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Atlantia tra due Opa: inizia la battaglia tra Perez e i Benetton. Il titolo vola sopra il 10% e poi cala un po’

Una battaglia a colpi di Opa aleggia su Atlantia: da un lato i fondi Gip e Brookfield, affiancati da Perez, dall’altro i Benetton con Blackstone – Il titolo vola oltre il 10%

Atlantia tra due Opa: inizia la battaglia tra Perez e i Benetton. Il titolo vola sopra il 10% e poi cala un po’

A Piazza Affari gli occhi dei fondi di private equity sono puntati su Atlantia e il titolo del gruppo vola oltre il 10% dopo una sospensione per eccesso di rialzo a inizio giornata. Sul finale il tiolo è sceso un po’ ma resta il migliore del Ftse Mib. Due Opa all’orizzonte: una ostile e una difensiva. La prima del fondo americano Global Infrastructure Partners (che ha rilevato i treni Italo) e del fondo canadese Brookfield affiancati dal gruppo infrastrutturale spagnolo Acs di Florentino Perez (e patron del Real Madrid), la seconda da Blackstone (fondo che con Cdp e Macquarie a breve rileverà Autostrade per l’Italia) e dalla famiglia Benetton – oggi primo socio della holding con il 33% del capitale attraverso Edizione – con l’obiettivo di delistare la holding delle infrastrutture dal mercato per metterla al sicuro dalle grinfie straniere. Lo ha riferito Bloomblerg ieri mercoledì 6 aprile citando fonti vicino al dossier aperto sul tavolo. Intanto l’agenzia Moody’s ha migliorato il rating assegnato sul debito a lungo termine di Atlantia, passato da “Ba2” a Ba1”.

Ma facciamo un passo indietro. I due fondi d’investimento, Gip e Brookfield, hanno presentato il 30 marzo una proposta preliminare non vincolante per una possibile offerta e insieme ad Acs hanno un accordo esclusivo per il quale, subordinatamente al completamento di qualsiasi offerta da parte del consorzio, Acs potrebbe rilevare una quota di maggioranza nel business delle concessioni autostradali di Atlantia (il 50,1% di Abertis oltre agli asset in America Latina), a far gola anche la liquidità in arrivo in seguito alla vendita della quota di controllo nella controllata Autostrade per l’Italia (operazione seguita al crollo del Ponte Morandi) di circa 8,2 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022 e con cui, in linea teorica, un eventuale acquirente potrebbe pagarsi parte dell’offerta.

Allo stato attuale, il consorzio non ha preso alcuna decisione in merito a un’eventuale offerta per Atlantia e non sono stati raggiunti accordi con la stessa e/o con i suoi azionisti – conclude il comunicato – sottolineando che non vi è alcuna certezza che venga avanzata un’offerta definitiva vincolante, né sui relativi termini.

Atlantia tra due Opa: tre scenari possibili

Venti di guerra a colpi di Opa aleggiano su Atlantia, con il titolo destinato a correre a Milano. Ma un’Opa ostile non sembra facile considerando anche che Atlantia controlla un’infrastruttura strategica come Aeroporti di Roma, alcuni scali in Francia e il 20% di Eurotunnel, su cui il governo italiano potrebbe opporsi all’acquisto, alla luce dell’attuale momento geopolitico. Bisogna fare anche i conti con gli altri azionisti di lunga data della holding (il fondo di Singapore Gic con l’8,29%, Hsbc con il 5% e Fondazione Crt con il 4,5%). Per questo motivo un ribaltone della leadership sembra difficile da immaginare soprattutto con Edizione che non sembra intenzionata a vendere. Motivo per cui si pensa anche che la mossa di Perez sia semplicemente un “sondare gli umori in casa Benetton”, come fece con Autostrade per l’Italia, quando si disse pronto a mettere sul tavolo 10 miliardi senza però concretizzare l’offerta. Dunque, rimane molto più probabile la mossa difensiva che metterebbe anche la parola fine alla difficile convivenza nella spagnola Abertis, cioè il maggiore gruppo autostradale spagnolo di cui Perez è già socio.

Da qui Bloomberg apre a un terzo scenario, ossia un pareggio. Secondo l’agenzia fare squadra con la galassia Benetton sarebbe anche il risultato preferito del gruppo spagnolo visto che Acs possiede una partecipazione del 30% nella multinazionale spagnola Abertis e Hochtief (Acs è il principale azionista con una quota del 50,4%) una quota del 20%. Atlantia è il principale socio di Abertis con una quota del 50%.

Nel frattempo, il prossimo 5 maggio, sarà formalizzato il passaggio di Aspi a Cdp. Con la registrazione da parte della Corte dei Conti del Decreto Interministeriale di approvazione dell’”addendum” e del piano economico e finanziario, si sono verificate tutte le condizioni sospensive previste dal contratto di cessione. In merito alla lista depositata per l’assemblea del 29 aprile, lo storico manager Carlo Bertazzo verrà confermato amministratore delegato per il prossimo triennio mentre il nuovo presidente di Atlantia sarà Giampiero Massolo.

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