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Aerei: la guerra non cancella la ripresa dei trasporti in Europa. Possibile ritorno all’utile nel 2023

Secondo Iata, il 2022 si chiuderà con un rosso da 9,7 miliardi a livello globale – Le riaperture e il contenimento dei costi, però, lasciano ben sperare per il prossimo anno

Aerei: la guerra non cancella la ripresa dei trasporti in Europa. Possibile ritorno all’utile nel 2023

In Europa, la guerra tra Russia e Ucraina ostacola i viaggi all’interno del continente e i collegamenti con l’Asia-Pacifico, ma non dovrebbe compromettere la ripresa del trasporto aereo, che si avvia a chiudere il 2022 con una perdita netta pari 3,9 miliardi di dollari. A livello globale, il settore dovrebbe archiviare l’anno con perdite complessive per 9,7 miliardi, ma c’è “fiducia” nella possibilità di un ritorno all’utile già nel 2023. Lo ha detto Willie Walsh, Ceo dell’International Air Transport Association (Iata), nel corso di un incontro con la stampa al Meeting annuale di Doha.

“Le compagnie aeree sono resilienti – ha aggiunto Walsh – Le persone volano sempre più numerose, e il settore cargo sta ottenendo buoni risultati anche in un contesto di crescente incertezza economica. È un momento di ottimismo, anche se ci sono ancora sfide sui costi, in particolare sul carburante, e alcune restrizioni persistenti in alcuni mercati chiave”.

Secondo Iata, il numero di passeggeri raggiungerà quest’anno l’83% dei livelli pre-pandemia grazie a una serie di fattori:

  • la forte domanda repressa a causa della pandemia;
  • l’abolizione delle restrizioni ai viaggi nella maggior parte dei mercati;
  • il basso tasso di disoccupazione nella maggior parte dei Paesi;
  • l’aumento dei risparmi personali.

I ricavi complessivi del settore dovrebbero attestarsi a 782 miliardi di dollari, in crescita del 54,5% rispetto al 2021 e del 93,3% rispetto al 2019. I voli operati nel 2022 sono visti in risalita a 33,8 milioni, pari all’86,9% dei livelli del 2019.

Solo nel segmento merci, si prevede che il volume raggiungerà il livello record di 68,4 milioni di tonnellate nel 2022.

“Il miglioramento delle prospettive finanziarie deriva dal contenimento dei costi – ha detto ancora Welsh – aumentati del 44% a fronte di ricavi in rialzo del 55%. Con il ritorno del settore a livelli di produzione più normali e con i costi elevati del carburante che probabilmente rimarranno per un po’, la redditività dipenderà dal continuo controllo dei costi. E questo riguarda tutta la catena del valore”.

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