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Auto e banche spingono Piazza Affari

Borse europee contrastate a metà giornata. Milano sale con la produzione industriale ma resta prudente. Bene Fca come anche Bmw e Daimler. Avanza Stm promosso da Jp Morgan, Vendite su Buzzi. Petrolio in lieve calo. Tra le banche ancora in rialzo Bpm, Bper e Carige. Rimbalzo di Yoox e di Telecom Italia dopo le dichiarazioni di Flavio Cattaneo.

Auto e banche spingono Piazza Affari

I dati sulla produzione industriale, migliori del previsto, permettono a Piazza Affari di restare ai vertici delle classifiche europee, superata solo da Francoforte (+0,35%). L’indice Ftse Mib avanza dello 0,3% circa attorno a 21.300 punti. In rosso Parigi (-0,06%), Madrid (-0,3%) e Londra (-0,7%). Nel listino della City arretra Pearson (-3,5%), tra i titoli peggiori dopo aver venduto il 22% dell’editrice Penguin Random House.

L’Istat ha reso noto che a maggio la produzione ha registrato una crescita dello 0,7% sul mese precedente e un aumento del 2,8% sul maggio 2016. I dati sono superiori alle attese degli economisti che prevedevano in media nel mese un rialzo congiunturale dello 0,5% e tendenziale del 2,2%.

Sotto i riflettori l’automotive. A spingere il settore è uno studio di Ubs che alla vigilia dei risultati del secondo trimestre prevede che nel periodo aprile-giugno l’industria europea dell’auto nel suo complesso abbia registrato una crescita dei ricavi del 6% e un incremento dell’Ebit dell’8,5%.

Fiat Chrysler avanza dell’1,32% ad un passo dai 10 euro: negli Stati Uniti il giudice che sovrintende la causa contro sulle emissioni dei motori diesel del gruppo ha detto che intende nominare l’esperto Ken Feinberg per cercare di raggiungere un accordo. Bene le case tedesche: Bmw +1,09%. Il gruppo Volkswagen sale dello 0,8%, Daimler +1,15%.

Giornata di grazia per i fornitori di Apple: avanzano l’olandese Ams e Stm (+1,9%), che beneficia della promozione di JP Morgan che ha alzato il giudizio a Overweight da Neutral.

Scendono Leonardo (-0,4%) e Prysmian (-0,2%). Vendite anche su Buzzi (-1,1%) e Recordati (-1,4%).

Petrolio in lieve calo: il Brent perde lo 0,7%, a 46,5 dollari al barile. Diverse banche hanno tagliato le loro previsioni sul prezzo: Bnp Paribas ha tagliato le sue stime per il Brent di 9 dollari a 51 dollari al barile per il 2017 e di 15 dollari, a 48 dollari al barile, per il 2018. Anche Barclays ha ridotto l’outlook per il 2017/18, a 52 dollari al barile.

Eni -0,1%, Saipem -0,7%. Tono ancora positivo per i bancari (+0,4% l’indice di settore) guidati da Bper (+2,10%). Prosegue il rialzo di Banco Bpm (+1%) da ieri sotto i riflettori per la possibile cessione di Aletti Gestielle ad Anima (+0,4% dopo il rally della vigilia). Sale dell’1% anche Ubi.

Fiacco tutto il risparmio gestito dopo l’euforia di ieri, compresa Banca Generali, che oggi ha alzato le stime di raccolta per l’anno e sale dello 0,25%. Realizzi su Finecobank (-0,75%). Carige guadagna il 3,3% nel giorno del Cda. Meglio ancora Creval (+6%).

Battuta d’arresto per le utilities: Enel -0,2%, Terna -0,6% e Snam -0,3%.

Riscossa di Telecom Italia (+1,7%) dopo un avvio debole. La ripresa è legata alle rassicurazioni dell’ad Flavio Cattaneo sulla sua permanenza alla guida del gruppo fino a scadenza del mandato. JP Morgan ha alzato il target price a 1,01 euro da 0,93 euro confermando il rating “neutral”.

Avanza Mediaset (+0,8%): Macquarie ha alzato il giudizio a Outperform da Neutral e il target price a 4,30 euro da 4 euro. Rimbalza infine Yoox (+2%).

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