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Azimut: conti in calo, ma dividendo più alto del Ftse Mib

Azimut ha registrato utili e ricavi in calo nel 2018, ma il maxi dividendo da 1,5 euro spinge gli acquisti sul titolo

Azimut: conti in calo, ma dividendo più alto del Ftse Mib

Azimut scatta in Borsa dopo la pubblicazione dei conti 2018, ma soprattutto dopo la decisione di distribuire un dividendo di 1,5 euro per azione, una cifra che per il secondo anno consecutivo rende la società presieduta da Pietro Giuliani la quotata più generosa del Ftse Mib.

Il titolo è arrivato a guadagnare il 4,96% e alle 15.30 viaggia in rialzo del 2,16% a 13,5 euro.

Scendendo nei dettagli, Azimut ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati in discesa da 810,5 a 748,5 milioni di euro (-7,7%) e un reddito operativo netto in calo da 278,1 milioni del 2017 a 192,8 del 31 dicembre dello scorso anno.

L’utile netto consolidato si è attestato a quota 122,1 milioni (da 214,8), mentre l’utile netto consolidato normalizzato è pari a 144,7 milioni, in ribasso dai 220,1 milioni dell’anno precedente.

A fine dicembre le masse gestite ammontavano a 39,8 miliardi di euro, mentre il risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 50,8 miliardi. La raccolta netta del 2018 è stata di 4,4 miliardi, di cui circa la metà proveniente dal business estero che oggi rappresenta il 28% del patrimonio complessivo di Gruppo. A febbraio 2019 la società ha registrato una raccolta netta positiva pari 246,8 milioni, spingendo il totale da inizio 2019 a 800,7 milioni.

Tornando al 2018, la posizione finanziaria netta consolidata risultava negativa per 31,1 milioni, in miglioramento rispetto ai -57,0 milioni del 30 giugno 2018 (era positiva per 134,9 milioni al 31 dicembre 2017). Attraverso una nota, la società sottolinea che l’anno scorso sono stati erogati dividendi ordinari per circa 262 milioni di euro, di cui 131 milioni per cassa e 131 milioni mediante l’assegnazione di azioni proprie. Inoltre, sono state eseguite ulteriori tranche di buyback per un totale di  40 milioni (110 milioni dall’inizio del 2017) e sono state fatte acquisizioni per 35 milioni.

“Archiviamo il 2018 con risultati che riflettono l’andamento dei mercati finanziari globali e iniziamo il 2019 in modo fortemente positivo, con una raccolta netta nei primi due mesi di oltre 800 milioni”, ha spiegato il presidente Pietro Giuliani, “il risultato deriva dalla capacità di Azimut di offrire al cliente una performance media ponderata netta ben superiore a quella dell’industria italiana: i nostri clienti hanno ottenuto rendimenti medi vicini al +5%, quasi il 1,5% in più rispetto ai concorrenti”.

Per quanto riguarda il solo quarto trimestre del 2018, il margine di intermediazione è pari a 183 milioni, un valore perfettamente in linea con le stime degli analisti. Il reddito operativo si è attestato a 40 milioni (+3,9% rispetto alle stime degli analisti), mentre l’utile netto rettificato a 33 milioni (+49,1% rispetto alle attese). 

Per il 2019, ultimo anno del piano quinquennale vigente, il gruppo stima un obiettivo di 300 milioni di utile.

Il cda, dopo aver approvato i conti, ha deciso di proporre all’assemblea dei soci prevista per il 24 aprile, la distribuzione di un dividendo totale ordinario di 1,50 euro per azione (pari ad un pay-out del 141%) al lordo delle ritenute di legge. La cedola sarà pagata per un minimo di 3/4 per cassa e per il rimanente in azioni proprie detenute in portafoglio dalla società. Dopo il maxi dividendo da 2 euro erogato l’anno scorso, anche quest’anno Azimut si conferma dunque la società più generosa del Ftse Mib. Lo stacco è fissato per il 20 maggio prossimo.

 

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