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Agenzia delle Entrate: un’e-mail per denunciare i dipendenti corrotti

La direttrice Orlandi annuncia che l’Agenzia sta “lavorando a un piano nazionale contro la corruzione: non ci limiteremo solo alla mail” – “Necessario allungamento prescrizione per le ipotesi di evasione più insidiose” – Frecciata a Fca: “Non credo che nessuno abbia mai immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania”.

Agenzia delle Entrate: un’e-mail per denunciare i dipendenti corrotti

L’Agenzia delle Entrate lancia un piano anti-corruzione che prevede una mail per raccogliere le denunce dei dipendenti. “Il fenomeno è limitato, ma lo faremo scomparire”, ha spiegato la direttrice dell’Agenzia, Rossella Orlandi, che ha quindi invitato i lavoratori a denunciare “con coraggio”, perché “saranno tutelati. Non è una delazione, ma se siamo in un ufficio sappiamo se qualcosa non va. E il vero male, come dice Don Mazzi, è in chi guarda e lascia passare”.

L’Agenzia sta “lavorando a un piano nazionale contro la corruzione – ha aggiunto la numero uno del Fisco italiano –. Ho previsto che non ci si limiti alla mail, ma che ci sia un vero e proprio centro di ascolto, con persone che raccolgano le denunce  e che diano assistenza”. 

Sulla stessa linea anche il presidente dell’Autorità Anticorruzione: “Bisogna attuare le norme per il wistleblower previsto dal testo unico dei dipendenti pubblici – ha detto Raffaele Cantone –, per consentire a chi vuole denunciare illeciti di farlo in modo tutelato”. 

Quanto al decreto delegato in attuazione della riforma fiscale sulle sanzioni, che sarà varato a breve, secondo Orlandi è necessario prevedere “un allungamento dei tempi di prescrizione per le ipotesi di evasione più insidiose: se non il raddoppio per tutte le tipologie, almeno un allungamento, così che si permetta di avere il tempo necessario per evitare che accertamenti complessi vengano vanificati dai tempi di prescrizione”.

Quanto alle aziende italiane che pagano le tasse all’estero, Orlandi ha ricordato che “c’è libertà di spostare la propria sede dove si ha l’attività”, tuttavia “dopo il rientro del gruppo Prada ce ne sono altre che stanno valutando di ritornare. Ci vorrebbe un po’ di orgoglio di appartenenza al Paese”. Infine, una frecciata a Fca: “In Germania ci sono aliquote come quelle italiane – ha concluso la direttrice dell’Agenzia delle Entrate – eppure non credo che nessuno abbia immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania”.

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