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A2A interessata all’acquisto della multi utility piemontese Egea

Il colosso lombardo è interessato al gruppo piemontese in difficoltà dopo l’aumento dei prezzi

A2A interessata all’acquisto della multi utility piemontese Egea

A2A, nella sua campagna acquisti, ha messo gli occhi su Egea la multiutility di luce e gas piemontese, molto diffusa in Italia con impianti di teleriscaldamento, che si trova in acque decisamente agitate.
La decisione di vendere da parte del gruppo piemontese è da ricondurre alla netta lievitazione dei costi, diventati insostenibili e il colosso lombardo potrebbe evitare il peggio.
La trattativa partirà da una due diligence che permetterebbe ad A2A di entrare in maniera importante nel mercato piemontese. Il gruppo Egea, è una società pubblico-privata, partecipata da centinaia di Comuni e da decine di piccole, medie e grandi aziende dell’area di Alba e Langhe, nella vendita di energia elettrica e gas: ha più di 300 mila clienti in tutta Italia e un fatturato superiore al miliardo.
I vertici della società piemontese, ad iniziare dall’amministratore delegato e azionista di maggioranza, Pierpaolo Carini, ne hanno già discusso in riunioni riservate per sondare il terreno.
In caso di cessione probabilmente ci sarà l’uscita di scena di Giuseppe Zanca, direttore operativo, molto vicino allo stesso Carini.

Acque tempestose per Egea dopo la crisi energetica

I conti di Egea sono decisamente peggiorati con l’inizio della crisi energetica legata al conflitto in Ucraina. Alla fine del 2022 Egea ha riportato debiti verso i fornitori (soprattutto Edison, Terna, Enel Global Trading) per 101,4 milioni di euro, di cui 74,8 milioni già scaduti, mentre l’esposizione finanziaria con le banche è di 125 milioni di euro per un finanziamento fornito da Macquarie Bank lo scorso 12 dicembre, con sopra una garanzia Sace pari al 90%. La scadenza di questo debito è il prossimo 30 giugno. C’è poi un problema di crediti verso i clienti: al 31 ottobre 2022 il totale era di 332,4 milioni di euro, di cui 86,8 milioni scaduti, a cui si aggiungono i debiti tributari, anche questi rateizzati, pari a 107,7 milioni di euro a fine 2022, in venti rate trimestrali a partire da marzo 2023.

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