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Australia, la trasparenza non è d’obbligo

Il governo di Canberra aveva deciso di pubblicizzare tutte le garanzie, con nome e cognome della banca, in un sito Web – Ma ora si è scoperto che per le garanzie non più operative le informazioni sono scomparse dal sito – E cosi’ è impossibile ricostruire la storia di quanto ogni singola banca ha usufruito di questi aiuti – L’Esecutivo invoca la privacy

Australia, la trasparenza non è d’obbligo

Le banche non godono di buona stampa ultimamente: dagli ‘occupanti’ di Wall Street agli indignados spagnoli, il fatto che i banchieri siano stati salvati dai governi per le loro imprudenze, e continuino ad autoassegnarsi stipendi favolosi li rende (giustamente) invisi all’opinione pubblica.

Ragione in più perchè gli aiuti dei governi, in contanti o in garanzie pubbliche (e quindi potenzialmente a carico del contribuente), siano massimamente trasparenti. Il governo australiano aveva assicurato tale trasparenza, pubblicizzando tutte le garanzie, con nome e cognome della banca, in un sito Web apposito. Ma ora si è scoperto che per le garanzie non più operative queste informazioni sono scomparse dal sito, così che è impossibile ricostruire la storia di quanto ogni singola banca ha usufruito di questi aiuti. Il Tesoro australiano ha difeso questa politica per ragioni di confidenzialità: ma se ai tempi della vigenza queste garanzie erano pubbliche, non c’è ragione per ritirare l’informazione.

http://www.theage.com.au/business/public-information-turns-confidential–rba-culls-data-20111130-1o5ym.html

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