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Alla scoperta del vino cinese

Una delle più recenti agenzie di viaggi cinesi è la China Wine Tours, fondata da un americano, Marc Curtis – Da tre anni porta in giro gruppi di americani ad assaggiare il prodotto dei vigneti del Celeste Impero – La prima cosa che chiedono, dice Curtis, è: “Ma fanno del vino in Cina?”. E la seconda cosa è “Ma è bevibile?”.

Alla scoperta del vino cinese

Cosa viene in mente pensando al vino? Le colline del Barolo? I chateaux francesi? Le cantine della California? O il vigoroso shiraz australiano? Sì, questo e altro. Ma la regione autonoma Ningxia Hui o la provincia di Shanxi?

No, non proprio. E la Cina è più associata con la Grande Muraglia che con grandi vini. Eppur si muove. Una delle più recenti agenzie di viaggi cinesi è la China Wine Tours, fondata da un americano, Marc Curtis. Da tre anni porta in giro gruppi di americani ad assaggiare il prodotto dei vigneti del Celeste Impero. La prima cosa che chiedono, dice Curtis, è: “Ma fanno del vino in Cina?”. E la seconda cosa è “Ma è bevibile?”.  

Le maggiori case vinicole sono “Great Wall” e “Dinasty”, ma secondo Curtis i vini migliori si trovano in appezzamenti più piccoli: “La ‘winery’ che preferisco è la Grace Vineyard in Shanxi, ma ormai la seguono da vicino altri vigneti a Ningxia, Helan Mountain e nell’area del Fiume Giallo. Il miglior vino che è in cima alla lista di Curtis è il Silver Heights.

Il consumo del vino sta crescendo in Cina, e la recente fiera TopWine China 2013 lo ha dimostrato, con grande affluenza presso i padiglioni francesi, italiani, americani e australiani.


Allegati: China Daily

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