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Asta Btp ok, ma Borsa in ribasso

Tassi stabili per i Btp decennali all’asta dei titoli di Stato – Borsa ancora in ribasso: pesano le utilities ma brillano Leonardo, Buzzi, Pirelli e Poste

Asta Btp ok, ma Borsa in ribasso

Mentre Bruxelles aspetta una risposta sui conti pubblici italiani, l’incertezza fiacca Piazza Affari che chiude in calo dello 0,26% (19.947 punti base), una seduta positiva per la maggior parte dei listini europei. I guadagni sono frazionali a Francoforte +0,51%; Parigi +0,54%; Madrid +0,85%; Londra +0,46%. Stecca invece Zurigo, -1,43%, con tutti i titoli in rosso. Oltreoceano Wall Street parte intonata, dopo due giorni consecutivi di perdite, grazie al fatto che Donald Trump sostiene che i negoziati con la Cina procedono bene. Il Dow però non riesce a decollare e la prudenza prevale, con il petrolio in calo e il pil americano del primo trimestre rivisto al ribasso al 3,1%, pur risultando superiore alle attese (3%). L’euro-dollaro è poco mosso, in area 1,113.

In regresso il petrolio, in particolare il Brent, -2,56%, 66,13 dollari al barile; gira in rosso anche il Wti, -1,85%, 57,72 dollari al barile, dopo il dato deludente sulle scorte settimanali Usa. Al contrario è ben intonato l’oro, in risalita a 1287,25 dollari l’oncia (+0,6%).

In Piazza Affari, dopo una mattina di cauto ottimismo, hanno prevalso nel pomeriggio i dubbi, complice la complessa situazione politica e i rapporti con la Ue, con Di Maio sottoposto alle verifica della rete e il timore di elezioni anticipate.

Secondo La Stampa il Movimento 5 stelle pur di evitare il voto sarebbe pronto a offrire alla Lega il ministero dell’economia. Il primo partito italiano d’altra parte subisce un nuovo smacco con le dimissioni del viceministro leghista delle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, condannato dal Tribunale di Genova. Matteo Salvini incassa e sostiene di non volere le urne, ma sembra intento a dettare la linea del governo, il tutto mentre la Ue chiede spiegazioni su debito e deficit entro domani. “Le manovre correttive non servono”, garantisce Giovanni Tria. La replica di Roma è quindi  “diretta a spiegare cosa è accaduto” e a rispondere “su quello che ci hanno chiesto”.

In questo contesto sul secondario si alza leggermente il rendimento del Btp 10 anni e chiude a 2,66%, anche se lo spread con il Bund si restringe a 282.30 punti base (-0,42%). Le aste della mattinata sono andate bene, ma il tasso a 5 anni è risultato in rialzo, sui massimi da novembre scorso (1,81% da 1,72%).

Sull’azionario la blue chip peggiore è Ferragamo -2,7%, a causa dei dati deboli dei retailers americani. Flettono le ulitity: Enel -1,45%; Terna -1,41%; Snam -1,16%. Campari cede l‘1,23%, a causa del downgrade di Morgan Stanley che ritiene il titolo troppo caro e indica un target price a 7,9 euro. Debole Fca -0,83%, mentre si attendono sviluppi sul piano di fusione con Renault. In netto calo Exor -1,7%.

Bene Leonardo +3,82%, grazie ai nuovi ordini in Canada e alle previsioni del ceo per la divisione Usa; Buzzi +2,91%; Pirelli +1,65%; Poste +1,53%. 

Miste le banche, tendenzialmente caute e comprese fra Banco Bpm +1,16% e Banco Bper -0,7%.

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