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Bufera nel Pdl: ex An in bilico. La Polverini (per ora) non si dimette

Per il momento niente scissione dopo un vertice serale da Berlusconi, ma le acque restano agitate con la Polverini che minaccia di dimettersi da presidente del Lazio dopo lo scandalo Fiorito – Affiora la possibilità di un’uscita dal Pdl degli ex An (in prima fila La Russa e Gasparri) – Intanto nel Pd Fioroni non vuole Vendola alle primarie

Bufera nel Pdl: ex An in bilico. La Polverini (per ora) non si dimette

Per ora non ci sono ancora nè le dimissioni del presidente della regione Lazio Renata Polverini, nè le scissione degli ex An dal Pdl. Ma quella di ieri è stata una giornata di autentica bufera nel Centro-destra, culminata in una riunione a tarda sera a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore degli ex An. Andiamo con ordine: proprio mentre Franco Fiorito, il Batman di Anagni, ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, veniva interrogato dai magistrati sullo scandalo dei fondi pubblici del partito utilizzati per ostriche champagne e quant’altro, crescevano le voci sulle imminenti dimissioni della Polverini, anche lei immortalata (sia pure in abiti borghesi) nelle foto delle feste in costume da antichi romani organizzate dal consigliere del Pdl De Romanis (qualcosa che evocava un po’ il bunga bunga, un po’ le cene di Trimalcione nella Roma antica).

Al tempo stesso prendeva consistenza l’ipotesi di un’uscita degli ex An (in prima fila La Russa e Gasparri) dal Pdl per fare un partito di ritorno alle origini con Francesco Storace già leader della Destra. In pratica, dinanzi ai tentennamenti di Berlusconi sulla sua candidatura a premier, e alla incertezza sulla legge elettorale con l’ipotesi di un mantenimento del Porcellum, tornava l’ipotesi dello “spacchettamento”. Un modo per avere più voti, dicevano dalle parti di La Russa. Un modo per chiedere più posti in lista a Berlusconi, in caso di Porcellum, obiettavano i maligni. Che l’ipotesi però fosse sul tappeto lo confermavano due fatti: un appello del senatore Nania agli ex An perchè non lasciassero la casa madre e la convocazione di un vertice politico con Berlusconi. Al termine del quale La Russa parlava di incontro positivo, nel quale il capo del Pdl avrebbe recepito le preoccupazioni fatte valere dagli ex missini. L’impressione è che comunque tutto resti ancora sul tappeto: spacchettamento compreso.

Quanto alla Polverini per ora le dimissioni non ci sono ancora. Tutto dipenderà da come andranno le cose in consiglio regionale. Resta però la volontà già affermata dal presidente della Giunta di prendere il più possibile le distanze dagli scandali che stanno attraversando tutto il Pdl laziale. Questo, nonostante le foto che la ritraggano alla cena in costume di De Romanis, e alle minacce di una possibile chiamata in causa da parte di coloro che attualmente sono maggiormente sotto torchio.

Intanto anche per le primarie del centro-sinistra non mancano perturbazioni e temporali. Trenta parlamentari con alla testa l’ex ministro ed ex popolare Fioroni, chiedono una sorta di incompatibilità programmatica (referendum sull’articolo 18 e altro) per la candidatura di Vendola, la cui partecipazione è invece sollecitata da parte del segretario Bersani. Il quale precisa che non ci sono problemi visto che sul programma e la sua attuazione (una volta vinte le elezioni) a decidere saranno i gruppi parlamentari. A maggioranza.

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