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Atlantia, Parigi vuole rinegoziare su Ecomouv

La società precisa che vale il protocollo del 20 giugno: per la rescissione del contratto decisa da Parigi, ad Atlantia spettano tra gli 850 e 900 milioni, di cui 600 alle banche e 300 ad Ecomouv.

Il governo francese intende rinegoziare la parte finanziaria dell’accordo con il consorzio Ecomouv, capitanato dall’italiana Atlantia. La decisione è stata presa dopo la rescissione dell’intesa sul sistema di pedaggiamento per l’ecotassa sui tir (siglato il 20 ottobre 2011) decisa unilateralmente da Parigi. 

Ieri dall’Esecutivo francese è stata inviata una lettera in cui si chiede di rinegoziare la cifra che spetta ad Ecomouv. Nella missiva il governo aggiunge inoltre che è stato dato mandato a trattare la questione al direttore generale delle Infrastrutture, Trasporti e Mare, Francois Poupard.

La posizione francese era stata presentata dal ministro dell’Ecologia, Segolene Royal, ai vertici di Atlantia, nel corso di un incontro a Roma. La società italiana ha precisato che per il gruppo vale il protocollo firmato il 20 giugno che, secondo Atlantia, rappresenta già una concessione ai bisogni politici francesi. 

Il protocollo prevede che ad Atlantia, per la rescissione del contratto, spettino tra gli 850 e 900 milioni, di cui circa 600 milioni vanno restituiti alle banche, mente i restanti 300 sono di Ecomouv per il rimborso degli investimenti.

Oggi a fine mattinata il titolo in Borsa di Atlantia cede l’1,7%, a 18,65 euro.  

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