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Asta Btp ok, ma recessione più vicina

Piazza Affari in bilico sotto la pressione di due spinte opposte: l’asta positiva di titoli di Stato e il crollo inatteso della produzione industriale – Deboli le banche sull’onda del report di Deutsche Bank – Nuovi tagli anche per la moda – Le accuse a Ronaldo frenano la Juventus – Giù Saipem

Asta Btp ok, ma recessione più vicina

Il crollo della produzione industriale italiana a novembre raffredda, ma non troppo, gli umori di Piazza Affari dopo cinque giorni di rialzo consecutivo. Il mercato italiano si consola però con l’esito positivo della prima asta di titoli del Tesoro a medio termine del 2019.

Sotto questi influssi di natura opposta la Borsa di Milano segna un modesto ribasso: -0,016%, poco sopra 18.300, in linea con Francoforte, un soffio meglio di Parigi (-0,20%). In terreno positivo Londra (+0,08%). In crescita più sostenuta Madrid (+0,40%) e Zurigo (+0,45%), che conferma il rally di ieri.

La produzione italiana, in linea con quanto già avvenuto In Francia e Germania ha registrato, un brusco crollo a novembre, aumentando la probabilità che l’Italia sia entrata in una recessione tecnica nel quarto trimestre del 2018 e i rischi verso il basso sulle già deboli prospettive economiche per l’anno appena iniziato. Il dato chiude a -1,6% su base mensile (il 2,4% in meno rispetto a dodici mesi prima) dopo il -0,1% segnato a ottobre (rivisto da +0,1%).

Il Tesoro ha collocato stamattina 6,5 miliardi di euro di obbligazioni sulle scadenze tre anni, sette anni e trent’anni. In miglioramento, rispetto alle precedenti aste, il rapporto tra domanda ed offerta (bid to cover), soprattutto sulla scadenza sette anni. Più fiacca la richiesta sul trentennale. L’esito dell’asta del titolo a 30 anni potrebbe aprire lo spazio per il collocamento di un nuovo Btp a 15 anni nel corso della prossima settimana (come emerso da indiscrezioni di stampa) e dopo l’aggiornamento del rating di DBRS questa sera da cui non sono attese novità (BBB high con outlook stabile).

Dopo l’asta Il bond decennale italiano, sul secondario, si apprezza, con il rendimento che scende a 2,84%, da 2,88% di ieri.

L’euro si apprezza su dollaro a 1,152 (+0,2%). I prezzi del greggio salgono di un punto percentuale e si avvicinano a chiudere la settimana in forte guadagno: il futures sul Brent sale dello 0,32% a 61,88 dollari (+9% in settimana) mentre il derivato sul Wti sale dello 0,61% (+11% in cinque sedute). Saipem +3%. Il titolo reagisce alla promozione di JP Morgan ad Overweight.

Poco mossa Piazza Affari dopo una settimana di rialzi.

È in flessione il titolo Juventus (-0,47%) ma sopra i minimi dell’avvio. La polizia del Nevada ha chiesto formalmente alle autorità italiane un campione di Dna di Cristiano Ronaldo nell’ambito di un’indagine su un presunto caso di Stupro di una decina di anni fa a Las Vegas.

Rallenta Pirelli (-1%) dopo un avvio brillante (+2): Ubs ha alzato il target a Buy da Neutral, target a 7 euro (da 7,6 euro). Nell’automotive giù anche Brembo (-3,7%). KeplerCheuvreux ha tagliato il giudizio a Hold da Buy.

Deboli le banche sull’onda del report di Deutsche Bank. Si salva Unicredit (+0,3%, target tagliato a 15 euro, da 19 euro). Banco Bpm -3%, tp a 3,0 euro, da 3,30 euro. Ubi Banca -2%.

Da segnalare Cattolica (+2%). Il cda ha accolto la richiesta di General Reinsurance, società del gruppo Berkshire Hathaway che fa capo al tycoon Warren Buffett, di entrare nel libro soci della compagnia. General Reinsurance detiene il 9,05% del capitale, ma, vista la regola del voto capitario, in assemblea è come se avesse un’azione.

Nuovi tagli anche per la moda. Salvatore Ferragamo -2%: Credit Suisse abbassa il giudizio ad Underperform, target price a 14 euro, da 21 euro. Moncler -0,7%: Jefferies abbassa il target price a 37 euro.

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