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Banche, Bce: “Bene gli stress test”

Secondo i tecnici dell’Eurotower, un aumento dei tassi d’interesse nei prossimi tre anni si tradurrebbe per la gran parte delle banche vigilate da Francoforte in un incremento del margine di interesse, anche se ci sarebbe un effetto di decremento del valore dell’equity – Bancari contrastati a Piazza Affari

A Francoforte prova superata. La Bce comunica che le banche europee hanno risposto bene agli ultimi stress test. In base alle prove effettuate dai tecnici dell’Eurotower, un aumento dei tassi d’interesse nei prossimi tre anni si tradurrebbe per la gran parte delle banche vigilate da Francoforte in un incremento del margine di interesse, anche se ci sarebbe un effetto di decremento del valore dell’equity. L’indagine della Bce si è basata sui bilanci a fine 2016.

La Bce nell’esercizio sui tassi d’interesse ha verificato gli effetti di un aumento di 200 punti base. Il risultato aggregato mostra un incremento del margine di interesse del 4,1% nel 2017 e del 10,5% entro nel 2019, mentre il valore dell’equity diminuirebbe del 2,7% a livello aggregato. Nell’eventualità di tassi stabili ai livelli di fine 2016 e in assenza di crescita della domanda di credito, il margine d’interesse aggregato delle banche vigilate dalla Bce calerebbe del 7,5%.

Il risultato dell’esercizio, scrive la Bce, potrà portare a chiedere a livello di singole banche maggiore capitale a fronte dei rischi individuati, ma questo non accadrà a livello globale come risultato dell’analisi sulla sensibilità del sistema alla variazione dei tassi d’interesse.

Sono una decina gli istituti italiani coinvolti dagli ultimi stress test e oggi i titoli degli istituti viaggiano contrastati in Borsa: Sanpaolo che a metà mattina si muove intorno alla parità, Unicredit +0,1%, Ubi -0,4%, Bper -1,1%, Mediobanca +0,6%, Popolare Sondrio -0,4%, Carige +0,3%, Credem e Iccrea.

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