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Banca Mediolanum: Tar sospende vendita di Fininvest

In seguito alla perdita di onorabilità di Silvio Berlusconi dovuta alla condanna per frode fiscale, Bankitalia ha recepito un provvedimento della Bce, obbligando Fininvest a vedere la quota eccedente il 9,99% di Banca Mediolanum entro ottobre – Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva in attesa della decisione Ue

Banca Mediolanum: Tar sospende vendita di Fininvest

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata da Fininvest e Silvio Berlusconi contro l’obbligo imposto dalla Banca d’Italia di vendere la partecipazione in Banca Mediolanum eccedente il 9,9% entro l’11 ottobre. Il gruppo detiene attualmente il 30,12% della banca, ma la quota superiore il 9,99% non gode comunque dei diritti di voto, sospesi da Banca d’Italia.

La notizia ha spinto il titolo di Banca Mediolanum, che alla Borsa di Milano guadagna attualmente il 2,8% dopo aver toccato un massimo intraday di +3,2%.

La vicenda è nata nel 2014, quando Bankitalia ( in seguito ad una decisione della Bce) emise il provvedimento dovuto alla perdita di onorabilità dell’ex presidente del Consiglio per la condanna definitiva per frode fiscale

In base a quanto riferito da Reuters che ha visionato l’ordinanza i giudici motivano l’accoglimento dell’istanza con “la gravità del pregiudizio dedotto con la domanda cautelare”, perché “la ormai prossima scadenza del termine fissato dalla Banca d’Italia per la vendita delle quote azionarie, intervenendo presumibilmente prima della definizione del presente giudizio, determinerebbe un danno grave e irreparabile ai ricorrenti, solo parzialmente risarcibile con una sentenza definitiva eventualmente favorevole”.

Si deve considerare, infatti, prosegue l’ordinanza, che difficilmente Fininvest “potrebbe riacquisire una partecipazione rilevante per il controllo di Banca Mediolanum una volta alienate le azioni attualmente possedute in esito alla fusione, per incorporazione inversa, di Mediolanum società per azioni in Banca Mediolanum”.

Ricordiamo che sulla vicenda pendono altri tre giudizi (uno del consiglio di Stato e due in sede europea) che potrebbero portare al provvedimento emesso da palazzo Koch nel 2017.

In base a quanto stabilito dal tar del Lazio dunque, fino a quando il Tribunale Ue non si pronuncerà sul ricorso presentao da Fininvest l’obbligo di vendita rimane congelato.

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