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Banche, Commissione d’inchiesta: Casini in pole ma c’è anche Tabacci

L’ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini (Ap) è in pole position per la presidenza della controversa Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario che si riunirà per la prima volta il 27 settembre, ma tra i papabili c’è anche Bruno Tabacci (Centro democratico-Campo progressista), già presidente della Commissione sul risparmio tradito

Banche, Commissione d’inchiesta: Casini in pole ma c’è anche Tabacci

Dopo mesi e mesi di polemiche e di stop and go, la controversa Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario italiano – composta da 40 membri tra deputati e senatori e dotata dei poteri dell’autorità giudiziaria – dovrebbe riunirsi per la prima volta mercoledì 27 settembre.

Il tempo è poco per l’avvicinarsi della fine della legislatura e le polemiche elettorali rischiano fin dall’inizio di complicare il lavoro della Commissione e di sovrapporsi alle indagini della magistratura. Ecco perchè diventa essenziale individuare un presidente di garanzia che sarà eletto nella prima riunione.

In pole position per la presidenza della Commissione d’inchiesta sulle banche c’è l’ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini di Area popolare, che però a malincuore dovrebbe lasciare, per regolamento, la presidenza della Commissione Esteri del Senato. 

Ma i giochi non sono ancora fatti e un’alternativa che sembra prendere quota nelle ultime ore è la candidatura alla presidenza di Bruno Tabacci, il leader di Centro democratico che di recente ha aderito con il suo gruppo a Campo progressista di Giuliano Pisapia e che in passato guidò con grande energia e imparzialità l’indagine parlamentare sul risparmio tradito all’epoca dei Cirio e dei Parmalat bond.

A militare a favore di Tabacci, oltre all’indubbia competenza sulla materia e ai consolidati rapporti di reciproca stima con il Presidente della Repubblica Mattarella e con quello della Bce Draghi, c’è anche la collocazione di equilibrio tra la maggioranza e le opposizioni, alle quali la tradizione parlamentare vuole che sia riservata la presidenza delle Commissioni d’inchiesta. Collocazione strategica quella di Tabacci per fronteggiare gli effetti perversi che le prossime elezioni possono riversare sulla Commissione d’inchiesta ma anche per evitare che la Commissione si trasformi in un improprio processo politico al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in scadenza il prossimo 31 ottobre.

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