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Alitalia avvia il licenziamento per 2.723 dipendenti

I commissari straordinari hanno inviato la lettera che avvia il licenziamento collettivo dei dipendenti. Il 7 dicembre vertice governo-sindacati. Due opzioni possibili

Alitalia avvia il licenziamento per 2.723 dipendenti

Alitalia ha avviato le procedure per il licenziamento collettivo dei suoi dipendenti. Si tratta di 2.723 persone che si trovano in cassa integrazione a zero ore dal 15 ottobre 2021, cioè da quando la compagnia ha smesso di volare per lasciare il posto a Ita Airways ormai vicina al matrimonio con Lufthansa. La ex compagnia di bandiera si avvia dunque alla liquidazione definitiva e i suoi dipendenti sono al bivio: restare in cassa integrazione a zero ore fino al 31 ottobre 2024 (termine non prorogabile) o optare l’uscita volontaria e accedere ai due anni di indennità di disoccupazione assicurati dalla Naspi. Dal punto di vista economico è la Naspi la soluzione più conveniente in quanto l’assegno è più consistente rispetto alla Cigs a zero ore.

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Alitalia verso la liquidazione

I tre commissari Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Umberto Santosuosso, incaricati appunto di gestire Alitalia verso la liquidazione, hanno spedito la lettera con la quale annunciano ai sindacati l’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo di 2.723 dipendenti rimasti in carico alla compagnia. Altri 172 impiegati resteranno per il completamento del programma di amministrazione straordinaria che scadrà il 15 gennaio 2024

Nelle lettere — una per Alitalia, l’altra per CityLiner (la divisione regionale dell’ex compagnia) — la società «comunica l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale»: 2.668 in Alitalia, 55 in CityLiner. 

Alitalia in liquidazione e licenziamenti: cosa succede adesso

La reazione di sindacati e governo non si è fatta attendere e il primo appuntamento per una trattativa su Alitalia è il 7 dicembre, data già fissata per un incontro governo-sindacati. «Nei prossimi giorni apriremo un tavolo di confronto per capire», ha affermato il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, riferendosi appunto al vertice con i sindacati. «La notizia era nell’aria e vediamo cosa fare per ragionare sul ricollocamento», prosegue il ministro: 290 ex dipendenti di Alitalia hanno aderito al piano di politiche attive. I sindacati chiedono intanto di fermare i licenziamenti fino al 2025.

Che fine faranno le 2.723 persone? Secondo fonti del Corriere della Sera l’accordo è abbastanza definito tra azienda, sindacati e governo. Il dipendente di Alitalia oggi in cigs ha due opzioni. Può proseguire con la cassa integrazione (fino a un massimo di 2.500 euro lordi al mese) per dieci mesi, cioè fino a ottobre 2024, come si è detto. Oppure può scegliere l’uscita volontaria e in quella caso può beneficiare di due anni di Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), l’indennità mensile di disoccupazione, già dal 1° gennaio prossimo. Deve però essere il dipendente a inviare una Pec per avviare l’uscita. 

Alitalia: cosa dicono i commissari straordinari

«La procedura avviata è stata attentamente valutata al termine di un percorso condiviso — spiegano i commissari in una nota — che prevede la sottoscrizione di un accordo con le organizzazioni sindacali e che si attiverà esclusivamente su base volontaria. È quindi a totale discrezione del dipendente aderire o meno in base a proprie personali valutazioni». In pratica il passaggio avviato dai commissari è praticamente una via obbligata perché l’azienda andrà in liquidazione.

Va ricordato che dal 2 maggio 2017 Alitalia è in amministrazione straordinaria dopo il fallimento del rilancio da parte di Etihad. Le tappe successive sono note: in piena pandemia e in assenza di nuove offerte dal are di altre compagnie aeree il governo Conte decide di avviare un nuovo vettore (Ita Airways) decretando la fine di Alitalia con il suo ultimo volo il 14 ottobre 2021. Ita ha assunto parte dei piloti, degli assistenti di volo e dello staff della vecchia aviolinea ed è in attesa del via libera Ue per l’ingresso di Lufthansa nel capitale azionario. La notifica sull’accordo Ita-Lufthansa è stata presentata pochi giorni fa a Bruxelles che dovrà ora pronunciarsi.

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