Un nuovo piano industriale quinquennale, che porterà l’utile a 332 milioni e l’Ebitda a superare il miliardo nel 2022: lo ha presentato martedì mattina Acea, annunciando tre miliardi di investimenti e una marcata discontinuità con la gestione precedente. I quattro pilastri del nuovo corso dell’utility romana saranno: forte crescita industriale, costante attenzione sul territorio, innovazione tecnologica ed efficienza operativa; con un forte focus su idrico ed elettrico e sulla sfida della fibra ottica dopo l’accordo con Open Fiber per portarla a Roma. O almeno queste sono le promesse del management dopo un’estate “surriscaldata” dalla siccità e dal pericolo del razionamento. Il piano, comunque, ha convinto gli investitori e le azioni Acea quotano 15,18 euro, + 3,83% a Piazza Affari alle 15:10.
FIBRA OTTICA E CONTATORI – “Siamo molto ottimisti e stiamo lavorando molto bene con Open Fiber – ha detto l’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, illustrando il nuovo piano a Piazza Affari -. Pensiamo già a inizio 2018 di poter entrare nella fase di pianificazione operativa. Se ci sarà un veicolo per la rete, sarà un veicolo controllato da Acea”.
Più in generale, le infrastrutture energetiche vedranno un impegno di 1,1 miliardi di investimenti: il tassello più importante è rappresentato dal rifacimento della rete di oltre 2500 chilometri di bassa tensione della capitale e dalla sostituzione dei contatori, con il passaggio da 3 a 6 kilowatt per tutte le utenze residenziali. Uno snodo che renderà poi possibile la posa dei circa 1500 chilometri di fibra ottica e l’installazione di circa un milione di smart meters.
ACQUA – Nel settore idrico lo sforzo sarà pari a 1,6 miliardi di euro, con l’obiettivo di aumentare la resilienza delle infrastrutture e potenziare gli impianti di depurazione. E, tra le principali azioni, Acea è pronta a mettere in pista un piano straordinario di bonifica su oltre 800 chilometri di rete idrica e fognaria e a lavorare al miglioramento della sicurezza della rete di approvvigionamento per garantire la certezza della risorsa idrica dopo l’emergenza che ha investito la capitale in questi mesi, anche grazie, nel lungo periodo al progetto di raddoppio del Peschiera, la cui progettazione è inserita nel piano presentato al mercato. “Il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera – ha detto Donnarumma – è un progetto importantissimo non solo per Acea e per Roma ma per tutto il Paese. Oggi Roma riceve l’acqua da tre acquedotti e due di questi hanno manifestato forti criticità che permangono ancora in questo momento: la crisi idrica a Roma permane. L’acquedotto del Peschiera porta a Roma il 60% delle riserve idriche ma risale al Ventennio, non è una infrastruttura che si può fermare per manutenzione ma va potenziata”.
DISCONTINUITA’ – “Acea approva un piano di forte discontinuità – ha spiegato Donnarumma – che prevede un deciso potenziamento degli investimenti infrastrutturali sia nel settore idrico sia in quello elettrico. Acea è un gruppo industriale che deve e vuole tornare alla sua originaria vocazione: gestire infrastrutture, renderle più resilienti e realizzarne di nuove sempre più performanti ed efficienti, cavalcare l’innovazione, praticare una sana disciplina finanziaria, coltivare una grande attenzione per l’ambiente e remunerare bene i propri azionisti. Questi sono i pilastri del nostro piano. Le fondamenta sulle quali costruire il lavoro che ci attende”.
A proposito di disciplina finanziaria, il piano prevede anche che quanto alla remunerazione degli azionisti, la società romana controllata al 51% dal Campidoglio promette cedole in aumento nell’arco di piano (700 milioni l’ammontare distribuibile) con pay out sempre sopra il 50 per cento.
