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Adriano Olivetti, un italiano del Novecento: il libro di Paolo Bricco meriterebbe di essere studiato a scuola

“Adriano Olivetti, un italiano del Novecento” di Paolo Bricco dovrebbe essere studiato a scuola nell’educazione finanziaria che il Parlamento sta per istituire nell’ambito dell’educazione civica. Franco Ferrarotti e Giulio Sapelli ne sarebbero i naturali e più autorevoli maestri

Adriano Olivetti, un italiano del Novecento: il libro di Paolo Bricco meriterebbe di essere studiato a scuola

Adriano Olivetti è un mito dell’industria, della creatività e della cultura italiana ed è un italiano del Novecento profondamente atipico e assolutamente geniale. In un bellissimo libro, edito da Rizzoli, Paolo Bricco, uno dei più brillanti giornalisti economici italiani e inviato del Sole 24-Ore, ha spiegato il fascino di Olivetti senza scadere mai nell’agiografia e anzi mettendone il luce, oltre ai successi e a una visione lungimirante dell’imprenditore, le contraddizioni e le incompiutezze che non vanno nascoste. Non per caso Franco Debenedetti, in un articolo tranchant di qualche settimana fa sul Foglio, arrivò a chiedersi: “Ma Adriano ha mai pensato che l’etica dell’impresa fosse fare profitti?”.

Olivetti, il libro di Bricco anche nella collana BUR della Rizzoli

A un anno esatto dalla sua fortunata uscita in libreria la Rizzoli ha saggiamente deciso di pubblicare “Adriano Olivetti, un italiano del Novecento” di Bricco in versione economica nella collana della Bur, dove debutterà il prossimo 20 giugno.

Ma l’occasione è buona per sollevare una domanda: quando il disegno di legge attualmente in discussione al Parlamento, che per la prima volta istituisce l’educazione finanziaria come materia di studio nell’ambito dell’educazione civica, il libro di Bricco su Olivetti non meriterebbe di entrare di diritto nei libri di testo? Secondo noi sì senza il benché minimo dubbio.

Leggere e studiare Olivetti non è solo conoscere la storia di un’utopia di un imprenditore geniale e ineguagliabile ma anche l’occasione per ripercorrere “la vicenda industriale e sociale, politica e culturale dell’Italia tra la fine dell’Ottocento e il boom economico”. Con il vantaggio di leggere le pagine su Olivetti in una prosa quanto mai chiara ed elegante come quella di Bricco.

Olivetti dovrebbe essere insegnato nelle scuola da Ferraroti e Sapelli

Se mai l’utopia della storia di Olivetti entrasse nella scuola, consiglieremmo di affidarne l’insegnamento a due intellettuali di alto rango che conobbero molto da vicino Adriano e cioè Franco Ferrarotti, il padre della sociologia in Italia che subentrò in Parlamento ad Olivetti, e Giulio Sapelli, uno dei più celebri storici dell’economia che da giovane lavorò all’Ufficio studi dell’Olivetti a Ivrea e che poi insegnò nelle università di mezzo mondo. La scuola ci pensi.

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