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Azimut: Albarelli nuovo Ad, utile in calo

I ricavi, nei primi sei mesi sono calati a 313 milioni, ma nel secondo trimestre hanno mostrato un recupero salendo a 179 milioni da 176 milioni – Giuliani: “Concludiamo un semestre in miglioramento rispetto al trimestre precedente nonostante un contesto che permane molto complesso e volatile”.

Azimut: Albarelli nuovo Ad, utile in calo

Giornata importante oggi per Azimut che, oltre a presentare i conti relativi al primo semestre del 2016, annuncia la nomina del nuovo amministratore delegato. Sarà Sergio Albarelli a prendere il posto di Pietro Giuliani che rimarrà comunque in carica come presidente.

Albarelli, vicepresidente di Assogestioni, ha lavorato a Deutsche Asset Management in Italia e, nel 2000 è entrato a far par parte del gruppo Franklin Templeton, come responsabile dell’ufficio italiano, responsabilità a cui ha aggiunto nel tempo quella di altre geografie come Spagna (2005), Francia (2008) e Benelux (2010).

Parole di stima nei suoi confronti sono state espresse proprio dal presidente Giuliani, secondo cui il nuovo ad “rafforzerà la nostra squadra manageriale di vertice, arricchendola di ulteriori competenze ed esperienze”.

Parlando dei risultati registrati nel corso dei primi sei mesi del 2016, Azimut ha chiuso il semestre con un utile netto in forte calo a 68 milioni di euro, dai 180 milioni dello scorso anno. Nel secondo trimestre il risultato ha però mostrato una flessione più contenuta a 47 milioni dai 53 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

I ricavi, nei primi sei mesi sono calati a 313 milioni dai 415 milioni della prima parte del 2015, ma nel secondo trimestre hanno mostrato un recupero salendo a 179 milioni da 176 milioni.

Sui risultati semestrali ha inciso il crollo delle commissioni di performance da cui Azimut è altamente dipendente. Banca Akros in una recente nota ricorda che questa voce altamente volatile ha rappresentato circa il 22% dei ricavi di Azimut del 2015, il livello più alto del settore.

Il totale delle masse gestite a fine giugno 2016 ha raggiunto i 32,6 miliardi di euro; il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 39,1 miliardi.

La raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno è stata pari 3,4 miliardi, anche grazie al consolidamento delle masse di alcune jv estere che hanno contribuito per 1,3 miliardi, portando così il peso delle masse fuori dall’Italia a raggiungere il 15% sul totale.  Buoni segnali anche dal mese di luglio che si concluderà con una raccolta superiore ai 900 milioni.

I risultati sono stati salutati con soddisfazione da Pietro Giuliani, presidente e fino ad oggi a.d.: “Concludiamo un semestre in miglioramento rispetto al trimestre precedente nonostante un contesto che permane molto complesso e volatile. Stiamo investendo in risorse umane e tecnologiche, oltreché predisponendo una piattaforma di prodotti e servizi che non avrà eguali. Crediamo che nei momenti di difficoltà non si debba lesinare sugli investimenti di lungo periodo che ci permetteranno di continuare a soddisfare le esigenze dei clienti e degli azionisti. Forti anche dei segnali registrati nella raccolta di luglio, che supererà 900 milioni di euro, siamo convinti di essere nella giusta direzione per avvicinarci ulteriormente agli obiettivi del piano industriale”.

Oltre ad approvare i conti e nominare il nuovo a.d., la società ha fatto sapere che “Azimut e i soci di minoranza di Augustum Opus Sim hanno avviato le trattative per l’acquisto da parte di Azimut del restante 49% in mano ai soci di minoranza che, laddove l’operazione si concretizzasse, continuerebbero a collaborare attivamente per gestire il business della società”.

Su Piazza Affari la pubblicazione ha inciso negativamente sull’andamento del titolo. Attualmente le azioni Azimut stanno cedendo il 7,17% a 14,65 euro.

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