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Apple spinge le Borse con conti super, rally delle banche in Europa

I conti di Apple ridanno fiducia alle Borse e rianimano Wall Street – In Europa i rialzi delle banche anticipano il duello sui tassi tra falchi e colombe della Bce

Apple spinge le Borse con conti super, rally delle banche in Europa

Una Mela al giorno, recita il proverbio, toglie l’Orso di torno. I buoni conti di Apple, annunciati a mercati chiusi, stanno producendo lo stesso effetto sui listini asiatici, i più sensibili all’andamento della tecnologia, e sui future di Wall Street, che ieri, ancora sotto lo shock della stretta annunciata dalla Fed, ha vissuto una nuova seduta all’insegna della volatilità, solo in parte confortata dall’andamento positivo del Pil. Il rialzo, secondo gli analisti, è soprattutto frutto dell’aumento delle scorte per fronteggiare i problemi delle forniture, una delle cause dell’inflazione che minaccia la ripresa. L’Europa, in prima linea nella crisi ucraina, per ora tira dritto. Ma giovedì, in occasione del direttorio della Bce, si profila una battaglia tra colombe e falchi.

I giornali di Pechino consigliano di comprare

Il rimbalzo dei listini permette all’Asia di ridurre i danni di una settimana complicata: Sidney guadagna il 2,2% (-5% la settimana). Nikkei di Tokyo +2% (-2,8%). Kospi di Seul +1,4% (-6,4%). Ftse Straits Times di Singapore +0,2% (-0,85%).

Più debole il recupero del CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,1% (-3,3%). L’Hang Seng di Hong Kong, -0,8% per effetto della discesa dei tech, si avvia a chiudere la settimana con un calo di quasi il 6%.

Pechino sembra intenzionata a correre in soccorso delle Borse, stremate dal calo dei tecnologici e dalla lunga crisi dell’immobiliare.

I principali quotidiani economico-finanziari della Cina, tutti a controllo pubblico, hanno oggi in prima pagina degli editoriali nei quali si afferma che la discesa dei prezzi delle azioni, in questo contesto macroeconomico, è un’opportunità d’acquisto. Lo Shanghai Securities News segnala che più di 70 società quotate hanno annunciato nelle ultime settimane piani di riacquisto azioni.

S&p ancora giù, pesa la crisi dei chip

Salgono stamane anche i future di Wall Street dopo l’ottavo ribasso nelle ultime nove sedute dell’S&P 500 (-9,54%). Dow Jones -0,02%, Nasdaq -0,14%.

In forte discesa i titoli più colpiti dai ritardi delle forniture di chip: Intel -7%, Tesla -11%. In recupero Netflix (+7,5%) dopo l’ingresso nel capitale del gestore activist Bill Ackman.

Apple: utili e ricavi super. Ai soci restituiti 27 miliardi

Ma a portare conforto al mercato è stata l’ammiraglia Apple (+2% nel dopo Borsa), capace di resistere alla crisi dei chip e di riaffermare i suoi primati di vendita anche in Cina. Il produttore di smartphone, tablet e altro materiale di elettronica di consumo ha registrato vendite per 123,9 miliardi di dollari nel trimestre fiscale chiuso il 25 dicembre: il consensus si attestava a 119 miliardi. Meglio delle aspettative anche il risultato netto: 2,10 dollari per azione (contro 1,89). Il cfo Luca Maestri ha confermato che il gruppo restituirà ai soci 27 miliardi di dollari nel prossimo trimestre.

Ha chiuso i conti in record anche Samsung Electronics, con circa 64 miliardi di dollari di ricavi negli ultimi tre mesi dello scorso anno.

Il T-bond a 1,82%, euro/dollaro a 1,15

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,82% di rendimento, da 1,85% di ieri. La curva dei tassi si schiaccia, un movimento che di solito anticipa un rallentamento dell’economia. Il differenziale tra il due anni e il dieci anni scende di otto punti base, a quota 63, il minimo da settembre 2020.

L’indice del dollaro è in lieve calo, dai massimi da giugno 2020 toccati ieri. L’euro, poco mosso dopo quattro sedute di ribasso, viaggia a 1,115.

Petrolio WTI in rialzo dello 0,4% a 87 dollari. Brent a 89,8 dollari. Bilancio settimanale provvisorio intorno al +2%. L’oro, sceso sotto quota 1.800 dollari l’oncia, da venerdì scorso ha già perso il 2%, spiazzato dal rafforzamento del dollaro Usa.

Europa avanti tutta grazie alle banche

La corsa dell’economia Usa, con una crescita del Pil che non si vedeva dagli Ottanta (+5,7%) e le prospettive positive delle banche grazie alla fine della stagione dei tassi zero, hanno ampiamente compensato gli effetti dell’irrigidimento della politica monetaria Usa. L’Europa mette così a segno una performance contrastata: salgono le banche, spinte dall’aria di aumento dei tassi; frena la tecnologia, in linea con la volatilità che sembra destinata a governare la stagione dei listini tra (rari) rialzi e (frequenti) correzioni.

Obbligazioni ballerine in un mercato sottile. La maggior propensione al rischio ha favorito la ripresa dei titoli italiani rispetto alla zona “core”: lo spread si abbassa a 141 punti (da 147). Il tasso del decennale si attesta in area 1,37% dopo aver chiuso a 1,40% la seduta precedente. In ascesa anche il tasso dei Bot a sei mesi collocati ieri: -0,488%, in aumento di otto punti rispetto all’offerta di novembre.

Oggi sono in agenda le aste a medio-lungo in cui il Tesoro offre fino a 8 miliardi di euro complessivi nei Btp a 5 e 10 anni e nel Ccteu a 7 anni.

Milano sopra i 27 mila punti, economia in ripresa

Il finale di Piazza Affari è stato sotto i massimi di giornata, ma in netto progresso: l’indice chiude a 26.882 punti base dopo aver superato di nuovo quota 27mila nel corso degli scambi con un rialzo finale dello 0,99%.

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, prevede per il 2021 una crescita al 6,5% rispetto al target del 6% indicato a settembre. Per l’anno in corso il Pil dovrebbe invece registrare un incremento di oltre il 4%.

Deutsche Bank: miglior risultato da dieci anni

Seguono a distanza gli altri mercati: Francoforte +0,4%, Parigi +0,6%, Amsterdam +0,16% e Madrid +0,95%. Fuori dalla zona euro è migliore la performance di Londra, +1,16%.

A suonare la carica è stato il comparto bancario, spinto dalla prospettiva del tramonto dei tassi zero e dai conti di Deutsche Bank (+4,45%), che ha chiuso il 2021 con il miglior risultato da dieci anni e stima ricavi 2022 più alti, aspettandosi di superare in modo significativo il target di 25 miliardi.

SAP perde il 6% dopo aver annunciato l’acquisto di una quota di maggioranza nella società statunitense di fintech Taulia, non quotata.

Sul mercato delle valute è in forte recupero il Rublo (+2,4%), dopo i toni pacati del ministro degli esteri russo sul tema del confronto con la Nato.

Lvmh +1,52%, boom di vendite in Usa. Cancellata la pandemia

L’ammiraglia mondiale del Lusso Lvmh, ieri in ascesa dell’1,52%, ha prenotato per oggi una seduta al rialzo dopo la pubblicazione dei risultati. Il colosso che controlla 75 marchi leader nell’industria del lusso chiude l’anno con 64,22 miliardi di ricavi (+44%) in forte crescita sui dati del 2019 (53,7 miliardi) prima della pandemia. Nell’ultimo trimestre il gruppo, il cui mercato principale sono diventati gli Usa dopo l’acquisto di Tiffany’s, deve la performance soprattutto alla divisione moda e pelletteria.

A Milano corrono le utility

A guidare la carica del Ftse Mib sono state le utility: A2a (+3,67%) guida la corsa davanti a Hera (+2,28%), che ha approvato il nuovo piano industriale al 2025 e anticipato che proporrà al consiglio di amministrazione un dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) di 0,12 euro per azione, leggermente più alto degli 0,11 euro del dividendo 2021 (per l’esercizio 2020); seguono Italgas (+2,24%) ed Enel (+2,04%).

Continua la corsa dei petroliferi, con il Brent sopra i 80 dollari: sugli scudi Tenaris (+2,88%) ed Eni (+2,43%), piatta Saipem (-0,1%).

Rallenta nel pomeriggio Stm (+1,94%), comunque in forte rialzo dopo i risultati del quarto trimestre e una guidance su investimenti e ricavi sopra le attese.

Si apprezza Poste (+2,21%), che è entrata in Moneyfarm.

Tra gli industriali, deboli, rimbalza Pirelli (+1,98%). In calo Prysmian (-2,34%), Buzzi (-1,76%), Interpump (-1,57%) e Ferrari (-1,52%).

Stellantis pronta a restituire i soldi allo Stato

In controtendenza Stellantis (+0,79%), che, scrive Bloomberg, è pronta a restituire in anticipo il prestito da 6,3 miliardi di euro garantito dallo Stato italiano per far fronte alla crisi causata dalla pandemia. Il gruppo ha intenzione di assumere il controllo della jv con Gaic in Cina, oggi divisa in quote paritarie.

Rimbalza Leonardo (+0,98%), che sta valutando la cessione di alcune partecipate della controllata Usa Drs.

Telecom, -0,37%. Il cda ha affidato all’ad Pietro Labriola un mandato ad esplorare possibili opzioni strategiche per gli asset infrastrutturali del gruppo, anche attraverso soluzioni che comportino la separazione dei servizi dalla rete.

WeBuild (+1,65%) ha annunciato l’avvio del piano di buyback deliberato dall’assemblea il 30 aprile 2021. De Longhi +9,28% dopo la pubblicazione dei ricavi preliminari 2021 in crescita a 3,21 miliardi.

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