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Aramco, l’Ipo colleziona record e chiude in grande

L’Ipo destinata a battere Alibaba, ha mantenuto le promesse: la domanda degli istituzionali è stata tripla rispetto all’offerta. Verso un incasso superiore ai 25 miliardi, ma il prezzo tarda ad arrivare.

Aramco, l’Ipo colleziona record e chiude in grande

L’Ipo di Aramco batte tutti i record e si guadagna lo scettro di quotazione più grande di tutti i tempi, confermando le previsioni. La tranche dedicata agli investitori istituzionali ha raggiunto domande pari a tre volte le azioni offerte con ordini per 5,9 milioni di azioni e 189,04 miliardi di riyal, pari a 50,4 miliardi, secondo quanto riferito dai global coordinator dell’Ipo, Samba Capital, Ncb e Hsbc.

Numeri che consentono al gigante petrolifero di poter stabilire un prezzo per la quotazione al top della forchetta di prezzo annunciata. Alta la richiesta da parte delle società e fondi sauditi e del Golfo. Il processo di bookbuilding per l’assegnazione di azioni agli acquirenti istituzionali, partito il 17 novembre si è chiuso mercoledì alle 17 in Arabia Saudita (le 15 in Italia). La decisione sul prezzo di collocamento sarebbe dovuta arrivare nella mattinata di giovedì, ma a 24 ore dalla chiusura, non è stata resa nota alcuna indicazione.

Sul mercato è stato collocato l’1,5% delle azioni con lo 0,5% destinato al retail la cui offerta si è chiusa il 28 novembre con sottoscrizioni per 47,4 miliardi di riyal, equivalenti a circa 1,5 volte il numero di azioni offerte. Un prezzo di 32 riyal, il top dell’intervallo di prezzo del collocamento si tradurrebbe nella raccolta di 25,6 miliardi di dollari necessari a superare il record detenuto da Alibaba (25 miliardi di dollari nella quotazione del 2014 a New York).

Gli analisti spiegano che la dimensione senza precedenti della quotazione di Aramco rende più difficile valutare il livello della domanda. Ma sebbene i lead manager non abbiamo fornito una ripartizione degli investitori istituzionali, nei giorni scorsi avevano dichiarato che la maggior parte degli ordini proveniva da società e fondi sauditi e del Golfo. Peraltro Riyadh ha modificato suoi piani originali annullando il roadshow internazionale per concentrarsi proprio sull’offerta agli istituzionali del Golfo Arabo, vicini alla famiglia reale saudita. Ma soprattutto ha ridimensionato l’importo rispetto ai piani originali del principe ereditario Mohammed bin Salman che puntava a una valorizzazione piu’ alta. E sembra difficile che non opti per cercare di stabilire il prezzo piu’ alto. Anche se qualche analista non esclude che il prezzo finale possa essere leggermente al di sotto del prezzo massimo di 32 riyal per garantirsi una buona performance nei primi giorni di negoziazione.

(Ultimo aggiornamento: ore 12.45 del 5 dicembre).

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