Il mercato dell’auto europeo rallenta bruscamente a giugno 2025. Secondo i dati dell’Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), le immatricolazioni nei Paesi dell’Unione europea sono calate del 7,3% su base annua, attestandosi a 1.010.201 unità. Estendendo il perimetro a Regno Unito e Paesi Efta (Svizzera, Norvegia, Islanda), il calo si riduce al 5,1%, per un totale di 1.243.732 nuove vetture.
Il bilancio del primo semestre resta negativo, seppur meno marcato: -1,9% nell’Ue (5,57 milioni di veicoli immatricolati) e -0,9% su scala europea allargata, con 6,81 milioni di nuove auto contro i 6,87 milioni dello stesso periodo del 2024.
L’Italia si conferma il mercato più in difficoltà. A giugno le immatricolazioni sono scese del 17,4%, fermandosi a 132 mila unità. Nel semestre, il calo è del 3,6% (855 mila veicoli). In controtendenza la Spagna, che cresce del 15,2%, mentre Francia e Germania registrano rispettivamente un -6,7% e un -13,8%.
Elettrico in crescita, crollano benzina e diesel
Nonostante il calo complessivo delle immatricolazioni, le auto elettriche pure (Bev) confermano la loro crescita. A giugno le nuove immatricolazioni di vetture a batteria sono state 239.073, in aumento del 14,5% su base annua. Nel semestre, i veicoli full electric hanno raggiunto quota 1.190.346, segnando un balzo del 24,9%. La loro quota di mercato nella Ue si attesta ancora al 15,6%, ben al di sotto dei livelli necessari per centrare gli obiettivi di transizione energetica fissati da Bruxelles.
In forte crescita anche le ibride plug-in (+37,7%) e le ibride tradizionali (+5,3%), che continuano a rappresentare la categoria di alimentazione più diffusa in Europa. In netto calo invece le motorizzazioni tradizionali con la benzina giù del 24,1% e il diesel del 32,6%.
Stellantis soffre: immatricolazioni giù del 12,3%, tonfo Fiat
Il gruppo Stellantis è tra quelli che più hanno sofferto la frenata di giugno. Nella somma di Unione europea, Regno Unito e Paesi Efta, le immatricolazioni del gruppo sono calate del 12,3%, fermandosi a 180.907 unità. Nel semestre, il bilancio è ancora più pesante: -9,1%, con poco più di 1,04 milioni di auto vendute.
Scende così la quota di mercato di Stellantis dal 15,7% al 14,5%. A pesare è soprattutto il tracollo di Fiat, che ha registrato un crollo del 38,1% a giugno, con una quota ridotta all’1,9%. Va meglio a Peugeot, che cresce del 6,2% con una market share del 4,9%.
Volkswagen e Renault: segni contrastanti nei big d’Europa
Il gruppo Volkswagen, pur segnando un calo del 6,1% a giugno, riesce a chiudere il semestre in crescita (+2,3%), grazie a un totale di 1,81 milioni di auto vendute. Resta comunque il primo costruttore europeo per volumi, con una quota di mercato del 26%.
Renault limita i danni a giugno (-0,6%) e guadagna il 5,4% nel semestre. La sua quota di mercato sale all’11,4%. Prestazioni positive anche per i marchi premium: Bmw (compresa Mini) cresce dell’8,2% con quota al 7,2%, Mercedes sale del 3,9% con uno share del 5,1%.
Tesla, trimestre in rosso: vendite giù del 14%, utile netto -16%
Continua la fase critica per Tesla. Nel secondo trimestre 2025, la casa di Elon Musk ha registrato un calo del 14% nelle consegne (384 mila veicoli) e risultati economici inferiori alle attese. I ricavi sono in flessione del 12% a 22,5 miliardi di dollari (sotto le attese degli analisti, 22,74 miliardi) mentre l’utile netto è in calo del 16% a 1,17 miliardi. Il margine lordo è sceso al 17,2% (dal 18% di un anno fa), mentre l’utile per azione si è attestato a 33 centesimi, 40 al netto delle componenti straordinarie.
Oltre alla concorrenza in aumento, soprattutto da parte di player cinesi come Byd, pesa l’immagine polarizzante di Musk, criticato per le sue posizioni politiche e accusato di danneggiare il brand. Tesla è stata per questo oggetto di boicottaggi in diversi mercati.
Crollano anche i ricavi da crediti verdi (439 milioni contro 890 di un anno fa), mentre la nuova legge federale Usa eliminerà dal prossimo settembre il credito d’imposta da 7.500 dollari per le Ev, riducendo ulteriormente i margini.
Nonostante le difficoltà, Musk rilancia sull’intelligenza artificiale e sulla guida autonoma. Entro fine anno, promette il lancio su larga scala del servizio di robotaxi negli Usa, già in fase pilota ad Austin, insieme allo sviluppo del robot umanoide “Optimus”. Ma la concorrenza, come Waymo di Alphabet, appare in vantaggio. Intanto però Musk si è lanciato nella ristorazione con il lancio del suo primo Tesla Diner.
Slitta infine il lancio del nuovo modello a basso costo, ora previsto per l’ultimo trimestre del 2025. Una mossa considerata cruciale per restare competitivi nel mercato globale delle Ev.
In Borsa, Tesla continua a soffrire. Il titolo ha perso oltre il 4% nell’after-market e registra una flessione del 18% da inizio anno, a fronte di un Nasdaq in crescita del 9%. Nonostante qualche segnale positivo (come il +17% dell’utile lordo nella divisione servizi e l’espansione della rete Supercharger), il sentiment resta negativo.