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A2A, da nuovo statuto più poteri a cda

Il nuovo statuto dell’azienda multiservizi prevede un cda da 14 membri che abbia “i più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società” – Uno o più dei membri rivestirà il ruolo di amministratore delegato.

A2A, da nuovo statuto più poteri a cda

Un cda che abbia “i più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società”. E’ solo una delle tante novità sulla governance di A2A contenute nel nuovo statuto della multiservizi. Il consiglio di amministrazione saràa composto da 14 membri e avrà la possibilità di delegare “parte delle proprieattribuzioni” a uno o pù di uno dei suoi membri, che rivesitrà il ruolo di amministratore delegato, a cui si accompagnerà un comitato esecutivo di massimo 5 maneger.

Secondo il nuovo statuto, il presidente, oltre alla rappresentanza legale, svolgerà “la funzione di relazione esterna, il servizio affari generali, i rapporti con le istituzioni finanziarie, i media, le autorità indipendenti e le istituzioni pubbliche”. In tal senso, lo statuto, con il ritorno al sistema monistico, è mosso dalla necessità di “strutture decisionali snelle e semplificate rispetto al duale”, che avvicini “gli azionisti a scelte e decisioni”.

Alla chiusura, il titolo di A2A cede l’1,20% a Piazza Affari, in linea con l’andamento del listino italiano.

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