0,94%), ai massimi dal 2015 nonostante le difficoltà a costituire un nuovo governo a Madrid. Ma nella serata di venerdì è rientrata la crisi del debito portoghese. L’agenzia di rating Fitch non ha retrocesso, come temuto, il rating di Lisbona dall’attuale Bbb low, con outlook stabile. Una bocciatura avrebbe comportato l’esclusione del Portogallo dagli acquisti della Bce, innescando una crisi del Qe dall’esito imprevedibile per i cosiddetti periferici.

L’AGENDA: VENTOTENE, PIL USA E I CONTI DI PRADA

Non c’è solo Jackson Hole. La settimana si apre oggi con il trilaterale Renzi-Merkel-Hollande in programma a Ventotene sulla portaelicotteri Garibaldi, con una conferenza stampa prevista per il pomeriggio. Matteo Renzi spera di convincere i partner a dare il via libera ad un piano Juncker straordinario per la cultura, investimenti fuori dai vincoli del patto.

Intanto la manovra che il governo dovrà presentare a settembre è nelle sue grandi linee sostanzialmente pronta. L’idea di fondo si basa sulla necessità di liberare il massimo delle risorse possibili per dare una spinta alla ripresa. È quindi confermata la riduzione dell’Ires al 24 per cento. Sarà prorogato il superammortamento del 140 per cento per chi investe e la detassazione dei premi di produttività.

Sul fronte macro in evidenza in Europa domani gli indici PMI manifatturieri e dei servizi (preliminari) di agosto. Giovedì 25 agosto è in agenda l’Ifo tedesco. In programma anche la stima sul Pil Usa del secondo trimestre: gli esperti prevedono un ritocco al ribasso del Pil all’1,1% (da +1,2%). Importanti anche i dati sulla salute del mercato Usa della casa.

Sul versante societario l’unico appuntamento di rilievo previsto è la trimestrale di Prada, in uscita venerdì 26.

UNICREDIT E GENERALI IN LOTTA PER RESTARE NELL’EUROSTOXX 50

In primo piano a Piazza Affari il tentativo di ripresa del comparto finanziario dopo la pioggia di vendite di fine settimana. La crisi delle banche italiane ha suscitato anche l’attenzione preoccupata del New York Times. Sui bilanci delle banche italiane gravano 190 miliardi di crediti deteriorati, pari al 17% del totale dei prestiti in essere, contro il 3-5% di Francia e Germania, un handicap aggravato dalla frenata del Pil nel secondo trimestre, inchiodato a crescita zero. 

Il rischio, a questo punto, è che si verifichi una sorta di retrocessione di massa in occasione della revisione dei panieri europei. Il 31 agosto sarà annunciata la nuova composizione dell’indice Eurostoxx 50 che diventerà poi efficace dal 16 settembre: in quelle due settimane i fondi che replicano l’EuroStoxx 50 modificheranno di conseguenza i portafogli. Rischiano la retrocessione, dopo gli ultimi rovesci borsistici, Unicredit (-7% venerdì) e Generali (-3,4%). Monte Paschi, scesa ad una capitalizzazione di poco superiore ai 600 milioni, dovrebbe essere esclusa dall’indice Eurostoxx 600.

MEDIASET ALL’ATTACCO, GIOVEDÌ LA RISPOSTA DI VIVENDI

Segnali contrastanti sul fronte della vertenza tra Mediaset e Vivendi. La prospettiva di un accordo ha fatto schizzare il titolo del Biscione al rialzo. Puntuale è arrivata la doccia fredda: l’atto di citazione depositato da Mediaset al tribunale di Milano nei confronti di Vivendi con la richiesta di 50 milioni per ogni mese di ritardo nell’esecuzione contratto, atto che “non riguarda il grave danno complessivo che la risoluzione del contratto non onorato comporterebbe, non inferiore a un miliardo e mezzo di euro”.

Le case d’investimento restano comunque convinte che un accordo tra i due gruppi sia inevitabile. La svolta potrebbe arrivare giovedì 25, in occasione della trimestrale di Vivendi. Telecom Italia (-2,6% venerdì) ha di nuovo smentito il suo coinvolgimento nella partita.

BENE IL CALCIO QUOTATO. IL LIVERPOOL NEL MIRINO DELLA CINA

Dopo la partenza positiva in campionato è probabile che le società quotate (Juventus, Lazio e Roma) possano dare il bis in Piazza Affari. Bene anche il Milan, ormai quasi cinese ma lo stesso non vale per l’Inter targata Cina. Ma il Drago insiste: dopo lo sbarco nel calcio milanese è pronta l’offerta della società cinese Everbright e del fondo Pcp per il Liverpool, il nono club europeo per incassi.

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