Condividi

Banche, Draghi: “Servono nuove regole per gli Npl”

In audizione al Parlamento europeo,il presidente della Bce ha anche ribadito che l’inflazione calerà i prossimi mesi, per questo è necessario che Francoforte prosegua con il suo programma di stimoli monetari

Banche, Draghi: “Servono nuove regole per gli Npl”

Serve un intervento normativo “per gestire i retaggi di Npl” che ancora gravano sui bilanci delle banche. Questo il messaggio lanciato oggi da Mario Draghi, presidente della Bce, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo. Il tema è al centro di una polemica fra l’Eurotower e le autorità italiane dopo che la presidente della Vigilanza della Bce,, Danièle Nouy, ha annunciato nuove normative stringenti sugli Npl in arrivo dal 2018.

Il banchiere centrale ha ribadito poi che l’inflazione calerà i prossimi mesi, per questo è necessario che Francoforte prosegua con il suo programma di stimoli monetari, rinviando il primo rialzo dei tassi d’interesse ben oltre la chiusura del quantitative easing.

“Nonostante la ripresa solida, le dinamiche dell’inflazione devono ancora mostrare segni convincenti di un andamento al rialzo autosostenuto – ha detto Draghi nel corso dell’audizione – l’inflazione era all’1,4% a ottobre e dovrebbe declinare temporaneamente verso fine 2017-inizio 2018 principalmente a causa di una componente energetica più debole”.

Il numero uno dell’Eurotower ha poi sottolineato che “la ricalibrazione delle politiche per il periodo oltre la fine del 2017 intende preservare il grado di stimolo monetario tuttora necessario per assicurare un ritorno sostenuto dei tassi di inflazione verso livelli vicini ma inferiori al 2% nel medio termine”.

Per questo “i tassi chiave resteranno invariati” e la Bce “si aspetta che restino agli attuali livelli per un periodo di tempo prolungato e ben oltre l’orizzonte del programma di acquisto di bond”, ha aggiunto Draghi.

D’altra parte, per Draghi il contesto attuale di ripresa economica nell’area euro assicura “un’opportunità unica per ridurre le probabilità di gravi shock, rafforzando le strutture economiche dei Paesi membri, con interventi di politiche sia a livello di bilanci che strutturali. Al tempo stesso, rafforzare le resilienza dell’Unione economica e monetaria implica anche rafforzare il nostro meccanismo istituzionale comune in modo da prevenire e gestire gli shock”.

Commenta