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ACCADDE OGGI – Il 29 agosto 2005 l’uragano Katrina si abbatte su New Orleans

Quattordici anni fa il terzo più forte uragano che abbia mai raggiunto le coste Usa devastò Louisiana e Mississipi, provocando quasi 2.000 vittime e decine di miliardi di dollari di danni – Le accuse al sistema di protezione e i danni ambientali.

ACCADDE OGGI – Il 29 agosto 2005 l’uragano Katrina si abbatte su New Orleans

Dovendo scegliere una data nella breve ma devastante durata dell’uragano Katrina, questa è sicuramente il 29 agosto del 2005, e cioè esattamente quattordici anni fa. Fu proprio in quel giorno che l’uragano, formatosi il 23 agosto nel Golfo del Messico e poi spentosi il 31 agosto, si abbattette sulla città di New Orleans, raggiungendo il picco di intensità (livello 5, il più alto) con venti fino a quasi 300 km/h. Katrina viene tuttora ricordato come uno degli uragani più tragici della storia: è stato ad oggi il sesto uragano atlantico più forte mai registrato e il terzo più forte che abbia mai raggiunto le coste degli Stati Uniti. Non solo: è stato il secondo più grave in termini di danni economici ed uno dei più gravi dal punto di vista dei morti, visto che in tutto, nella capitale della Louisiana e nei dintorni, ne provocò 1.836.

Si stimò infatti che i danni fossero quantificabili in 81,2 miliardi di dollari, mentre le quasi 2.000 vittime (quasi tutte in Louisiana e Mississipi furono inferiori solo a quelle dell’uragano Okeechobee nel 1928, che causò oltre 4.000 morti colpendo non solo Florida, Georgia e South Carolina ma anche diverse isole caraibiche tra cui Portorico e Bahamas. Nel caso di Katrina, furono ritenute in buona parte responsabili della strage le amministrazioni centrali e locali, in particolare il sistema di protezione contro le inondazioni a New Orleans. Il che portò poi a rivedere l’organigramma del corpo degli ingegneri dell’esercito, poiché questa agenzia era l’unica, per mandato del Congresso (ai tempi il presidente era George W. Bush), ad avere la responsabilità della progettazione e della realizzazione del sistema di protezione. L’uragano perse poi intensità già dal 29 agosto, addentrandosi sulla terra ferma.

Gli effetti sull’economia della tempesta tropicale sono stati di vasta portata. Ad aprile 2006, l’amministrazione Bush ha chiesto 105 miliardi di dollari per le riparazioni e la ricostruzione nella regione coinvolta, senza contare i danni all’economia causati dall’interruzione delle forniture di petrolio, dalla distruzione delle infrastrutture autostradali della Costa del Golfo e dalla riduzione delle esportazioni di prodotti come il grano. Katrina ha danneggiato o distrutto 30 piattaforme petrolifere e causato la chiusura di 9 raffinerie; la riduzione totale della produzione di petrolio dal Golfo del Messico in sei mesi è stata approssimativamente del 24% sulla produzione annua e la riduzione della produzione di gas naturale per lo stesso periodo è stata del 18%.

Anche l’industria del taglio e trasporto del legname nel Mississippi è stata colpita, con 5.300 km² di terreni boschivi distrutti. Le perdite totali per l’industria del taglio e trasporto del legname è calcolata in circa 5 miliardi di dollari. Inoltre, centinaia di migliaia di residenti locali sono rimasti senza lavoro, cosa che ha avuto un effetto negativo sul pagamento delle tasse ai governi locali. Prima dell’uragano, la regione finanziava approssimativamente un milione di attività non legate all’agricoltura e all’allevamento, 600.000 delle quali a New Orleans; è stato stimato, che l’impatto economico totale in Louisiana e Mississippi ha superato i 150 miliardi di dollari.

Katrina ha ridistribuito più di un milione di persone dalla Costa del Golfo centrale ad altre parti degli Stati Uniti, diventando la più grande diaspora nella storia del Paese. Senza contare, infine, gli effetti drammatici sull’ambiente. L’onda di tempesta ha causato una sostanziale erosione delle spiagge, in alcuni casi devastando completamente le aree costiere. A Dauphin Island, approssimativamente 150 km a est del punto in cui l’uragano è approdato, la sabbia che forma i banchi di sabbia è stata trasportata attraverso l’isola nel Mississippi Sound, spingendo l’isola verso la terraferma. L’onda di tempesta e le onde causate da Katrina hanno anche cancellato le Chandeleur Islands, già colpite dall’uragano Ivan l’anno precedente.

Le terre che sono state distrutte erano anche zone di riproduzione per mammiferi marini, pellicani marroni, tartarughe e pesci, oltre che per specie migratorie come il moriglione testarossa. In tutto, circa il 20% delle paludi locali sono state permanentemente sommerse dall’acqua come risultato della tempesta. Katrina ha anche forzato la chiusura di 16 National Wildlife Refuge (aree protette); tra queste, il Breton National Wildlife Refuge ha subito il maggior numero di danni, con metà della sua superficie spazzata via. Come conseguenza, l’uragano ha avuto effetto sugli habitat di tartarughe marine, gru canadesi del Mississippi, picchi a faccia bianca e topi di mare dell’Alabama.

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