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Banca Etruria, Boschi: “Nessun favoritismo, se accuse vere mi dimetterei”

Il ministro alla Camera risponde punto per punto alle “invidie e maldicenze” sul caso Banca Etruria. “Se fosse coinvolta la mia famiglia mi dimetterei. Se mio padre ha sbagliato pagherà ma non lo decidono i talk show”. “Nè comprato né venduto azioni da quando sono al governo. Il conflitto d’interessi può riguardare una perdita di 369 euro?”. Tensione Lega-Fi

Banca Etruria, Boschi: “Nessun favoritismo, se accuse vere mi dimetterei”

Il ministro Maria Elena Boschi ha parlato alla Camera dove ora sono iniziate le repliche prima del votare il voto sulla mozione di sfiducia dell’M5S che la riguarda per il preseunto conflitto d’interessi sul caso di Banca Etruria. “Ci sono stati favoritismi? C’è stata una corsia preferenziale nei confronti di mio padre e dei miei familiari? Se la risposta fosse sì sarei la prima io a dimettermi. Se mio padre ha sbagliato pagherà. Ma sono state dette un sacco di falsità: è in corso un attacco politico contro il governo e la mia famiglia”. Sono queste le frasi-chiave pronunciate da Boschi che ha difeso con pacatezza ma con molta determinazione l’operato del governo e quello suo personale nella vicenda, ribattendo punto per punto alle contestazioni che arrivano dalle opposizioni.

Alla fine del suo intervento, applausi e standing ovation dal Pd, gelo da M5s e Sinistra italiana che, insieme alla Lega si preparano a votare a favore della mozione grillina. Le repliche sono in corso ma non si è ancora sciolta la tensione tra Lega e Forza Italia: quest’ultima ha intenzione di uscire dall’aula al momento del voto ma Salvini ha minacciato di rompere l’alleanza con Fi e FdI per le amministrative se i berlusconiani non voterano contro il governo.

Il ministro ha ripercorso punto per punto le tappe della vicenda che ha portato al commissariamento e poi al salvataggio delle 4 banche, tra cui l’Etruria. “Mio padre ha perso l’incarico con il decreto del governo del febbraio 2015. Dov’è il favoritismo? E’stato sanzionato dalla Banca d’Italia e ha pagato multa da 140 000 euro. Dov’è la corsia preferenziale in questa sanzione?”.

“Non ho problemi a dire che sono orgogliosa di mio padre e del governo di cui faccio parte. Chi ha sbagliato deve pagare, se mio padre ha sbagliato pagherà ma se ha sbagliato non lo giudicano i talk show in televisione”. Riguardo alle azioni di Banca Etruria: “Ne possedevo 1557 e valevano 1500 euro inizialmente. Dopo il decreto, il valore delle azioni è stato azzerato; sono carta straccia come per tutti gli altri azionisti. Mio padre possedeva 7550 azioni, mia madre circa 2000, i miei fratelli circa 2300 e anche queste azioni ora valgono zero”. E poi ancora: “ Trovo suggestivo sostenere che con 1.500 azioni, su un totale di 69350 azionisti di allora, io fossi la proprietaria della Banca Etruria. Dire che la banca è di proprietà della famiglia Boschi non corrisponde alla realtà dei fatti“.

La trasformazione Banco Popolare dopo il decreto del governo. “Nè io nè membri famiglia abbiamo acquistato o venduto azioni da quando sono al governo. Gli ultimi movimenti sulle azioni di proprietà mia e della mia famiglia – ha sottolineato – risalgono a luglio 2013. Non ho comprato né venduto azioni nè tantomeno né potevo quindi realizzare plusvalenze grazie al decreto febbraio 2015. Anzi, avevo una perdita di 929 che dopo gli interventi sulle banche si è ridotta a 369 euro. Allo stesso modo, nessuno della mia famiglia ha venduto azioni: solo si è vista ridurre la minusvalenza a circa 2.300 a livello familiare”.

Infine le istituzioni. “Il governo, con il decreto di febbraio, ha garantito 1 milione di correntisti e 6.000 dipendenti“. I legami famigliari con la banca: dopo l’uscita del padre, Boschi ha chiarito che anche il fratello, che era impiegato della banca, “si è dimesso un anno fa. L’unico legame che ha con Banca Etruria è nell’aver sposato una dipendente e chiesto un mutuo per la casa, come moltre altre giovani coppie, alle stesse condizioni di tutti gli altri dipendenti”.

“Invidie e maldicenze non mi fanno paura – ha concluso il ministro – sento affetto e amicizia da tanti colleghi e cittadini che mi incoraggiano ad andare avamnti. Vi chiedo di giudicare la realtà dei fatti. Chi immagina attaccando me di indebolire il governo, lasci perdere. Il governo va avanti ed è apprezzato perché porta avanti cambiamento di cui Italia ha bisogno”.

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