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Banche e bad bank: accordo tra Italia e Ue sulle sofferenze con garanzie statali a prezzi di mercato

TUTTI I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE – Dopo un’estenuante trattativa a Bruxelles il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan annuncia l’accordo con la Commissione europea. Il Mef chiarisce: garanzie statali solo sui bond senior, prezzi crescenti per le commissioni. Piano in 7 anni, non ci saranno oneri per lo Stato ma anzi un saldo positivo – Il ruolo della Cdp

Banche e bad bank: accordo tra Italia e Ue sulle sofferenze con garanzie statali a prezzi di mercato

Fumata bianca sulla bad bank. Dopo un’estenuante trattativa di 5 ore con la Commissione eruopea a Bruxelles, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha potuto annunciare nella serata di ieri un accordo per la gestione delle sofferenze delle banche italiane che darà vita a società veicolo che potranno emettere obbligazioni sulle quali le banche potranno acquistare garanzie pubbliche “a prezzi di mercato”. Il meccanismo è complesso e nelle prossime ore dovrà essere ulterormente perfezionato ma la via per alleggerire le banche dalla zavorra dei crediti inesegibili è stata finalmente trovata.

“Abbiamo raggiunto un accordo con la Commissione europea – ha spiegato Padoan – su un meccanismo di garanzia che rappresenta uno strumento molto utile per la gestione delle sofferenze bancarie” attraverso una garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze stesse che “completa la scatola degli attrezzi italiani per gestire i crediti in sofferenza”. Si tratta in buona sostanza di attivare un meccanismo di incentivazione per accelerare i tempi di assorbimento dei crediti deteriorati da parte del mercato.

“La Commissione – ha a sua volta commentato l’eurocommissaria alla concorrenza Vestager – accoglie con favore l’intesa raggiunta con il ministro Padoan sui termini per mettere in piedi uno schema di garanzia per sostenere le banche italiane nell’affrontare i crediti deteriorati: le garanzie sono prezzate a condizioni di mercato in modo che non costituiscano aiuto di Stato. Con altre riforme messe in campo dall’Italia – ha aggiunto – dovrebbe migliorare l’abilità delle banche di concedere

prestiti alle’economia reale”.

La partita tra Roma e Bruxelles si è giocata sul tema del prezzo della garanzia, cioè sul valore che le banche italiane riconosceranno al Tesoro per ricevere una garanzia di ultima istanza sui bond senior per finanziare i veicoli che cartolarizzano i crediti in sofferenza. Le banche conferiranno alle loro bad bank – i cosiddetti Spv (Special purpose vehicle)  di nuova costituzione – i crediti deteriorati e di difficile recupero, a fronte dell’emissione di tranche di bond junior, mezzanini e bond senior. Su quest’ultima tipologia di obbligazioni  – che ha come collaterale il credito di migliore qualità – le banche potranno acquistare una garanzia pubblica del Tesoro attraverso la Cassa depositi e prestiti.

L’ipotesi, che sorregge l’intesa, è che la garanzia costi un valore intermedio tra 20-30 punti base indicati dalle banche e i 100 pb chiesti da Bruxelles.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Il Ministero dell’Economia è intervenuto , con un comunicato pubblicato oggi mercoledì, per spiegare i dettagli dell’operazione autorizzata da Bruxelles. Nella sostanza, i cirteri-guida sono che la garanzia dello Stato riguarderà solo i bond senior, con rating uguale o superiore all’Investment grade; e che le casse pubbliche non perderanno quattrini ma, anzi, ne ricaveranno un introito positivo. Il piano avrà una durata di 6 anni eil prezzo della garanzia, a valori di mercato, sarà crescente per incentivare lo smaltimento dei crediti incagliati.

“Lo Stato – spiega il Mef –   garantirà soltanto le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese. Non si potrà procedere al rimborso delle tranche più rischiose (junior e mezzanina), se non saranno prima state integralmente rimborsate le tranche senior garantite dallo Stato. Le garanzie possono essere richieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza, a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull’ammontare garantito. Il prezzo della garanzia è di mercato, come riconosciuto anche dalla Commissione europea, che concorda sul fatto che lo schema non contempli aiuti di Stato. Il prezzo sarà calcolato prendendo come riferimento i prezzi dei CDS degli emittenti italiani con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti. Il prezzo sarà crescente nel tempo, sia per tenere conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata delle note, sia per introdurre nello schema un forte incentivo a recuperare velocemente i crediti”.

COME SARA’ CALCOLATO IL PREZZO

Il prezzo previsto per i primi tre anni è calcolato come media del mid price dei CDS a tre anni per gli emittenti con rating corrispondente a quello delle tranche garantite. Al quarto e quinto anno il prezzo aumenterà in conseguenza dell’applicazione di un primo step up (CDS a 5 anni) e del pagamento di una maggiorazione incentivante, a compensazione del minore tasso pagato per i primi 3 anni. Dal sesto anno in avanti il prezzo della garanzia sarà pieno (CDS a 7 anni). Per il sesto e settimo anno sarà anche dovuta una ulteriore maggiorazione incentivante, a compensazione del minore tasso pagato per i primi 5 anni”.

GARANZIA SUI BOND SENIOR

“Lo Stato – prosegue ancora la nota del Mef – rilascerà la garanzia solo se i titoli avranno preventivamente ottenuto un rating uguale o superiore all’Investment Grade, da un’agenzia di rating indipendente e inclusa nella lista delle agenzie accettate dalla BCE. Il rating sarà rilasciato applicando i criteri rigorosi che le agenzie sono tenute ad osservare, che includono: la stima analitica dei flussi di cassa associati al titolo garantito, la verifica della qualità di tutti i crediti sottostanti, la percentuale investita nelle tranche che assorbono per prime le perdite, la capacità operativa del servicer che sarà incaricato del recupero dei crediti. Le banche saranno tenute a dare l’incarico di recuperare i crediti a un servicer esterno e indipendente. Questo impedirà che l’azione di recupero sia frenata da eventuali conflitti di interesse.

PIU’ FACILE SMALTIRE LE SOFFERENZE

La presenza della garanzia pubblica – conclude il ministro Pier Carlo Padoan – faciliterà il finanziamento delle operazioni di cessione delle sofferenze. Questo intervento si aggiunge alle numerose misure approvate in questi mesi per contribuire al rafforzamento in atto del settore bancario (trasformazione delle maggiori banche popolari in società per azioni, riforma delle fondazioni bancarie, semplificazione delle procedure di recupero crediti e delle procedure di insolvenza per ridurre i tempi, adeguamento allo standard europeo del trattamento fiscale delle svalutazioni, la prossima riforma delle banche di credito cooperativo)”.

“Con questo ulteriore tassello, il complesso degli interventi faciliterà la gestione efficace e progressiva del residuo elemento di debolezza del settore bancario italiano, rappresentato dalla concentrazione di crediti deteriorati. L’intervento non genererà oneri per il bilancio dello Stato. Al contrario, si prevede che le commissioni incassate siano superiori ai costi, e che vi sia pertanto un’entrata netta positiva”. 

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