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Algotrading nel mirino della Consob

Uno degli obiettivi strategici della Consob è “potenziare le iniziative volte ad innalzare la qualità dei requisiti organizzativi e dei sistemi di controllo di trading venue e imprese d’investimento che operano in ambiente altamente automatizzato (trading algoritmico e HFT), verificando il rispetto di adeguati livelli di compliance con gli orientamenti Esma”

L’algrotrading fa paura e la Consob corre ai ripari. Nel piano strategico 2013-2015, la Commissione sottolinea che, “in relazione al tema degli abusi di mercato, l’area di rischio centrale sia legata al forte sviluppo di nuove modalità operative sui mercati, quali il trading automatizzato e il trading ad alta frequenza (high frequency trading)”. 

Si tratta di fenomeni che, da un lato, “rendono difficile l’identificazione dei possibili fenomeni di abuso di mercato – prosegue la Consob – e, dall’altro, generano il rischio di svolgimento non ordinato delle negoziazioni, in particolare a causa della possibile inadeguatezza degli strumenti per la gestione ex ante ed ex post di strategie low latency da parte di trading venues e partecipanti al mercato”. 

Per far fronte a questi problemi, la Commissione afferma di voler proporre, “nell’ambito della disciplina comunitaria, regole che impongano alle trading venue di disporre di software per la ricostruzione ex post del book di negoziazione, così da poter effettuare in modo adeguato la detection dei fenomeni di abuso e da consentire alle autorità competenti una rapida azione di enforcement”. 

Quanto alla vigilanza in Italia, l’obiettivo strategico della Consob è “potenziare le iniziative volte ad innalzare la qualità dei requisiti organizzativi e dei sistemi di controllo di trading venue e imprese d’investimento che operano in ambiente altamente automatizzato (trading algoritmico e HFT), verificando e monitorando nel tempo il rispetto di adeguati livelli di compliance con gli orientamenti ESMA”. 

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