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Banche, Abi-sindacati: è ancora muro contro muro

Ieri si è riunita la delegazione della Casl, Commissione sindacale lavoro Abi, presieduta da Francesco Micheli con i leader delle sigle sindacali – I banchieri hanno escluso la possibilità di aumenti salariali almeno nel biennio 2014-2015, i sindacati hanno rilanciato con la richiesta di un aumento di 175 euro in tre anni.

Banche, Abi-sindacati: è ancora muro contro muro

“Distanze abissali”. Così i sindacati hanno riassunto ieri lo stato delle trattative con l’Abi per il rinnovo del contratto dei bancari, disdetto dagli istituti qualche mese fa ma in vigore fino a settembre. L’Associazione bancaria italiana ha risposto al documento sul nuovo modello di banca presentato giovedì scorso dai sindacati e “non ci sono stati avanzamenti”, ha chiarito il segretario generale della Fiba Cisl, Giulio Romani. Per Lando Sileoni (Fabi), invece, se le banche non cambieranno atteggiamento “lo scontro sarà inevitabile”.

Ieri si è riunita la delegazione della Casl, Commissione sindacale lavoro Abi, presieduta da Francesco Micheli con i leader delle sigle sindacali: oltre a Sileoni  e a Romani, erano rpesenti anche Agostino Megale (Fisac) e Massimo Masi (Uilca). I banchieri hanno escluso la possibilità di aumenti salariali almeno nel biennio 2014-2015, i sindacati hanno rilanciato con la richiesta di un aumento di 175 euro in tre anni.

Masi sostiene che l’Abi “risponda alle richieste contenute nella piattaforma approvata dai lavoratori con un’unica linea di conduzione: ridurre tutti i costi, soprattutto quelli del personale. Non bastano all’Abi le maggiore flessibilità, la maggiore produttività dei lavoratori, lo spirito di adattamento dei colleghi alle nuove mansioni”.

Durante l’incontro di ieri, come riporta Il Messaggero, il presidente della Commissione sindacale lavoro dell’Abi, Francesco Micheli, ha presentato un documento che mostra come il settore bancario italiano soffra di una scarsa redditività non solo in assoluto, ma anche nel confronto internazionale con i mercati bancari europei (oltre 3 punti percentuali di ROE in media nell’ultimo triennio, circa 6 punti nel 2013).

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