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Opa Bbva-Sabadell, Commissione Ue apre procedura d’infrazione contro la Spagna

Secondo Bruxelles, la normativa spagnola darebbe al governo “poteri illimitati” di intervento sugli M&A bancari, violando le competenze esclusive della Bce. A Madrid due mesi di tempo per rimediare

Opa Bbva-Sabadell, Commissione Ue apre procedura d’infrazione contro la Spagna

La Commissione Ue ha deciso di passare alle maniere forti. E dopo la lettera di fuoco inviata all’Italia per contestare l’uso del golden power sull’ops Unicredit-Banco Bpm, adesso ha messo nel mirino la Spagna. Bruxelles ha avviato una procedura di infrazione contro il governo di Madrid per aver de facto tentato di bloccare l’offerta di Bbva sul Banco Sabadell, sfruttando una normativa nazionale che conferisce all’esecutivo “poteri illimitati” di intervento sugli M&a e che, sempre secondo la Commissione, viola le competenze esclusive della Bce.  

L’intervento del Governo su Bbva-Sabadell

Oltre un anno fa, il 30 aprile del 2024 per l’esattezza, Bbva ha lanciato una proposta di acquisto amichevole su Banco Sabadell che pochi giorni dopo, in seguito al rifiuto del cda dell’istituto catalano, si è trasformata in un’offerta ostile da oltre 14 miliardi. Sin dall’inizio il governo spagnolo si è detto contrario all’aggregazione “sia nella forma che nella sostanza”, parlando di forti rischi per l’occupazione, nonostante nel corso dei mesi l’opa – la più travagliata del risiko bancario europeo – abbia ricevuto il via libera di tutte le autorità competenti, dalla Bce all’Antitrust.

Lo scorso 24 giugno, non senza qualche pressione da parte di Bruxelles che ha più volte ribadito di non vedere motivi per bloccare l’operazione, il consiglio dei ministri iberico ha sì dato il via libera, ma imponendo condizioni pesantissime. Una in particolare: Bbva e Sabadell dovranno rimanere per tre anni, prorogabili per altri due, due entità giuridiche distinte, con attività separate e gestione indipendente. Riassumendo, se sulla carta il governo di Madrid ha autorizzato la fusione, nei fatti l’ha bloccata per almeno tre anni.

Nonostante le incertezze, il presidente di Bbva, Carlos Torres Vila, ha dichiarato che la banca procederà comunque con la sua offerta pubblica di acquisto agli azionisti di Sabadell nelle prossime settimane.  

Bbva-Sabadell: Ue apre procedura d’infrazione contro la Spagna

Sebbene la Commissione non faccia riferimento a nessun caso nello specifico, è difficile non collegare la decisione annunciata oggi a quello che sta accadendo nella partita tra Bbva e Sabadell. Bruxelles ha infatti deciso di avviare una procedura d’infrazione contro la Spagna, inviando una lettera di costituzione in mora al paese, per il mancato rispetto del regolamento sul Meccanismo di vigilanza unico, della direttiva sui requisiti patrimoniali, nonché degli articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in merito alla normativa bancaria. 

Secondo la Commissione, alcuni disposizioni della normativa spagnola sulle banche e della legge spagnola sulla concorrenza, conferiscono al governo “poteri illimitati” per intervenire in fusioni e acquisizioni di banche, incidendo sulle competenze esclusive della Banca centrale europea e delle autorità di vigilanza nazionali ai sensi della normativa bancaria dell’UE.  Bruxelles ritiene inoltre che gli ampi poteri discrezionali in mano all’esecutivo iberico costituiscano “restrizioni ingiustificate alla libertà di stabilimento e alla libertà di movimento dei capitali“. 

“Le concentrazioni nel settore bancario apportano benefici all’economia dell’Ue nel suo complesso e sono essenziali per il raggiungimento dell’Unione bancaria – spiega la Commissione – Queste fusioni garantiscono inoltre un’allocazione efficiente del capitale in tutta l’UE e l’accesso di cittadini e imprese a prodotti finanziari a prezzi competitivi, un obiettivo fondamentale dell’Unione del risparmio e degli investimenti”. 

Alla Spagna  mesi per rimediare

Dopo la lettera di costituzione in mora, la Spagna avrà ora due mesi di tempo per rispondere alla Commissione Ue e porre rimedio alle carenze sollevate da Bruxelles. Se Madrid non darà una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.

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