“Oggi l’acqua viene data per scontata, dovuta. È l’unica risorsa che non si paga, ma si paga solo il servizio che serve per distribuirla, eppure ancora oggi non viene percepita come un vero e proprio settore industriale”. Ha dichiarato l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, all’ottava edizione del Festival dell’Acqua, ideato e promosso da Utilitalia.
Secondo il top manager, se si osservano i settori dell’energia e del gas, si nota che “le geografie industriali sono completamente differenti. La situazione attuale di frammentazione nell’idrico comporta difficoltà nel proporre soluzioni a livello centrale riguardo agli investimenti”. A questo proposito, ha suggerito che “aiuterebbe una tariffa regionale, o addirittura nazionale, con le adeguate perequazioni, in modo da consentire un progressivo adeguamento del sistema”.
Palermo: investimenti idrici essenziali per occupazione e salute
Palermo ha anche evidenziato come gli investimenti nell’acqua generino occupazione sul territorio, fungendo da moltiplicatori rilevanti per il Pil e lo sviluppo nazionale. Ha riconosciuto il contributo positivo del Pnrr, con i 4 miliardi dedicati, ma ha insistito che “non basta” e che sarebbe necessario “valutare un piano europeo per gli investimenti sull’acqua, visto che il problema è ormai di dimensione europea”.
Un altro segnale positivo, secondo l’ad, è il fatto che il nuovo Commissario per l’Ambiente abbia anche la responsabilità della tutela della risorsa idrica, un passo significativo in avanti. Ha ribadito l’importanza della qualità dell’acqua: “Ogni giorno garantiamo acqua di qualità a tutela della salute dei cittadini. Si guardi a questo proposito all’importante tema delle microplastiche o ai Pfas.”
Infine, ha avvertito sui rischi futuri: “Se il Paese non investe in modo consistente su questo tema, il problema non sarà tanto il razionamento della risorsa verso i cittadini, ma si porrà un tema di mancanza di disponibilità di acqua ai fini produttivi e industriali, con ricadute importanti sul Pil”.