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Banche, Banco Bpm apripista della nuova stagione di aggregazioni

Le parole del numero uno di Banco Bpm su una possibile futura fusione con Ubi fanno capire che una nuova stagione delle aggregazioni bancarie è già cominciata – Ecco tutti i candidati alle nozze, che riguardano anche il risparmio gestito

Banche, Banco Bpm apripista della nuova stagione di aggregazioni

È bastato che l’amministratore delegato del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, che ha nel suo track record la positiva integrazione con la Popolare di Verona, dicesse che la fusione tra la sua banca e l’Ubi, pur non essendo oggi all’ordine del giorno, “ha un senso” per riaccendere la febbre delle aggregazioni bancarie. Del resto la Banca d’Italia non manca di raccomandare agli istituti di credito l’opportunità di dar vita a una nuova fase del consolidamento bancario per rafforzare il sistema dal punto di vista patrimoniale e metterlo in condizione di resistere alla scarsa redditività in tempi di tassi bassi o negativi e alla crescente concorrenza del Fintech.

Oltre a Banco Bpm, sia Ubi che Bper – per non parlare del Monte dei Paschi, di Carige e della Banca Popolare di Bari – sono ai primi posti della lista in vista di una nuova fase delle aggregazioni bancarie ancora tutte da definire. E ancora Unicredit, che prima o poi dovrà decidere che cosa fare da grande e se rompere o no gli indugi per tentare un’operazione di fusione-integrazione a livello europeo.

Ma il consolidamento non riguarda solo le banche: investe a pieno titolo anche il mondo del risparmio gestito, frenato nell’ultimo anno dal declino dei Pir provocato dalla contraddittorie norme del Governo precedente. Fineco è divenuta contendibile, Mediobanca vorrebbe rafforzarsi – Del Vecchio permettendo – al di là dell’evaporare dell’operazione Kairos, Arca è sempre lì.

Le fibrillazioni degli ultimi giorni della Borsa su Banco Bpm e non solo fanno capire che i colpi di scena in campo bancario e nel campo del risparmio gestito non sono per oggi ma sono ormai dietro l’angolo

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